Una Testimone di Geova trova libertà e spazio per mettere in discussione le sue convinzioni.
Intervista di AMBER SCORAH*
Cheryl Strayed è una scrittrice statunitense. I suoi saggi sono stati ampiamente pubblicati su riviste e giornali nazionali. Ha vinto il premio Pushcart per il suo saggio Munro Country, originariamente apparso su Missouri Review.
Molte persone sembrano sapere quando la loro vita deve cambiare. L'autrice Cheryl Strayed ha fatto un'escursione espressamente per "cambiare la sua vita".
Stavo aspettando che le cose cambiassero, certo. Ma ero stata cresciuta come testimone di Geova: il cambiamento non aveva nulla a che fare con me. Quello era competenza di Dio. Il mio ruolo era di predicare la fine del mondo, Armaghedon, che sapevo fosse imminente, e di aspettare il paradiso terrestre che Dio aveva promesso avrebbe seguito.
Certo, solo Dio sapeva quando sarebbe arrivata l'apocalisse, quindi nel frattempo mi ho cercato di tenermi occupata.
Avevo pensato che un buon modo per passare il tempo fino ad Armaghedon sarebbe stato imparare il mandarino e andare in Cina a predicare. Con questo in mente, io e mio marito - sposati a 22 anni - ci siamo trasferiti a Shanghai. La nostra relazione non era buona, ma la nostra religione proibiva il divorzio, quindi ci siamo distratti imparando il cinese, predicando 70 ore al mese e trovando potenziali convertiti.
In Cina, la maggior parte delle religioni è vietata e la nostra predicazione era illegale. Quando non lavoravo part-time in una società di podcast che insegnava mandarino, ero fuori in città, un missionario in segreto. Ho usato un nome falso. A volte, sono stata seguita. Il mio cellulare è stato monitorato. Le mie email sono state bloccate.
Ma nonostante questo apparente controllo e costrizione, per la prima volta nella mia vita ho avuto un po 'di libertà. Diversamente da casa, non c'erano riunioni religiose (adunanze) tre volte alla settimana, né incontri (comitive) ogni mattina per predicare. Non c'erano regole per avvicinarsi alle persone "mondane". Per predicare, prima hai facevamo amicizia e quando eravamo abbastanza sicuri che la persona non ti avrebbe consegnato alle autorità, iniziavamo a parlare della Bibbia.
Questo nuovo modo di vivere era disorientante, e per di più parlavo il mandarino, una lingua così diversa che ho dovuto quasi cambiare il modo di pensare per parlarlo. Mentre insegnavo alle mie potenziali reclute (studi biblici) sulla fine del mondo, fu come se avessi sentito quello che stavo dicendo per la prima volta, in questa nuova lingua.
E parte di ciò che stavo dicendo cominciò a sembrare strano per me.
Quando i miei studenti mi hanno parlato della loro antica cultura, questo mi ha fatto sentire arrogante. Qui ero una persona bianca, che istruiva loro a scambiare i loro migliaia di anni di saggezza culturale a favore della mia religione americana di 120 anni. Le crepe nella mia fede iniziarono a formarsi.
Un giorno al lavoro, un cliente di nome Jonathan mi ha inviato un'e-mail dopo la sua prima lezione di cinese online. Si è collegato a un video che mostrava un uomo investito da un autobus, che strisciava da sotto vivo, una metafora per imparare il cinese. Dato che era mio compito rispondere agli studenti, risposi. Jonathan rispose immediatamente. Mi disse che viveva a Los Angeles e si era dimesso dal Mandarin al college, ma che il podcast della mia compagnia aveva riacceso il suo interesse.
La corrispondenza con una persona mondana era considerato una condotta pericolosa per un Testimone di Geova. Ero sposata, e una donna Testimone non avrebbe dovuto essere eccessivamente amichevole con un uomo che non era suo marito, per non parlare del fatto che non fosse neppure un Testimone.
Ma c'erano così tante barriere tra Jonathan e me - uno schermo di computer, il grande firewall della Cina, un oceano, persino - che sembrava una distanza abbastanza sicura così ci scrivemmo una, due, dieci volte...
Abbiamo parlato molto dell'apprendimento del cinese e della vita in Cina. Ma la mia religione era il 90% del mio mondo, quindi era inevitabile che la conversazione si volgesse verso la spiritualità. In termini vaghi, ovviamente. Come mi hanno riferito i Testimoni di Geova in Cina quando siamo arrivati, il governo ha controllato 2 milioni di persone su Internet.
Quando ho iniziato a raccontare a Jonathan le mie convinzioni, mi ha fermato. "Aspetta. Di quale religione fai parte? ”Chiese. Quando glielo dissi, rispose: "Sapevo che eri sotto il controllo di qualcosa".
