Blog riservato ai Testimoni di Geova attivi o non più attivi che desiderano esprimere le proprie opinioni liberamente senza rischiare di essere emarginati. Ci sentiamo liberi di parlare? (Giovanni 8:31, 32) - Perchè molti fratelli e sorelle stanno attraversando momenti difficili in congregazione?
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“Non c’è nulla di male se una persona cerca di confutare gli insegnamenti e le pratiche di un gruppo religioso che ritiene in errore”.
(Svegliatevi! 8 settembre 1997, pagina 6)
(Svegliatevi! 8 settembre 1997, pagina 6)
"Nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a seguire una forma di adorazione che considera inaccettabile o a scegliere fra le proprie credenze e la propria famiglia." (Svegliatevi! Luglio 2009 p.29)
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giovedì 23 luglio 2020
Come posso "aprire gli occhi" ad un Testimone di Geova?
sabato 3 agosto 2019
Il passato opprimente
sabato 27 luglio 2019
Il coraggio e la dignità
Uscire dal branco non è mai facile. Vuoi perché ci hai passato una vita dentro, vuoi perché del branco fanno parte amici e parenti, vuoi per il fatto che non tutti riusciamo a sopportare le maldicenze altrui se ci si allontana da una comunità.
lunedì 3 ottobre 2016
Non divenite complici del sistema
Colui che non fa echeggiare la verità, quando conosce la verità, si rende complice dei bugiardi e dei falsari.
Charles Peguy
Alcuni di noi si sono resi conto di tante cose che non vanno nell'organizzazione. Nel bene o nel male abbiamo imparato a capire cosa essa realmente sia. Un prodotto della mente umana, che promuove dottrine di uomini, spacciandosi per "canale di Dio".
Ogni essere umano ha il diritto di professare la religione che vuole, e su questo penso molti siano d'accordo. Però inculcare in altri un credo che ti obbliga a rischiare la vita anche quando non ce n'è bisogno, non lo ritengo un comportamento morale...
venerdì 2 settembre 2016
Nati nella "verità": uno svantaggio in più
Particolari esigenze per gli ex-membri di sette di seconda generazione
Uno dei punti salienti della International Cultic Studies Association (ICSA) a cui ho partecipato nel Luglio 2016 è stata la presentazione di Lorna Goldberg sulle specifiche esigenze degli ex-membri di sette di seconda generazione, che comprendono anche gli ex-testimoni di Geova. Il titolo del suo discorso era Some Considerations Working with Former Cult Members.
Lorna ha subito ricordato al suo pubblico che nella comunità di ex-membri di sette vi è una crescente consapevolezza circa le esigenze specifiche degli ex di seconda generazione (SGAs), quelli che sono nati o cresciuti in un culto, rispetto agli ex-cultisti di prima generazione (FGAs), quelli che hanno aderito in seguito alla setta.
Ha detto che in entrambi i casi il gruppo coercitivo inietta la personalità della setta nella mente dell’individuo, costringendo la personalità autentica in secondo piano. Ma per gli SGA questo significa che la vera personalità non ha mai avuto l’opportunità di svilupparsi. Poi, dopo aver lasciato il culto, quelli nati dentro spesso hanno molte più difficoltà ad adattarsi alla vita al di fuori della setta, in quanto non hanno alcuna precedente personalità a cui attaccarsi. Devono ripartire da zero, cercando di capire chi sono...
martedì 23 agosto 2016
Fuori dalla bolla
Il mese scorso ha segnato tre anni da quando ho dato le dimissioni da servitore di ministero, gettato via la mia cravatta e ho lasciato la religione in cui ero stato praticamente tutta la vita. Sono uscito da un culto coercitivo e, per così dire, sono entrato in uno strano, nuovo mondo.
Uno sguardo al mondo “al di fuori della bolla” ha rapidamente suscitato in me sensazioni e sentimenti che io definisco come “rinviati”. Se hai perso una persona cara, subito una separazione, sofferto di ansia o depressione come Testimone di Geova, ti è stato probabilmente detto di pregare per avere l’aiuto di Geova, leggere la Bibbia o cercare consiglio da parte di membri “maturi” della congregazione.
Tutte le emozioni naturali che si agitano dentro la mente di una persona non vengono mai veramente elaborate. Invece, sono respinte o “rimandate”. Perché, d’altronde, prendersi la briga di affrontare questi traumi quando la risposta a tutti i nostri problemi è un utopico futuro paradiso?
martedì 26 luglio 2016
Siate risoluti per il vostro bene !
"Bisogna vivere come si pensa, altrimenti, prima o poi, si finisce col pensare a come si è vissuto"
Paul Boarget
Molti di coloro che ci leggono da mesi stanno percorrendo un sentiero simile al nostro. Aprire gli occhi alla realtà è un processo lento, doloroso, e molto personale. Tuttavia, una volta riattivati alcuni sensi che avevamo anestetizzato, spesso la nostra esperienza di vita migliora. Ci liberiamo da angosce, ansia, timori e inutili sensi di colpa.
