Dentro gli occhi ci sono le parole è un'espressione metaforica che vuole invitare ad andare oltre a ciò che si dice. Talvolta infatti, tra ciò che si dice e ciò che si legge negli occhi non c'è corrispondenza, anzi spesso le cose sono in netto contrasto.
Chi è dotato di spirito di osservazione e della capacità di andare oltre l'ovvio avrà constatato come a volte alla domanda "come va'?" segue una risposta del tutto meccanica e spontaneamente non veritiera, immediatamente contraddetta da uno sguardo spento, sofferente e non di rado, deluso.
Questo fenomeno si accentua (si accettano smentite confutate da fatti) all'interno delle congregazioni dei testimoni di Geova, laddove il dovere alla felicità sapientemente inculcata dai vertici, al fine di elevare l'orgoglio di appartenenza in contrasto con il resto del mondo alienato da Dio, stride con la triste realtà che numerosi adepti vivono quotidianamente.
Non si spiegherebbero altrimenti, i numerosi casi di depressione e disturbi dell'umore, che tra le fila dei testimoni di Geova trovano terreno fertile e facile germinazione, nonché il ricorso a cure talvolta improbabili perché si scarta a priori quella che spesso è la causa principale del disagio, l'appartenenza stessa a quel gruppo, il voler conformarsi a "valori" e "comportamenti" che vanno contro natura, contro il semplice buon senso e in definitiva contro l'umanità stessa.
Non si spiegherebbero altrimenti, i numerosi casi di depressione e disturbi dell'umore, che tra le fila dei testimoni di Geova trovano terreno fertile e facile germinazione, nonché il ricorso a cure talvolta improbabili perché si scarta a priori quella che spesso è la causa principale del disagio, l'appartenenza stessa a quel gruppo, il voler conformarsi a "valori" e "comportamenti" che vanno contro natura, contro il semplice buon senso e in definitiva contro l'umanità stessa.
Ostracizzare i propri famigliari per statuto e non per scelta, in funzione di una presunta volontà divina, limitare la compagnia dei propri figli, carne e sangue di noi stessi, non può non produrre tensioni interiori e incompatibilità emotive e psicologiche, non certo perché a dirlo siamo noi fuoriusciti, ma semplicemente perché va contro natura.
Ed è del tutto inutile, ragionando con i testimoni di Geova, fare riferimento all'esempio del Cristo, al modo in cui trattava i peccatori, gli oppressi, anche coloro che vivevano nel peccato consapevolmente, poiché pare che benché esso rappresenti per tutti loro un esempio e una guida da seguire e imitare, quando le direttive dei loro vertici contrastano con le parole e i fatti riportati nei vangeli, allora l'esempio del Cristo tanto prezioso fino a quel momento, non è più sufficiente per indurre a riflessioni che potrebbero portare a decisioni diverse da quelle della semplice omologazione al pensiero delle direttive.
E così le nevrosi aumentano e con esse i disagi, le malattie e in definitiva l'infelicità profonda, manifestati perfettamente dal nostro sguardo, perche' gli occhi rispecchiano sempre lo stato d'animo più profondo e autentico di noi stessi, aldilà delle azioni e delle parole.
Fausto
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Grazie Fausto per averci inviato le tue riflessioni. Penso siano sentimenti condivisi da molti.
RispondiEliminaBasta guardare gli occhi dei bambini figli di Tdg per rendersi conto che sono spenti. Conosco insegnanti di elementari che hanno fra i loro alunni di questi bambini e tutti mi confermano la stessa sensazione: "Bambini diversi" "Bambini tristi" "Bambini dagli occhi spenti".
RispondiEliminaCaro Fausto, sembra che tu eri con me ieri sera prima di addormentarmi ed eri accanto a me questa notte.
RispondiEliminaNon mi accadeva da diverso tempo, ma proprio ieri sera, mi è sceso un forte turbamento, un dolore atroce si è rifatto vivo.
I miei genitori mi mancano e mi mancano da morire. Mia mamma con le sue rughe e il amore verso di me, mio padre con il retaggio da uomo in divisa ma con un cuore grande. L'ostracismo ci tiene lontani, lontani per la paura di essere a loro volta disassociati, paura di restare (dopo oltre 20 anni) da soli. Viviamo lontani da ormai tanti anni, ma spesso durante l'anno ci si vedeva, si stava insieme, ora questo non è più possibile, sono stati espressamente minacciati che se si vedono con la mia compagna verranno buttati fuori.