Sono stata colta di sorpresa. Le sue argomentazioni erano forti e non gli importava del tatto. Ma io ero altrettanto sicura di me stesso. Le mie convinzioni erano tra me e Dio, così insistei. Questo è stato l'inizio di una discussione che, tra le nostre altre conversazioni, è continuata per mesi.
Jonathan iniziò a informarsi sulla mia religione. Cercò informazioni sul controllo mentale. Ha letto articoli di esperti di psicologia e un libro di un ex Testimone. Ha visto video realizzati da persone sfuggite all'indottrinamento.
Poiché ci era proibito leggere qualcosa di critico sulla nostra religione, avevo paura di ciò che Jonathan poteva dirmi. Ma ho iniziato ad ascoltare.
Dopo un anno, avevo iniziato a capire che alcune cose nella mia religione erano semplicemente false. Eppure avevo costruito tutta la mia vita attorno a queste credenze. Senza di loro, chi ero io? Se rinunciassi alla mia religione, sarei stata evitata da tutti, compresi la mia famiglia e i miei amici. Sono stata testimone di Geova per tutta la vita. Non sapevo vivere senza la mia religione.
Jonathan e io ci siamo conosciuti. Ho fatto una sosta a Los Angeles e mi è venuto a prendere all'aeroporto. Quando ho detto ciao mi sentivo come se fossi stata tirata da una forza. Non mi aspettavo di essere attratta da lui. Sapevo che Internet distorceva le percezioni e che tutto sarebbe stato diverso nella vita reale. Ma non lo era.
Ho preso la decisione di commettere adulterio senza davvero farlo. Una specie di forza robotica mi ha spinto a farlo; non desiderio, non lussuria, niente di intenzionale. Era più un'azione passiva. Avevo bisogno di un modo per realizzare la mia apocalisse, perché era l'unico finale che ho capito. Nella mia religione, non c'era altra via d'uscita.
Anni dopo, ostracizzata dalla mia famiglia e dai miei amici, mi sono interessata a capire come qualcosa di così evidentemente falso mi avesse così completamente controllata, pensavo di essere un essere umano ragionevolmente intelligente. Ero stata in una setta? Il controllo mentale era la ragione per cui rimasi così a lungo? Ho analizzato tutte le ricerche che ho potuto trovare.
Una notte, lessi questo: " Anche se alcune persone ... pensano di uscire dal [culto], è molto più probabile che una relazione sentimentale alternativa e di fuga sia la chiave per liberarsi". Tale relazione, diceva , porta risolutezza e un nuovo modo di pensare.
Anche se non sono più religiosa e non mi sento vincolata dalle regole di un libro antico, a volte provo ancora vergogna per aver terminato il mio matrimonio in questo modo. Mio marito aveva ammesso che non mi amava, ma mi sentivo ancora male per avergli fatto del male bruciando tutto.
Ora ho capito: la grande ironia era che avevo bisogno di questo. Ho dovuto commettere questo peccato biblico per trovare la mia libertà data da Dio.
Per uscire, ho dovuto far entrare qualcun altro nella mia vita.
* * * *
*Amber Scorah è autrice del libro di memorie "Lasciare i testimoni: uscire da una religione e trovare una vita".
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Molto bella questa biografia...
RispondiEliminaho avuto modo di sentire la sua storia su youtube, John Cedars l'ha intervistata, per chi volesse sentirla basta cercare su youtube
RispondiEliminaLe personali e private decisioni di vita di questa ex TdG non dovrebbero essere giudicati da nessuno, rispettando la libertà individuale altrui finché non danneggia nessuno, ma la falsa fratellanza dei TdG ostracizzandola hanno dimostrato di giudicare le sue decisioni di vita senza averne diritto.
RispondiEliminaIl CD /WTS con l'imposizione indotta ai suoi adepti di ostracizzare i fuoriusciti si è arrogato il diritto di farsi Dio o padrone sulla loro vita.
Bellissima esperienza di vita .. un altra fuoriuscita che ha capito cosa vuol dire la setta dei tdg . Ho trovato interessante , il modo in cui lo studio .. per email , abbia prima indagato da solo sulle coercizioni mentali .... delle sette . Ottimo esempio di come ci si dovrebbe comportare quando si è avvicinati dai tdg. Anche se oggi , con tutto quello che circola sui social , le persone sono discretamente ... informate... Altra nota interessante , è quando dice che , stando in Cina, non doveva sottostare alle adunanze settimanali : questo l'ha portata ad avere una minore pressione psicologica, un lavaggio del cervello in meno , il che non è poco. Il tutto le ha dato un maggiore controllo del suo essere , del suo cervello , e l'ha portata , piano piano , a certe riflessioni. Perchè è proprio il lavaggio del cervello due volte a settimana, più lo studio per le adunanze , più lo studio personale , familiare, e l'mmancabile servizio , che ti crea quella dipendenza mentale , che non ti permtte quasi di ragionare , al di fuori degli schemi della WT.