Attorno a noi, però, molti hanno i "sensi ancora assopiti". Per evitare loro un brusco risveglio a volte si resta immobilizzati nel dubbio tra parlare (e agire) o tacere.
E' ovvio che finchè non faremo mai nulla di concreto per noi o per gli altri, non rischieremo mai di commettere errori.
Tuttavia nascondersi a lungo nel tempo, e rinnegare noi stessi e ciò che realmente pensiamo, a lungo è controproducente, e ciò per i seguenti motivi:
martedì 19 luglio 2016
I Pupi
Da ‘Il berretto a sonagli’: di L. Pirandello
CIAMPA uno dei personaggi della commedia ad un certo punto dice:
"Pupi siamo... lo spirito divino entra in noi e si fa pupo, pupo io, pupo lei, pupi tutti. Dovrebbe bastare, 'santo Dio, esser nati pupi così per volontà divina. Nossignori! Ognuno poi si fa pupo per conto suo: quel pupo che può essere o che si crede di essere. E allora cominciano le liti! Perché ogni pupo, signora mia, vuole portato il suo rispetto, non tanto per quello che dentro di sé si crede, quanto per la parte che deve rappresentare fuori. A quattr' occhi non è contento nessuno della sua parte: ognuno, ponendosi davanti il proprio pupo, gli tirerebbe magari uno sputo in faccia. Ma dagli altri no; dagli altri lo vuole rispettato".
Il Pirandello da buon siciliano usa la metafora dei pupi per evidenziare come l’uomo in realtà non è libero, ma ogni sua scelta e pensiero è condizionato dalla propria etnia o ambiente di vita i quali esercitano i loro condizionamenti in modo più o meno evidenti. Si è pupi non per scelta ma perchè lo si è sul piano del proprio essere. Si è di fronte ad una inevitabile mancanza di libertà. Per questo motivo l’unica difesa è l’orgoglio che cerca di alleviare quel senso di inutilità e di vuoto nei confronti di altri pupi o di altri uomini cercandovi una sorta di consenso che possa in qualche modo permettere di conservare una parvenza di rispettabilità e di credibilità, coprendo altresì i propri egoismi, cattiverie, limitazioni e intolleranza verso altri. A volte si vuole essere anche pupi per scelta come dice il personaggio “…., non tanto per quello che dentro di sé si crede, quanto per la parte che deve rappresentare fuori”.
venerdì 1 luglio 2016
Cosa hanno in comune i gruppi estremisti ed il credo dei Testimoni?
E' possibile che un credo basato storicamente sull'amore possa avere dei punti in comune con un credo basato sull'odio? Qualcuno penserà che ciò sia come paragonare il giorno alla notte.
Purtroppo non dobbiamo dimenticarci che il cristianesimo, nei secoli, è stato spesso strumentalizzato per giustificare guerre, inquisizioni ed ogni altra atrocità.
Leggiamo a quali conclusioni è giunto un ricercatore. Analizziamo le sue conclusioni e vediamo a quali ragionamenti portano.
Uno degli educatori odierni più competenti sull'estremismo violento è lo svedese Robert Orell. Egli non riceve una meritata attenzione solo per la sua conoscenza, ma per come sta aiutando a migliorare la vita di migliaia di vittime di gruppi di odio e combattere la radicalizzazione.
A Robert è stato recentemente chiesto di pronunciare un discorso di 18 minuti sull'estremismo violento e su come i gruppi di odio influenzano le loro vittime.
giovedì 26 maggio 2016
Attenzione a come parlate
Usate cautela nel divulgare gli argomenti del blog
I comitati giudiziari per apostasia - dal libro KS
Alle pagine 65-66 del libro "pascete il gregge di Dio" leggiamo:
Apostasia significa allontanamento dalla vera adorazione, diserzione, defezione, ribellione, abbandono. Include i seguenti casi:
...
giovedì 12 maggio 2016
Nessuno rimanga indietro
Volevo segnalare un bell'articolo tradotto da "Victor" dalla lingua inglese. Un punto di vista diverso dal solito, comune a molti fratelli e sorelle che leggono il blog. Prendete il tempo per meditarci su...
Avevo dei fratelli quando ero un Testimone di Geova.
Non eravamo parenti. Non avevamo legami di sangue. Nemmeno voglio usare il termine “fratello” nell’arbitrario senso “spirituale” generalmente inteso dai TdG, chiamando fratello qualcuno semplicemente perché condivide le mie convinzioni religiose, indipendentemente dal suo carattere o dalla qualità della sua amicizia.
No, non erano fratelli fisici, né fratelli nella fede. Eppure erano i miei fratelli nel senso veramente importante.