Quindi riassumendo con me potrebbero anche starci, ma con la mia compagna no (disassociata anche lei).
Con me possono mangiarci, ma con lei no.
Ecco, dicevo, questa ieri sera e questa notte, ho pianto amaramente, il dolore si è fatto forte di nuovo, sapete i pensieri si accavallavano, "e se succede qualcosa ai miei?" "e se la morte se li porta via, chi mi restituirà tutti i momenti persi?".... la verità è che loro, i santi tdg, i figli del supremo, guidati da mamma santissima WTT$ e dai 7 bau bau, si sentono i più giusti, i più saggi e i più belli al mondo, dimenticandosi, come dicevi tu caro Fausto, che l'amore del Cristo è un'altra cosa, non è un'amore fatto di comitati giudiziari, non è un'amore fatto di riprensioni pubbliche, non è un'amore fatto di ostracismo.... ma loro non lo sapranno mai...loro sono troppo lontani dal Cristo.
Articolo ben scritto e che dà risalto al non soffermarsi sulle apparenze, ma ad andare oltre il superfluo, lo scontato.
EliminaUna frase mi ha colpito in particolare: "il dovere alla felicità sapientemente inculcata dai vertici.."
E credo che rispecchi molto accuratamente quello che significhi essere un tdg, perché si fa costantemente riferimento (da parte dei vertici per l'appunto) al "privilegio di far parte del felice popolo di Dio" o al fatto di essere in "un popolo unico, che segue il vero Dio" ecc.
La felicità è quasi "imposta" dai vertici organizzativi con video e filmati preparati ad hoc che quasi disorientano psicologicamente il tdg che suo malgrado non si rispecchia in quei video o non si sente davvero felice.
Molti non capiscono le ragioni di questi loro sentimenti perché partono dal presupposto (falso) che essere un tdg automaticamente ti debba fare essere felice e contento perché così dicono le pubblicazioni, i discorsi, che ogni settimana vengono ripetuti a mantra ed inculcati forzatamente in maniera sub-inconscia nelle menti degli adepti.
Ed è vero anche quanto scritto da Fausto sul fatto che nonostante spesso gli insegnamenti del Cristo stridono fortemente con alcune dottrine dei tdg.(ad esempio ostracismo) Questi danno risalto più a quel che viene detto sulle pubblicazioni dello 'schiavo', che alle effettive parole di Gesù.
In realtà il loro vero dio è quel logo (jw.org) che spesso si vede preponderantemente raffigurato e che tanto ormai ben raffigura il reale spirito di un organizzazione pseudo/religiosa fatta di sorrisi di plastica, vite di facciata e slogan pubblicitari..
Saulo ti sono vicino caro amico.
Anche l'esempio che tu porti, vissuto sulla tua pelle, rispecchia il malessere ed il disagio che si ritrova a vivere chi entra in questa religione.
Genitori che devono vedere i propri figli di nascosto per non essere cacciati a loro volta come criminali dalla comunità nella quale si è cresciuti e in cui si è spesa una vita.
Tutto questo è pazzia allo stato puro, che mina a quella che è il pilastro di una società forte, felice e serena e cioè la Famiglia..
"La felicità è quasi "imposta" dai vertici organizzativi con video e filmati preparati ad hoc che quasi disorientano psicologicamente il tdg che suo malgrado non si rispecchia in quei video o non si sente davvero felice"
EliminaPurtroppo è verissimo quello che hai scritto,caro Giuseppe!
Lì dentro mi sono sempre sentito inadeguato....anche per questo. Guardavo questa "patina di felicità" che ricopriva ogni cosa, ogni persona, ogni foto, e mi chiedevo sempre: "ma come fanno? Perché io non ci riesco?"
E,così facendo,mi ero convinto di essere una pecora nera in un gregge di pecore bianche. La mia autentica liberazione è stato realizzare che era proprio quel gregge ad essere nero....non io.
Certo,la felicità è ancora lontana, anche adesso che ne sono fuori.... ma almeno non devo più sentirmi in colpa per questo. La felicità è lontana,è vero...ma la serenità l'ho cmq fatta mia. Penso siano due cose diverse. La felicità può dipendere anche dalle circostanze di vita personali. La serenità, invece, esula da tutto e tutti.