RispondiEliminaviva la libertà
Mentre leggevo l'esperienza va alla radio "SOTTO CASA DI MAX GAZè" ... messaggio subliminale ...
RispondiEliminaErano missionari in un paese in cui l' opera è al bando, quindi inevitabilmente di una levatura spirituale sopra la media eppure....non si amavano, benché Geova fosse il fulcro della loro vita!
RispondiEliminaQuesta esperienza da sola dimostra l' infondatezza delle dichiarazioni watcheriane di mettere Geova al centro della propria vita familiare per avere una vita coniugale felice.
Tra i TdG i matrimoni sono combinati dal sistema chiuso al mondo esterno all'ass./org. e di regole WTS.
EliminaInsomma la corda a 3 capi non aiuta ad avere amore nel matrimonio.
EliminaSi può avere una vita familiare finta, basata sulle apparenze, sull'incessante routine di adunanze e servizio, sul senso di colpa, sul mortificare la propria anima...Ma amore quello no.
Verissimo sono d'accordo con i commenti riguardo al matrimonio dei tdg... Ci possono essere x carita'coppie che sono in armonia non si esclude ma questo perche'entrambi i coniugi sono veramente allucinati e inquadratissimi in questa setta... Ma la maggior parte direi l 80 per cento e di piu'non sono in armonia... Non sono in accordo su tante decisioni che una coppia deve prendere nel suo percorso e questo lo si vede nel loro atteggiamento nei loro sguardi nelle frecciatine che si lanciano ecc ecc... Potrei raccontare tante scenette a cui ho assistito ma non lo faccio perche'siete gia'a conoscenza di queste cose... Quello che veramente mi ha sempre fatto male è sentire sorelle che desideravano essere mamme e i mariti no... (nel nuovo mondo) leggevo proprio sul viso di queste donne la tristezza la rassegnazione di aspettare il momento giusto che non arrivera'mai... E I loro occhi che guardavano i bambini degli altri... Tristi solo e sempre tristi... Questa e'felicita'? E avere un matrimonio felice'? Ma e'quello che ci insegna il CD!!! E'per il nostro bene!! E'quello che direbbe qualcuno... Questi matrimoni dimostrano solo il fallimento di questa setta che presuntuosamente dice di avere solo lei all interno matrimoni felici.... Ma fatemi il piacere!! Libera66
RispondiEliminaIl desiderio di maternità puo essere molto forte in alcune donne ,sapere di non potere raggiungere serenamente questo normale obiettivo per via delle insinuazioni di 8 cialtroni e veramente triste come dici libera 66.io sono una di quelle,ho combattuto contro mentalità ottuse e rigide mi hanno detto di tutto persino che ero poco spirituale a desiderare un figlio e dovevo pregare studiare e andare in predicazione piu spesso poiché a fare un figlio si poteva rischiare che altre sorelle bramose di allargare la famiglia potessero prendere su il mio cattivo esempio ,rimasi allibita poi ho avuto i miei agognati figli e da mi hanno relegato ai margini fino al 2016 quando sono scivolata fuori dalle catene mentali e me ne sono andata
Elimina@Happy now.
EliminaTanti auguri alla famiglia
di pace, serenità e prosperità,
composta con i figli che con gioia
ripagano momenti di difficoltà.
I figli sono un dono prezioso della vita,
i figli arricchiscono
il valore della famiglia,
i figli sono un obiettivo di vita
raggiunto con la volontà
di dare un contributo alla società
dove la famiglia
è disposta a confrontarsi
mostrandosi sempre pronta
ad affrontare la vita
con rispetto e dignità.
*_____Miamei_____*
Usando politiche aziendali (multinazionali) il motivo per cui la WTS scoraggia i suoi adepti a procreare è per prendersi il tempo e le risorse economiche che i coniugi dovrebbero dedicare e dare in eredità ai figli, facendogli perdere l'opportunità più bella e gratificante che offre la vita, lasciare viva l'eredità genetica.
Cari TdG , Dio vuole che pensate ad arricchire la vostra vita donanfo la vita, non di arricchire inutilmente per voi quella della WTS.
Sicuramente il fatto di trovarsi in un gruppo chiuso (congregazione),condiziona la scelta del proprio coniuge. E a volte ci si sposa per accontentare, in alcuni casi i propri genitori. Risultato?
RispondiEliminaO si sta insieme per abitudine oppure alla lunga si divorzia.