Sono cresciuto con loro. Dall’esplosione di scoperte, di immaginazione e di crescita che è stata l’infanzia, agli anni dell’adolescenza e intorno ai venti, con l’energia e la vita che sembrava infinita e piena di potenziale, fino alla crescente maturità e la stabilità della vita adulta, abbiamo condiviso trionfi e dolori l’uno dell’altro. Abbiamo affrontato il mondo insieme e costruito dei ricordi che conserverò dentro di me per sempre. Ci siamo sostenuti a vicenda, e ci saremmo presi un proiettile per l’altro se fosse stato necessario.
Eppure abbiamo rimandato la nostra vita...
martedì 15 marzo 2016
I cartoni animati della Watchtower: influenza sui bambini
Come fare leva sui bambini per i propri interessi con Lele e Sofia
Qualche giorno fa ho scritto sulle tecniche della società relativamente al "plagio emotivo". Video strazianti, musiche solenni ed altre "leve" per influenzare i comportamenti basati sull'emotività.
Ma ciò che crea scandalo è usare questi strumenti per manovrare i bambini. La mente di un bambino è come una pagina bianca, ed è lodevole ogni sforzo per incoraggiare i piccoli alla virtù, alla bontà, all'altruismo, alla lealtà, alla laboriosità.
Ma quando si cerca di utilizzare la propria influenza per aspetti opinabili, e idee modificabili nel tempo, o peggio, per i propri interessi, questo diventa inaccettabile...
lunedì 28 dicembre 2015
Individualità, consapevolezza... e poi?
Qualche anno fa ascoltai un’intervista a Fabrizio De Andrè in cui narrava la sua esperienza in mano ai rapitori e il modo in cui sia lui che la moglie stavano cercando di elaborare l’atroce vicenda che li vide prigionieri per molti mesi nascosti tra le montagne della Sardegna.
Tra le altre cose menzionò un concetto che a distanza di tempo mi torna in mente sempre più spesso. Sosteneva di aver imparato a “non aver paura dell’uomo solo ma … dell’uomo organizzato”. Cosa intendeva dire? Semplicemente auspicava che l’uomo, con la sua coscienza addestrata e modellata secondo canoni di umanesimo, si riappropriasse della propria individualità e non demandasse ad un gruppo di appartenenza le decisioni importanti della vita. In altre parole stava mettendo l’accento sulla necessità di avere una coscienza matura e vigile in grado di valutare i fatti e le decisioni autonomamente e senza filtri preimpostati da altri, che spesso determinano un condizionamento innaturale e mortificante...
(Cosa farà il "proclamatore consapevole"?)
martedì 1 dicembre 2015
“Lascia che i morti seppelliscano i loro morti”
Una giovane donna mostra solidarietà tenendo in alto la bandiera francese a seguito degli attacchi terroristici che a Parigi hanno stroncato 130 vite.
"Lascia che i morti seppelliscano i loro morti..."
un fratello sentì pronunciare queste parole quando...
Bellissimo articolo tratto da un sito americano.
Quando l'indottrinamento ricevuto ci limita nel fare del bene agli altri... e questo, a sua volta, crea cause d'inciampo
mercoledì 28 ottobre 2015
Lettera di un' anziano di congregazione
Un anziano di congregazione scrive al sito AAWA.COM. Le sue parole, forse, vi sorprenderanno. La lettera è stata tradotta per il beneficio dei nostri lettori. Ciò fa capire cosa accade tra i fratelli nelle congregazioni di tutto il mondo ...
Salve,
Non posso che ringraziarvi molto per i problemi che avete trattato relativi all'organizzazione jw.org.
Sono un anziano da più di [X]
anni, cresciuto fin da bambino nell'organizzazione. Mia nonna è
della prima generazione di Testimoni di Geova nel nostro paese...
venerdì 23 ottobre 2015
Trappole "teocratiche" e comitati giudiziari
Trappole "teocratiche" e comitati giudiziari contro innocenti Testimoni di Geova
Il libro KS (Sorveglianti per pascere il gregge ed. 1991), ad esclusivo uso degli anziani, invita i pastori ad agire anche da giudici nella congregazione. Usa le scritture di Tito 1:9-14 ed Isaia 32:1-2 per rivendicare questo "ruolo" all'interno della congregazione. Il loro giudizio dovrebe quindi rappresentare il giudizio della congregazione intera.
Sicuramente un bravo pastore è come un "rifugio in una terra esausta" ed in grado di aiutare spiritualmente chi si sente come una "canna schiacciata ed un lucignolo fumante"
“Non schiaccerà la canna rotta e non estinguerà il lucignolo fumante”. (Matt. 12:20; Isa. 42:3)
Per le buone qualità che dovrebbe mostrare un pastore, basta leggere il sito jw.org e relative pubblicazioni. Sicuramente vi troverete anche delle belle esperienze !
Purtroppo oggi tra molti nominati vige una mentalità "aziendalista". Gli interessi propri, del "buon nome" della congregazione e dell'organizzazione vengono messi sopra tutto e tutti.
martedì 6 ottobre 2015
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