Ale
Saulo,senza un aiuto psicologico io tu e altri non potremmo mai uscirne fuori completamente,i sentimenti che hai espresso mi hanno colpito,sai bene perchè...
Elimina@Saulo,
Eliminagrazie per averci esposto la tua esperienza,
non so se mi ha fatto più arrabbiare o intristire.
Spero che le nostre sofferenze di oggi saranno utili ai lettori di domani!!!
ma con questi parenti che ostracizzano, non è possibile provare a forzare loro un po' la mano?
Cioè se ti presenti a casa loro all'improvviso, e magari gli abbracci "a tradimento" ci sarà un po' di freddo all inizio ma alla lunga dovranno pur cedere.
La WT$ lavora sulla mente a furia di ripetizioni, allo stesso modo insistere ripetutamente su certe condizioni dovrebbe avere un minimo d'impatto, forse.
C'è qualcuno che abbia qualche consiglio su come è riuscito a riavvicinarsi alla famiglia?
Un saluto e un abbraccio a te, caro Saulo
La nostra porta sempre stata aperta vietatissimo chiuderla
Eliminax Rugiada: La nostra parente più vicina che è stata PS e ora è PR, comunica ancora con noi solo perchè in fondo spera di recuperarci, ogni volta che ci -predica- via telefono, posta o email, facciamo finta di niente, abbiamo smesso di controbattere perchè si interrompevano le comunicazioni. E' dura stare zitti, ma rimane l'unico modo per sentirla, fino a che i BDC e gli articoli sulle WT la faranno sentire in colpa del tutto, e in quel caso mi scatenerò e la inonderò di tutto quanto non sono riuscito a dirle. Non servirà a niente, anzi, ma tanto se lei si deve offendere, almeno che lo faccia per bene. Non sto consigliando di far finta di essere recuperabili per avvicinare i propri famigliari, ma nel mio caso è l'unico metodo che funziona.
Eliminacaro Saulo conosci la mia storia e ti sono vicino..mia madre con l unico nipote che ha nemmeno lo cerca perché è figlio di una disassociata.Ora lui ha tre anni visto solo quando era appena nato e questo mi fa male.Questo esempio negativo mi ha aiutato molto a riflettere e non fare l errore di mia madre cioè rigettare una figlia per una specie di credo crudele ed essere in vece una mamma migliore e dare la vita per mio figlio come dovrebbe essere.I miei sono passati dieci anni da quel giorno e nemmeno al mio matrimonio sono voluti venire e i dispetti che sono seguiti a iosa come uno fra tanti vendere le mie cose o regalare cose mie a fratelli per andare ai loro matrimoni.Sono talmente imbrigliati che nemmeno hanno mai cercato un riavvicinamento e se lo hanno fatto solo per secondi fini.PRIMA mi ci sentivo male e sono pure andata da una psicologa che alla fine nemmeno mi è servita più di tanto perché un Po per la mia testardaggine e è un Po grazie a mio marito ho avuto la forza di rialzarmi e mi sono costruita con il tempo una famiglia MIA.Non vogliono più parlarmi,?pazienza!ci sto male si ma passa subito io non ho rubato e non ho ucciso nessuno,sono a posto con la coscienza e i sensi di colpa che si erano impadroniti per tanto tempo di me ora sono solo polvere sulle spalle.Non scoraggiati Saulo qui hai trovato delle persone che a mio dire sono speciali che ci danno forza determinazione e poi hai vicino una compagna che ti ama e non è poco.Un abbraccio di cuore.
EliminaComplottista,io ho lasciato la speranza a mia moglie e figli che un giorno tornerò,mi "riattiverò"per questo ancora mi parlano,e ho detto tutto!
Eliminax Creuza De Ma: Allucinante sentire esperienze come la tua, da notare che il non volere più vedere i propri familiari, dovrebbe servire a far pentire i -colpevoli- ma dico io, dopo 10 anni è chiaro che non ci sarà mai un pentimento o qualche probabilità di rientrare, e allora a che serve ancora smettere di voler bene ai cari del proprio sangue? E' ovvio che il motivo è ben più scaltro e molto meno amorevole, cioè la tecnica del ricatto affettivo serve solo a non farne uscire troppi.
Eliminax Rosario: quindi se in guerra teocratica tutto è lecito, anche mentire, pure in guerra anti teocratica si può usare qualche espediente.