E' brutto sentir dire relativamente ai figli li avremo nel nuovo mondo. Solo persone sciocche possono legarsi a queste cose; purtroppo un sistema balordo che è quello della wts riesce a manipolare i propri adepti. Inoltre per chi ha tutti i parenti dentro è ancora più difficile tirare la testa fuori dal sacco. Io faccio fatica sul serio nel vedere tdg convinti proprio su tutto quello che gli viene detto; inoltre è anche il sistema verticistico che spinge soprattutto i più giovani a porsi delle mete come vuole la filosofia geovista. Eppure loro sono convinti. Ignorano i libri scritti da Franz, Barbara Anderson, ecc., dove si fa riferimento a documenti reali non c'è nulla di inventato. Qualche anno fa ho pescato un articolo dove si diceva che in Sicilia un'intera congregazione lasciò il proprio culto (ovviamente anche li, per loro erano tutti scemi). Ma il punto è che i tdg sono abituati già da piccoli a negare l'evidenza.
Sarebbe stato meglio per Cheryl lavorare di più sulla sua autostima.
RispondiEliminaQuando leggo che "... Era più un'azione passiva. Avevo bisogno di un modo per realizzare la mia apocalisse, perché era l'unico finale che ho capito. Nella mia religione, non c'era altra via d'uscita..."
direi che avrebbe potuto agire diversamente. Per il proprio e altrui bene.
Evitando così di sentirsi (verso il marito) "...ancora male per avergli fatto del male bruciando tutto."
TdG o no, a nessuno sarebbe piaciuto ricevere questo tipo di ben servito dalla (o dal) consorte. E sembra che suo marito, pur non amandola, non fosse una persona da temere.
Penso che la sincerità sia il miglior modo d'uscirsene. Certo ci vuole coraggio ad essere schietti, ma il risultato logorerà meno gli animi.
Avrebbe sofferto meno.
Sia lei che i familiari.
Non la reputo una esperienza esemplare. Ognuno é libero di scegliere, ma da quanto letto, pare non abbia ragionato sulle proprie scelte. Anzi, é stata in parte vittima di esse, visto che ne prova rammarico sotto certi aspetti.
Una riflessione utile secondo me è quando conclude dicendo " ...Ho dovuto commettere questo peccato biblico per trovare la mia libertà data da Dio..."
Per trovare la libertà c'è bisogno di pianificazione piuttosto che d'impulsività.
Ciò mi rammenta quanto importante sia riflettere su se stessi.
Saluti,
JWTruman
JWTruman sei un tdg? Albert Lhì
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaHo riletto questa biografia perche'ho pensato di essermi persa qualcosa... Non sono assolutamente d'accordo sul fatto che Cheryl non avesse autostima... Anzi mi sembra proprio il contrario ha riflettuto e anche molto prima di prendere delle decisioni... Il matrimonio non funzionava e nonostante tutto non ha mollato subito il marito ma si e'impegnata in qualcosa x vedere se la situazione cambiava... E non facciamo passare il marito x il santo o il martire tdg perche'una relazione si costruisce insieme e non sappiamo il comportamento del marito... Visto come si comportano certi mariti in questa setta!!! Potrei scrivere un romanzo! Poi lei dice che comunque la sua fede copriva il 90 per cento della sua vita quindi per lei era importante anche per i rapporti che aveva con la sua famiglia.... Quindi penso che abbia pensato bene prima di fare una scelta si e'documentata anche grazie agli altri e poi e'arrivata alla conclusione che quello che aveva creduto per anni non era vero... Semplicemente è ha deciso... Sicuramente per chi e'ancora indottrinato questo e'molto difficile da capire mi spiace ma per chi e'ancora tdg non ha la lucidita'mentale e distaccata senza piu'influenze americane di ragionare senza schemi... Siamo stati abituati cosi'... Ma quando spezzi certe catene cambi... Penso che Cheryl abbia riflettuto su se stessa.. Chi e'ancora tdg e'ancora capace di riflettere su se stesso? Ho i miei dubbi Libera66
RispondiEliminaCiao Libera e Albert Lhì.
EliminaImmaginavo che il mio commento non venisse apprezzato. Ma mi sono solamente basato su quanto letto, senza supporre nulla.
Albert, nel mio commento parlo di pianificare la propria uscita. Non sembrano consigli da TdG, vero? Non essere TdG, significa forse libertà di ledere la propria e altrui dignità?
Libera: nel mio commento non affermo che Cheryl non abbia compreso e deciso di lasciare l'organizzazione. Bensì affermo ciò che è scritto: "Ho preso la decisione di commettere adulterio senza davvero farlo. Una specie di forza robotica mi ha spinto a farlo; non desiderio, non lussuria, niente di intenzionale." Mi riferisco al modo in cui ne è uscita.
Stando a queste parole della biografia, Cheryl ammette di non aver agito intenzionalmente.
Non sapeva come uscirne ed è rimasta in balia degli eventi. Altrimenti non avrebbe detto:" mi sentivo ancora male per avergli fatto del male".
Sentirsi male per le proprie azioni significa non essere orgogliosi delle proprie azioni. E ciò esula dalla decisione di uscire dalla WTS.
Possiamo supporre molte cose su Cheryl, ma preferisco attenermi a quanto esposto nella biografia sopra.
