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“Non c’è nulla di male se una persona cerca di confutare gli insegnamenti e le pratiche di un gruppo religioso che ritiene in errore”.
(Svegliatevi! 8 settembre 1997, pagina 6)

"Nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a seguire una forma di adorazione che considera inaccettabile o a scegliere fra le proprie credenze e la propria famiglia." (Svegliatevi! Luglio 2009 p.29)
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domenica 2 dicembre 2018

Aumentano i suicidi tra i Testimoni di Geova?


La notizia (o meglio "le notizie") devono far riflettere. In diverse parti del mondo, tra cui Italia e Russia, i suicidi tra i testimoni di Geova sono in aumento. Si parla sempre - ovviamente - in termini di percentuali, ma questa tendenza sembra aver spesso attinenza con la propaganda religiosa promossa dal corpo direttivo.

sabato 13 ottobre 2018

Testimone di Geova suicida coi gas di scarico dell'auto



Un Testimone di Geova si è suicidato qualche giorno fa, in una città del sud Italia. La notizia, le cui fonti mi hanno pregato di non menzionarne tutti i particolari, è stata subito smentita da familiari ed amici, che invece hanno diffuso la voce che si era trattato di un semplice malore.

sabato 18 novembre 2017

Una religione che non rispetta nè i vivi, nè i morti


Una religione senza vergogna 

Leggendo sui vari blog mi sono imbattuto nel racconto di tre esperienze agghiaccianti. Tre casi nei quali è stato negato il funerale a tre persone diverse. 
Cosa avevano fatto di male? Erano assassini? Erano terroristi? Erano pedofili seriali, incalliti ed impenitenti? Forse alcuni lettori immaginano già di cosa si tratti...

venerdì 22 gennaio 2016

Bulimia e suicidio: nel libro degli anziani KS





Il libro per gli anziani KS "pascete il gregge di Dio"... 


Nel cercare di amministrare la “giustizia” in congregazione, gli anziani potrebbero trovarsi di fronte delle persone che stanno vivendo dei disagi psichici. E’ molto difficile fare valutazioni di questo tipo, distinguere tra un comportamento volontario, ed uno indotto da una patologia.

Sappiamo cosa accade spesso nel mondo, ad esempio, quando viene compiuto un efferato delitto. Di solito si sente dire nei telegiornali che tale imputato si è dichiarato colpito da seminfermità mentale. E’ uno stratagemma che usano molti avvocati per difendere i loro clienti, al fine di risparmiargli qualche anno di carcere. Ma chi è che deve attestare e riconoscere questa seminfermità mentale? Il giudice? Non sia mai ! La questione viene affidata a medici legali qualificati i quali (pur considerando un certo margine di errore) predisporranno le dovute analisi per l’imputato e daranno il loro parere.

Cosa accade invece quando ad affrontare una persona instabile psicologicamente sono un gruppo di anziani di un comitato giudiziario? Che direttive hanno ricevuto? Che precauzioni vengono esortati a prendere per tutelare la “pecora smarrita” dal punto di vista medico?



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