Tre donne che dicono di aver subito abusi da bambini nei Testimoni di Geova raccontano le loro storie orribili

Ecco tre storie riportate su un quotidiano Gallese:

Quando la sedicenne Sian si è seduta e ha detto a sua madre di essere stata aggredita sessualmente, ha detto di essere stata sottoposta a una raffica di domande come cosa indossava...



Sua madre, una zelante testimone di Geova, ha detto a sua figlia adolescente se fosse stata più immersa nella fede, forse anche pregato di più, non sarebbe mai successo.
Ora, a 35 anni e con tre dei suoi figli, Sian non ha praticamente alcun contatto con sua madre nonostante vivano immediatamente accanto.

In uno sforzo pietoso per mantenere una sorta di normalità, di tanto in tanto Sian si imbatte in piccoli sacchetti di dolci lasciati sul muro del suo giardino per i suoi figli. A volte, le buste piene di denaro vengono inviate nella cassetta delle lettere e una volta un pacco contenente una X-Box è stato consegnato a casa.

Sian è cresciuta come testimone di Geova nel Galles meridionale con la madre e il patrigno - i suoi genitori hanno divorziato quando era molto giovane - ma ha detto che la religione "non la ha portato mai benefici".

Sian non è il suo vero nome. Mentre parla candidamente della vita da giovane testimone di Geova, è chiaro che sta proteggendo non solo i suoi figli ma anche la sua privacy.

"Un ragazzo ha abusato di me quando ero più giovane", dice, quasi in tono di scusa. "L'ho detto a mia madre e lei ha detto che dovevo dirlo agli anziani. Così sono andata da loro e ho spiegato cosa era successo. Avevo 16 anni e sono stata rimproverata anche se non era colpa mia."

"Le domande su cosa indossavo e se avevo provato piacere erano così violente e così degradanti... Mia madre disse che se fossi stata più zelante nella fede, non sarebbe mai successo".

Anche allora, Sian dice che gli abusi sessuali sui minori all'interno dei ranghi erano "prevalenti".
"L'ho visto accadere nella nostra sala e ho visto tutti gli insabbiamenti che sono avvenuti", continua. "Non capisco. Avevo 16 anni, la polizia avrebbe dovuto essere chiamata ma non è stata nemmeno menzionata e non ci ho nemmeno pensato. Ho fatto solo quello che mi è stato detto".

A 17 anni, Sian ha detto a sua madre che non voleva avere più niente a che fare con la religione. "Quello era il punto cruciale e lei si è rivolta a me abbastanza velocemente", ha detto Sian con appena un lampo di emozione. "Ora, non parlo più con mia madre o con la mia sorella biologica."

Ha lasciato la casa di famiglia, è tornata brevemente dopo aver attraversato una relazione "orrendamente violenta" e poi ha incontrato l'uomo che alla fine avrebbe sposato. È stato mentre viveva con lui che è stata disassociata, una denuncia pubblica e una vergogna che ostracizza efficacemente le persone dalla comunità.

"Era perché vivevamo insieme ma non eravamo sposati", ha spiegato Sian. "Ma all'epoca non mi importava. Volevo uscire da questa religione. Mio marito mi ha fatto sentire al sicuro. Siamo andati a Cardiff ".

Ora che ha figli suoi, Sian può vedere quanto sia "innaturale" rinnegare i propri. "Quando hai figli, pensi che non potrei mai e poi mai farlo ai miei figli", dice. Mentre erano ancora giovani, è tornata nella casa accanto a sua madre dove è cresciuta e dove sua madre viveva ancora. A quel tempo, mamma e figlia stavano riuscendo a mantenere una sorta di relazione, anche se tesa e volta a beneficio dei figli di Sian.

"Era quella linea oscura tra mettere il piede a terra e dire a mia madre di no, che non può vedere i suoi nipoti e invece cercare di mantenere una sorta di contatto", ha detto Sian. Ma quando i suoi figli sono tornati a casa raccontando che la nonna diceva che la loro mamma sarebbe morta (per sempre), lei ha cambiato idea.

"Questo è tutto", dice Sian con un senso di finalità. "Si stavano solo preoccupando dei loro nipoti per poterli reclutare nella setta. È una parola orribile, ma nella nostra comunità tutto si riduce al mantenimento dei numeri e al reclutamento".

Non c'è quasi nessun contatto con sua madre ora e i suoi figli conoscono a malapena i loro nonni. Sian aggiunge: "Non mi interessa. Andrò fuori e se anche lei è fuori, si precipiterà di nuovo dentro (casa). Penso che sia semplicemente ridicolo. Ho pietà per loro. Non mi sento triste, solo pietà.