Quando dici :"Visto come si comportano certi mariti in questa setta!" ritengo sia un'insinuazione aggiunta, che distorce quanto realmente riportato da Cheryl.
Quando affermi: "Quindi penso che abbia pensato bene prima di fare una scelta si e'documentata anche grazie agli altri ", ti stai riferendo alla scelta di lasciare il credo. Ma io mi riferisco al modo in cui lo ha fatto. Ti sembra serio adottare l'adulterio come via di fuga dalla WTS? Lo consiglieresti?
Lo stesso quando affermi: "Penso che Cheryl abbia riflettuto su se stessa", è vero solo per quanto riguarda la religione, ma non su come uscirne. Dove hai letto che ha riflettuto su tradire il marito? Perchè la biografia riporta il contrario.
Se è vero che ognuno è libero di agire come crede, ciò non significa che abbia ragione.
Io la prendo come una chiaccherata, spero di non essermi reso antipatico...
Un saluto a tutti,
JWTruman
Quello che ho detto e'perche'so cosa succede in questa setta dove sono stata per 30 anni e oltre... Comunque non c è nessun problema x me ci mancherebbe ognuno e'libero di esprimere le proprie opinioni in modo civile... Come stiamo facendo noi e avere un confronto costruttivo... Infatti terro'in considerazioni i tuoi pensieri... Pero'rimanendo della mia opinione come e'giusto che tu rimani della tua.. Un salutone Truman Libera66
EliminaCaro JWTruman, prima di tutto ti ringrazio per la paziente attenzione che hai dedicato ai miei post. E lo stesso ringraziamento lo estendo anche all’utente Tranquillo.
EliminaRiprendo ancora un attimo la tastiera per chiarire alcune cose che JWTruman ha richiamato nel suo ultimo intervento. Ovvero:
- “Non trovo però, nelle tue argomentazioni, la confutazione definitiva del mio pensiero”
Sinceramente sin dal mio post del 4 dicembre 2019 12:07 non ho mai pensato di confutare definitivamente il tuo pensiero! Vedendo, come ho scritto, la puntualità delle cose che avevi sollevato nel tuo post del 4 dicembre 2019 09:49 ho solo fatto una serie di, chiamiamole, “osservazioni emendative”. Tutto qua.
- “Tu parli della meta, io del percorso.”
Ritengo che, essendo le due cose inscindibili (se voglio ottenere un campo di grano difficilmente lo otterrò seminando orzo), se si parla dell’una si parla anche dell’altro. A volte direttamente altre indirettamente, ma la correlazione tra i due c’è sempre anche quando si evidenzia solo uno dei due elementi. In ogni caso mi sono soffermato pure io sul “percorso” della sig.ra Strayed. Tutta la tirata che ho fatto sulla forma di manifestazione del suo breaking-point con il culto WTS, attraverso il breaking-point con la sua “fedeltà coniugale”, era una considerazione proprio sul fatto del "percorso" individuale della signora.
Sono d’accordo poi sulla logica che presenti nel esempio della “fidanzata” e della fantozziana “Corazzata”. Sostanzialmente sollevi una questione che io ho cercato di trasmettere a mia moglie sin dall’inizio: l’onestà intellettuale nel rapporto di coppia! Ed è stata, ed è tuttora, la nostra forza di complicità solidale, che ci permette di fare, in tutta tranquillità, cose anche importanti per l’esperienza personale, in forma separata. Non abbiamo bisogno, insomma, di essere attaccati come due testicoli per sentirsi sicuri che stiamo insieme….. o di fare sempre le cose insieme. Lei dopo 22 anni di TDG si era scoperta limitata nella visione coniugale della dottrina WTS. E oggi non a caso riceve a casa nostra “sorelle ancora in fede” che clandestinamente vengono a confessargli le desertificazioni della loro vita di coppia, che esse devono mimetizzare con i riti estetici del copione coniugale da esibire nella socialità TDG.
Vedi, senza farla lunga, a tal proposito bisogna evidenziare una cosa fondamentale.
Il rapporto di coppia è una cosa, il rapporto coniugale è un’altra. Quest’ultimo è l’involucro burocratico del primo rispetto i rapporti giuridici nella società. Non bisogna confondere le due cose.
E’ il rapporto di coppia (cioè 1+1, e non 2, che è cifra unica che fa sparire le unità reali) che va sviluppato. E si può svilupparlo solo sviluppando liberamente la soggettività dei due singoli. Sviluppando la soggettività si sviluppa la coscienza di se stessi, e sviluppando questa si sviluppa la dignità. E la dignità è la precondizione per l’onestà intellettuale.