(Scricciolo) Che il nostro "vero" Padre celeste abbia misericordia di tutti noi suoi figli. Un abbraccio immenso a te, Saulo.
RispondiEliminaFausto concordo e confermo tutto quello che hai scritto, sia per eperienza diretta che indiretta, i TdG si illudono di seguire le orme del Crito ma vanno dalla parte opposta però, se ne sono allontanati alla grande ormai, ho perso i miei figli e anni di abusi mi hanno distrutto fisicamente, sino a quando ormai ero determinato e pronto al suicidio, nessuno dei falsamente chiamati fratelli mi hanno capito e tanto meno aiutato ma invece mi hanno caricato di abusi e menzogne, sino a quando ho incontrato mia moglie non TdG che mi ha aiutato a risollevarmi, sono stato disassociato giustamente (secondo le loro regole), ma per fortuna iniziando a stare meglio ed avendo eliminato i pensieri suicidi cominciavo a rendermi conto di dove veramente ero finito per tanti anni, ancora ho delle ricadute, non è facile, ma il percorso va in discesa e ne sono contento ho iniziato a vivere finalmente.
RispondiEliminaSalvatore Durso
l'inconscio di ognuno che segue questo culto, è INDOMABILE, ESCE FUORI, PIANO PIANO, in azioni e atteggiamenti vari. Prendete coloro che sono perennemente in ritardo alle adunanze, si cambiava orario con quello estivo, ed anche li, sempre in ritardo, li l'inconscio, sta dando un chiaro segnale.
RispondiEliminaCome le crisi di ansia appena messo piede in sala, e che montano fin quando si esce e i rientra in macchina e si torna a casa alleggeriti e tranquilli.
Confermo tutto ma io sono diventata consapevole e mi sono salvata
EliminaDopo tanto che non leggevo il blog,mi trovo un articolo di un amico,anche se "virtuale"..non sono ancora completamente fuori da questa setta,e già subisco una sorta di ostracismo dai figli!!!a volte mi chiedo,ma cosa gli ho insegnato in 30 anni,a trattare un padre che ha fatto enormi sacrifici per farti arrivare dove sei e poi...insomma si comprende...grazie Fausto della tua riflessione.
RispondiEliminaJonny
RispondiEliminaRicordati che sei felice!
Quante volte nei discorsi e nelle riviste ci siamo sentiti dire che le persone di fuori devono vedere e notare che noi siamo felici,devono sapere quanto nell organizzazione si stia bene! Ma non esiste idiozia più grande di questa!
O sei felice oppure non lo sei! Se sei felice non devi ricordarlo ne preoccuparti di farlo notare agli altri.
Esploratore
RispondiEliminaCome disse un grande uomo: padre perdona loro, perché non sanno quello che fanno.
Un abbraccio immenso saulo.ricordati che rancore e rabbia fanno danno solo a te, non a loro. Perdonare può essere una soluzione, nel caso con aiuto professionale di uno specialista.
Ti voglio bene
Grazie a tutti per il vostro affetto, grazie grazie.
RispondiElimina@Rugiada, il problema non sta nel fatto che loro vogliono vedermi o stare con me, loro vogliono e ci sentiamo regolarmente, forse per assurdo ci sentiamo più adesso che prima che fossi tdg.
Io la mano ho provato a forzarla nel cercare di metterli al corrente di un po di cose, ma la reazione che hanno avuto è stata "non siamo ancora pronti per tutto questo, per adesso non dirci più niente, più avanti vedremo". In particolar modo il mio babbo si è molto infastidito quando è venuto a sapere dei problemi legati alla pedofilia e che anche i suoi soldi vengono usati per i risarcimenti alle vittime.
Probabilmente quindi credo, o forse mi sbaglio, che forzare la mano, non sia del tutto una strategia vincente, ma al contrario sono convinto che pian pianino, cercherò di renderli partecipi dello schifo che c'è nella WTT$.
L'altro giorno il caro Ryo in privato mi ha fatto riflettere, devo riuscire a farli ragionare su cosa per loro sia più importante, seguire degli uomini e aver timore di loro (dato che sono consapevoli che ostracizzare non è qualcosa di biblico) oppure stare vicini al loro unico figlio.
Questo sarà il tema del mio discorso che farò loro appena ci vedremo, li guarderò negli occhi e sentiremo le emozioni sotto pelle... e sono sicuro che qualcosa di buono accadrà.