"Non vedono i loro nipoti o la loro figlia e tutto dipende da una serie di regole che sono state tramandate da un gruppo di uomini. Distruggono le famiglie. Distruggono uno dei sentimenti materni più naturali e tutti quei legami familiari .

"Non è normale e non è naturale. Siamo felici adesso. Non mi manca mia madre - mi manca l'idea di avere una mamma - ma non mi manca mia madre. È troppo dannoso avere contatti con lei".

La storia di Sian è una delle centinaia che sono venute alla luce negli ultimi anni, suscitando preoccupazioni per gli abusi sessuali prevalenti all'interno dei Testimoni di Geova. Tuttavia, le storie di abusi all'interno di gruppi religiosi non si limitano ai Testimoni di Geova, una questione che ha portato alla formazione di The Independent Inquiry into Child Sexual Abuse (IICSA).

Presieduta dal professor Alexis Jay OBE, l'inchiesta è stata avviata a causa delle serie preoccupazioni che alcune organizzazioni avevano fallito e continuavano a non riuscire a proteggere i bambini . Alla presenza anche della Chiesa anglicana e della Chiesa cattolica romana, le dichiarazioni di apertura dell'inchiesta sono state lette il 16 marzo, subito prima che il Covid-19 colpisse.

I rappresentanti di altre religioni hanno chiesto scusa per le carenze all'interno delle loro organizzazioni. Shane Brady, consigliere della Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova, non l'ha fatto. Rimase fedele al suo schema ben preparato, senza esprimere alcun rammarico collettivo. Nemmeno in quel momento si rese conto che tra i testimoni di Geova erano avvenuti abusi sessuali su minori.

The Independent Inquiry into Child Sexual Abuse (IICSA) sarà presieduto dal professor Alexis Jay OBE (Immagine: The Independent Inquiry into Child Sexual Abuse (IICSA))

Il blocco ha ritardato la successiva, più ampia fornitura di prove fino a questo mese e il 10 agosto l'inchiesta riprende. Lunedì mattina, l'ex Testimone di Geova Sarah Davies presenterà le prove per l'inchiesta sulla cattiva gestione dei casi di abusi sessuali su minori all'interno dell'organizzazione dei Testimoni di Geova. Originaria di Cardiff, Sarah presenterà le prove che sono state presentate collettivamente dal gruppo Ex-JW Advocates Opposing Crimes Against Children.

Parlando dall'Essex, dove ora vive, ha detto: "È un po 'un insulto al danno già causato dalle loro politiche e pratiche di protezione dei minori inadeguate, che nonostante le numerose lamentele di cattiva gestione che non hanno trovato dentro di loro il coraggio per dire mi dispiace per i sopravvissuti agli abusi ma non lo faranno perché credono di essere diretti dall'unico vero dio e di essere l'unica vera religione. Mi hanno deluso, poiché hanno deluso molti sopravvissuti ".

Tra i quattro e gli 11 anni Sarah, che è stata allevata come testimone di Geova, ha detto di aver subito ripetuti e gravi abusi sessuali. Ancora alle elementari, Sarah non aveva idea che quello che stava succedendo non fosse normale.

"A quel tempo non sapevo che fosse sbagliato", ha detto. "Quando avevo nove anni ricordo un paio di poliziotti che entravano in classe e parlavano di un contatto inappropriato e di come avrei dovuto denunciarlo se fosse mai successo a me e quella è stata la prima volta che ho capito che era sbagliato.

"Ma allo stesso tempo hai questo conflitto perché i testimoni di Geova insegnano che tutti fuori hanno torto e sono governati da Satana. Da un lato ho avuto la polizia che diceva che avrei dovuto riferire gli abusi a qualcuno, poi anche l'indottrinamento delle pratiche JW ed altro.

"Non l'ho denunciato e crescendo credevo di essere l'unica. Forse una parte di me pensava che avessi fatto qualcosa di sbagliato o che non fossi abbastanza spirituale o non pregassi abbastanza.

"È solo quando ne sono uscita e ho incontrato altri ex testimoni di Geova e ho sentito le loro storie su come avevano vissuto la mia stessa cosa che ho iniziato ad affrontare tutto".

Ci sono voluti anni di terapia e consulenza per Sarah per trovare una sorta di pace, ma il danno arrecato al suo rapporto con la sua famiglia è irreparabile.