Tornando, per tagliare corto, all’esperienza oggetto del 3D, nell’ideologia familiare watchtoweriana il rapporto di coppia sparisce di fronte al rapporto coniugale: cioè, di fronte all’assunzione del ruolo coniugale mitologico (“matrimonio dono di Geova”) che impone la WTS. Il tutto diventa un protocollo formale. Guai a parlare di contraddizioni! Guai a far sorgere dubbi tra fratelli! Di più, “matrimonio nel Signore” come licenza alla vita sessuale. In questo quadro, dove esistono “marito e moglie”, due etichette formali di un regime ecclesiastico che chiede il resoconto, e non le due persone che condividono un percorso di vita, l’onestà intellettuale, a livello di coscienza prima che ancora morale, ha molta difficoltà a svilupparsi. Il caso della “fuitina” della sig.ra Strayed ce lo ricorda. Ma la colpa è dei tabù imposti in casa WTS!
Un rinnovato saluto
Ciao Ramiro,
Eliminarispondo appena ora perché non avevo visto la tua risposta.
Condivido appieno il tuo discorso sui problemi che potrebbero nascere in una unione coniugale all'interno della WTS.
Io mi ritengo fortunato, perché l'affiatamento con il mio coniuge ha vinto, per così dire, sulla WTS.
Completo un tuo ragionamento, secondo il mio punto di vista:
(...scusami, ma non resisto):
se voglio ottenere un campo di grano difficilmente lo otterrò seminando orzo. Indiscutibile.
Ma è anche vero che difficilmente otterò un buon raccolto di grano se lo seminerò gettandolo al vento, o senza seguire un criterio...
Sempre complimenti per le tue ricche argomentazioni.
Un caro e amichevole saluto,
JWTruman
Quando si nasce dentro la congregazione, non si veramente consapevole del proprio "io", si crede che quel modo di vivere sia il "tutto", per questa donna, a buon vedere per lei, rimaneva solo armaghedon, l'unico finale che si riconosce. Per il credente è così.
RispondiEliminaE' evidente che nella corrispondenza ha iniziato a levare i paraocchi, essere lontana dai ritmi di congregazione ha aiutato a ciò. E' uscita la vera lei, senza pressioni di vario genere, la sua autostima è iniziata a rialzarsi, e ha visto la sua relazione x quello che era. Si volevano bene, ma non si amavano. Che poi sono la maggioranza tra i tdg.
Vi auguro un epifania dell’energia sessuale.
RispondiEliminaE poi vediamo se usate la testa.
- “Non sapeva come uscirne ed è rimasta in balia degli eventi. Altrimenti non avrebbe detto:" mi sentivo ancora male per avergli fatto del male".
RispondiElimina- “mi riferisco al modo in cui lo ha fatto. Ti sembra serio adottare l'adulterio come via di fuga dalla WTS? Lo consiglieresti?”
Sono osservazioni puntuali quelle che ha fatto l’utente “JWTruman”. Personalmente concordo con l’angolo di vista che egli ha adottato rispetto la questione, perché ritengo che sia un punto determinante delle vicenda narrata in questo outing della sig.ra Strayed.
Solo che, per restare in termini oggettivi, bisognerebbe porre il registro di vedute sollevato da “JWTruman” su un terreno più laico: cioè, è evidente che il senso di colpa della sig.ra Strayed risiede nel condizionamento psicologico della sua credenza religiosa. Emancipata da questo condizionamento, e attuando una visione meno sessuo-repressiva, avrebbe analizzato il “tradimento coniugale” sotto un aspetto di riorientamento dei propri bisogni di relazione di coppia. Avrebbe, quindi, avuto maggiore possibilità di inquadrare tutta la storia nel unico modo neutrale in cui andrebbe inquadrata. Ovvero:
1) le contraddizioni esistono a prescindere dai nostri gusti e dalla consapevolezza che abbiamo di esse;
2) le contraddizioni prima o poi emergono macroscopicamente; la forma in cui si manifestano dipende sempre dal contesto che ne condiziona gli aspetti emergenti (in questo caso il rapporto coniugale).
Ed è proprio sulla base di queste due ultime verità che dipende la plurimodalità individuale di maturazione delle forme di eventuale uscita dalle situazioni contraddittorie in essere, in questo caso dal culto WTS.
Grazie Ramiro, ho apprezzato il tuo commento.
EliminaLa mia opinione nasce proprio su un "terreno laico" (a cui penso tu ti riferisca), anziché moralista come può sembrare.
Se è vero che Cheryl era vittima del "condizionamento psicologico della sua credenza religiosa", allora dovrei definire allo stesso modo la maggioranza delle culture al mondo. Difatto, l'adulterio non è ritenuta neppure nel mondo laico una pratica libera o esente da problematiche conseguenze, al punto che il divorzio è un istituzione giuridica gestita da tribunali ed autorità secolari, nelle quali si indagano anche la motivazioni dell'eventuale tradimento. Per questo motivo non inquadro la storia in maniera neutrale.
Quindi, mi soffermo non sulla repressività sessuale esercitata da una religione, ma sulle conseguenze negative che potrebbero scaturire, per se stessi e per gli altri, da un adulterio consumato in maniera "robotica" (come lei afferma).
Non la vedo come una "modalitá individuale di maturazione". Da quanto riporta la biografia, neppure Cheryl pare lo ritenga.
È vero in parte che la forma in cui le contraddizioni si manifestano dipende sempre dal contesto "che ne condiziona gli aspetti emergenti (in questo caso il rapporto coniugale)."
La "forma" puó essere caratterizzata dalla riflessione o dall'impulsività.
Il mio consiglio è, se ne devi uscire, non farlo in una "forma" di cui potresti pentirtene. Non perdere la dignità che hai di te stesso. Rifletti, perché stai per iniziare il primo giorno della tua nuova vita.
Un saluto a tutti,
JWTruman
# JWTruman
EliminaColgo l’occasione per alcune precisazioni a proposito delle tue osservazioni sul mio precedente post.
1) Osservi che: “l'adulterio non è ritenuta neppure nel mondo laico una pratica libera o esente da problematiche conseguenze, al punto che il divorzio è un istituzione giuridica gestita da tribunali ed autorità secolari”
La maggioranza degli ordinamenti giuridici statali in materia di diritto familiare subisce un condizionamento religioso. Talvolta più marcato talvolta meno. L’aspetto del concetto giuridico dell’“addebito” mette in luce, in realtà, la ragion d’essere storica del contratto matrimoniale: l’aspetto economico-patrimoniale: chi eredità cosa; la famiglia è la prima forma di azienda in un mondo soggetto all’economia di mercato. Ciò era valido anche ai tempi di stesura biblica, tanto più che oggetto di mercato erano pure essere umani: la società raccontata dalla Bibbia (come in quasi tutte le “sacre scritture” esistenti) era una società schiavista con tutti i riflessi ideologici che questo provoca. Parlo di ordinamenti statali, perché il mondo laico non si limita certo a questi, c’è quello che vive dentro quella che si dice “società civile” (non viviamo in una statalizzazione totale della società, ndr): negli anni’70, ad esempio, in ambienti politicamente radicali, erano diffuse pratiche di “libero amore” che includevano il consenso tra partner a quello che la dottrina sessuale religiosa (o statale) chiamerebbe “adulterio”. Veniva praticato come esplicazione della libera autodeterminazione della sessualità, la cui comune accettazione era vissuta come un atto di solidarietà tra i partner. E c’era chi, sin dagli anni ’30, in ambiente psicanalitico, teorizzava questa esperienza come possibile terapia di coppia (Wilhem Reich, per esempio). A onor del vero in certe società seminomadi la poligamia consensuale è praticata tuttoggi. E pure nell’Urss dei primi anni rivoluzionari la nuova legislazione familiare aboliva di fatto il matrimonio legale (con i corollari di "addebito" vario) e per divorziare bastava “chiudere la porta” come dicevano i riformatori sovietici dell’epoca. In seguito Stalin (ex seminarista) restaurerà il vecchio istituto matrimoniale. Si tratta di casi minoritari, è vero, ma la loro stessa esistenza ci dice che non si può categorizzare con schemi aprioristici (come fa la ricostruzione teologica del mondo) che classificano situazioni e fatti con criteri universali pre-costituiti: tipo la “finalità” o il “senso” trascendentale delle cose.
2) Osservi che: “conseguenze negative che potrebbero scaturire, per se stessi e per gli altri, da un adulterio consumato in maniera "robotica" (come lei afferma). Non la vedo come una "modalitá individuale di maturazione".”
Colpa mia: probabilmente nella furia di sintetizzare non sono stato sufficientemente chiaro. Con “maturazione delle forme di eventuale uscita dalle situazioni contraddittorie” non mi riferivo alla coscientizzazione di una “exit strategy”. Ma volevo dire che ciò che sempre “matura” sono i comportamenti concreti che l’individuo, che vive la contraddizione, pone in essere (anche “roboticamente”) al fine di “smuovere” concretamente la propria situazione contraddittoria fonte di malessere esistenziale.
3) Osservi che: “È vero in parte che la forma in cui le contraddizioni si manifestano dipende sempre dal contesto "che ne condiziona gli aspetti emergenti (in questo caso il rapporto coniugale). La "forma" puó essere caratterizzata dalla riflessione o dall'impulsività”
Su questo mi permetto di contraddirti. Che sia stato a seguito di riflessione o per impulso (come ha effettivamente fatto) la sig.ra Strayed sarebbe uscita dal culto WTS solo previa rottura (aspetto emergente) del rapporto coniugale. Perché? Perché la contraddizione della sua relazione coniugale (aspetto contestuale) era il prodotto della sua contraddizione principale: la sua relazione con il culto WTS.
Un caro saluto
Bel commento Ramiro, grazie.
EliminaHai un bagaglio di conoscenza invidiabile, complimenti.