A 29 anni, è stata etichettata come una "troia" per aver avuto una relazione con un uomo che non era un testimone di Geova, anche se poi lo ha sposato ed ha avuto quattro figli. Sarah è stata evitata da coloro con cui è cresciuta, dalla più ampia comunità dei Testimoni di Geova e da coloro che rimangono ancora nella religione.

Dodici anni dopo, ora 41enne, Sarah si è rivolta alle autorità per i suoi abusi subiti durante l'infanzia. I suoi genitori hanno chiesto consiglio agli anziani dei Testimoni di Geova su come comportarsi con la loro figlia adulta.

"È stato detto loro di rimanere imparziali ma in nessun momento hanno offerto alcun supporto o chiesto se sto bene", ha detto Sarah, aggiungendo che sapeva che erano ancora in contatto con il presunto colpevole.

"Devi capire che quando non sei più un Testimone di Geova sei anche etichettato come un apostata per aver detto bugie e diffuso menzogne ​​perché non hai più la guida del "vero Dio" ma sei invece controllato da Satana. 
Ma poi spesso l'aggressore rimane un Testimone di Geova e riceve "amore e sostegno" dall'organizzazione, specialmente se è stato ritenuto pentito dei suoi peccati.

"Non mi interessa in che Dio credi ma fondamentalmente, quando si tratta di un bambino a rischio, non riesco a capire o un'organizzazione che non può dare sostegno a chi ha vissuto esperienze così traumatiche o è disposto a fare cambia in modo che i bambini e le persone vulnerabili non siano messi a rischio ", ha detto Sarah.

"Quando alla fine mi sono fatto avanti e ho denunciato l'abuso, la preoccupazione principale all'interno dell'organizzazione era che così facendo avevo recato biasimo sul nome di Geova.

"Il mio caso non è andato in tribunale perché era mia parola contro la sua, e quando è stato interrogato dalla polizia, ha mentito perché sapeva di essere protetto dall'organizzazione".

Sarah ha cercato di intentare un'azione civile contro il suo aggressore, ma è stata informata che aveva solo il 50% di possibilità di vincere. Ha deciso che non valeva la pena mettere se stessa e la sua famiglia attraverso quello e invece si è unita agli Ex-JW Advocates Opposing Crimes Against Children.

Anche se spera che fornire prove all'inchiesta porterà a qualche riforma o ad una maggiore supervisione delle loro pratiche, non spera di ottenere delle scuse.

"Se parlare apertamente e rinunciare al mio diritto all'anonimato proteggerà solo un bambino dal passare attraverso il trauma che ho avuto, allora ne sarà valsa la pena", ha detto.

IICSA ascolterà le prove di quattro organizzazioni religiose lunedì 10 agosto.

Nel Galles del nord, Susan [non è il suo vero nome] spera di poter salvare anche lei la prossima generazione di bambini maltrattati. Crescendo Susan è stata cresciuta credendo che sarebbe vissuta per sempre in un paradiso terrestre come sopravvissuta all'imminente battaglia di Armageddon.

Sua madre, testimone di Geova, leggeva le sue favole della buonanotte, piene di immagini grafiche di persone uccise violentemente da fulmini e frecce infuocate (ad Armaghedon). A soli cinque anni, la notte giaceva sveglia, piangendo in silenzio e pregando per i suoi compagni di scuola, a cui sua madre le aveva detto che sarebbero morti.

Ora, 29 anni dopo, la giovane mamma del Galles del nord ha detto: "La mamma mi ha detto di non affezionarmi troppo ai miei amici a scuola perché sarebbero morti e che avrei dovuto aiutare a ripulire i corpi".

Quando aveva 15 anni, Susan incontrò un uomo di 24 anni della sua congregazione. "In retrospettiva ora so che era un adescamento", dice Susan. "Ma all'epoca era considerato normale. Veniva a cena e i miei genitori ci portavano fuori insieme, eravamo visti come una coppia in corteggiamento".

Dopo che le cose finirono con lui, fu presentata a un altro uomo, anche lui sulla ventina. Quando qualcuno riferiva le loro preoccupazioni agli anziani, Susan veniva convocata prima di loro. Susan veniva rimproverata.

Susan ha detto: "Uno mi ha detto che avevo un debole per i ragazzi cattivi e l'altro ha detto che avrei dovuto indossare abiti più modesti.

"Più tardi, mi sono fatta un piercing al naso. C'era più indignazione per me che mi facevo il piercing al naso di questi uomini in giro con una ragazza di 15 anni. Questo è ciò che mi ha fatto venire voglia di andarmene."

Ancora solo 16enne, i genitori di Susan le dissero che se voleva vivere sotto il loro tetto doveva vivere secondo le loro regole e continuare ad andare alle riunioni, cosa che non era disposta a fare. Susan è rimasta senzatetto ancora adolescente, tutto perché era stata battezzata e ora non voleva più saperne.

Dopo essere stata cacciata, la madre di Susan le ha inviato un messaggio, che lei ha conservato ancora oggi. "Ho ricevuto un messaggio da mia madre che diceva che se non fossi mai stata battezzata non avrebbero dovuto smettere di parlarmi", spiega. "Fu perché ero stato battezzato che dovettero evitarmi, perché avevo rotto il mio impegno con Dio".

Ma all'età di 11 anni, Susan sostiene di non aver avuto scelta in materia e di non essere abbastanza grande per capire che tipo di decisione avrebbe dovuto prendere. "Se non avessi preso quella decisione a 11 anni, mi avrebbero ancora parlato adesso e avrebbero conosciuto mio figlio, che ha solo nove anni", continua. "Non lo conoscono. L'hanno visto tre volte in tutta la sua vita.

"Non so come non vada contro i suoi istinti materni. La maggior parte delle madri sacrificherebbe la nostra vita per i nostri figli in qualsiasi momento, ma lei mi sta sacrificando per ottenere la vita eterna".

Le tre donne che hanno parlato con WalesOnline dicono tutte di essere state deluse dai Testimoni di Geova dopo aver denunciato abusi sessuali su minori.

Dopo anni di tentativi per ottenere l'annullamento del battesimo, Susan dovrebbe incontrare gli anziani della congregazione lunedì.

"Non posso avere una relazione con la mia famiglia adesso, dopo tutto questo tempo, c'è troppo dolore ora che è andato avanti troppo a lungo", dice tristemente. "Ma se riesco a trovare una scappatoia, potrebbe esserci una scappatoia per altre persone da utilizzare e riconnettersi con le loro famiglie".

Sono passati 11 anni da quando ha lasciato la sua famiglia e questo la colpisce ancora adesso. Tuttavia, l'inchiesta dell'IICSA significa più di una semplice scusa.

"Voglio solo che si assumano la responsabilità e dicano che hanno sbagliato e cercheranno di fare meglio", dice Susan. "Solo per tenere le mani in alto e chiedere scusa per il dolore che hanno causato.

"Per me personalmente, tutta la mia famiglia mi vede come mentalmente malata per aver lasciato l'organizzazione....

In una lettera aperta indirizzata ai "leader dei Testimoni di Geova nel Regno Unito", i sopravvissuti di abusi sessuali su minori per mano dei testimoni di Geova di tutto il paese hanno chiesto che venissero loro presentate delle scuse.

Dicono: "Noi, sopravvissuti agli abusi sessuali su minori per mano dei testimoni di Geova, chiediamo scuse pubbliche; vi invitiamo a" chiedere scusa "a nome della vostra organizzazione religiosa del Regno Unito, per le vostre politiche inadeguate che non sono riuscite a proteggerci e il pubblico più ampio dagli autori di abusi sessuali su minori.

"Durante l'inchiesta sull'abuso sessuale in corso in Inghilterra e Galles da parte dell'IICSA, quattro istituzioni religiose, tra cui i Testimoni di Geova, il 10 agosto, hanno l'opportunità di andare in pubblico con delle scuse; vi chiediamo di ammettere che siete tra le istituzioni che non hanno protetto i bambini in passato e la convalida delle vostre affermazione di "aborrire gli abusi sui minori" con scuse contrite, come hanno fatto altre istituzioni religiose, piuttosto che affermare che "non ci sono gli estremi" per meritare di essere indagati dall'IICSA ".

Un portavoce dei Testimoni di Geova ha detto: "Una spiegazione delle nostre convinzioni e politiche sarà presentata durante l'inchiesta indipendente sugli abusi sessuali su minori".

____________
link della fonte: https://www.walesonline.co.uk/news/wales-news/jehovahs-witness-child-abuse-sex-18717755


Mi scuso per la traduzione farraginosa ma l'importante è che si capisca il senso. Chi conosce l'inglese può leggere direttamente l'esperienza dalla fonte.

_______________

Stai leggendo questa pagina da un cellulare?

Visualizza la versione completa del blog 

indirizzo email dell'amministratore del blog:

pensi che queste informazioni debbano 
raggiungere più persone?

clicca qui