Non trovo però, nelle tue argomentazioni, la confutazione definitiva del mio pensiero.
Tu parli della meta, io del percorso.
Se l'esempio del tribunale (che ho utilizzato al solo fine di far comprendere che un adulterio può avere un suo peso) non sembra chiaro, facciamo lo stesso ragionamento con una coppia di fidanzati.
Anche in questo ambiente esiste un etica (o almeno dovrebbe).
Se la mia fidanzata non è felice della nostra relazione di coppia, e trova insopportabile che le faccia vedere ogni settimana "La Corazzata Potëmkin", preferisco me lo dica, prima di concedersi ad una terza persona.
Lo preferirei soprattutto se la contraddizione della sua relazione di coppia (aspetto contestuale) fosse il prodotto della sua contraddizione principale: "La Corazzata Potëmkin".
Almeno così mi avrebbe dato la possibità di fare alcune valutazioni:
- ho veramente bisogno di guardare assieme a lei ogni settimana quell'influente opera sovietica?
- è possibile continuare la vita di coppia condividendo solo film romantici? (La Corazzata me la continuo a vedere da solo magari...)
- è più importante lei o la Corazzata Potëmkin?
- l'amo?
- come ha influito la Corazzata Potëmkin nel nostro rapporto?
- come posso tenere capra e cavoli?
- le ho mancato d'attenzioni? se sì, per colpa di chi o cosa? Posso rimediare?
Forse avrei compreso di non amarla veramente.
...e se invece mi fossi accorto anch'io che la Corazzata Potëmkin é "una cagata pazzesca"?(cit.Fantozzi)
Le sarei stato grato di avermi dato questa possibilità.
Tra riflessione e svago,
ti ringrazio Ramiro per le tue interessanti informazioni.
Un caro saluto anche a te,
JWTruman
A puntare il dito siamo tutti bravi!
EliminaEmotivamente siamo tutti diversi, ognuno reagisce alle pressioni in modo diverso.
È vero John.
EliminaMa penso di essere sul blog giusto, dove si punta il dito e si analizzano i fatti.
O dovremmo accettare tutto incondizionatamente per far emergere solo il nostro astio verso la WTS?
Un percorso di consapevolezza è per definizione la capacità di percezione delle proprie espressioni comportamentali.
Analizzando le righe della biografia emerge che:
Cheryl, "dopo anni di ostracismo familiare", "analisi di tutte le ricerche che poteva trovare", nonostante non si senta più " vincolata dalle regole di un libro antico", dica che a volte provi "ancora vergogna per aver terminato il mio matrimonio in questo modo".
Da questi versi deduco un deficit di consapevolezza delle proprie risposte al problema durante il percorso.
È quello che ho imparato dall'analisi della storia di Cheryl.
Le argomentazioni su come il tradimento aiuti a lasciare religione e marito penso sia fin troppo noto e poco interessante, non credi? O non ne avevamo mai sentito parlare?
Un saluto,
JWTruman
Ramiro sempre impeccabile. Grazie per le tue riflessioni. Vorrei dire che quando una persona si trova in una situazione in cui non vede vie d'uscita può prendere decisioni estreme. Il suicidio per esempio.
EliminaEssere tdg nella situazione della scrittrice porta sicuramente a non vedere o trovare vie d'uscita 'giuste', per la cultura tdg semplicemente non ne esistono. Questo può portare a 'far salterà la baracca' come soluzione. Non è la migliore, forse è l'unica possibile per alcuni, forse in ultima analisi era quella "giusta" per lei. Il tumulto emotivo in cui si trova un tdg indottrinato non permette sicuramente analisi lucide.
Credo che al momento giusto ne sarebbe uscita anche senza tradire il marito,inoltre un ambiente settario soffoca ogni conoscenza del sé,tutti omologati e sottomessi ad altri uomini che decidono chi dobbiamo essere,che quantificando la spiritualità vfi quello e quest'altro dal loro metro,che scelgono amici e compagni di vita non spontaneamente ma secondo l'usanza del gruppo,ad un certo punto qualcuno prende coscienza di sé,inizia ad esplorarsi e ri-conoscersi,aggiungo che chi si libera da una setta umana non è sempre un amorale,un libertino,un adultero come si vuol fare credere,in questo caso il tradimento non è stato considerato dalla stessa con leggerezza,penso a tutti gli adulteri nelle congregazioni beati e felici che dispensano consigli spirituali, peccato che parli di ostracismo dei familiari,che invece fa parte del risanamento della personalità,i familiari cultisti sono tossici e vanno allontanati
EliminaRendersi conto di essere stati completamente truffati e, di conseguenza, poi uscire dalla setta WTS è un percorso lungo e doloroso. È come essere travolti da un terremoto, uno zunami, come un tifone tropicale che si abbatte su una baraccopoli. Semplicemente, per un bel pó di tempo, si rimane sconvolti e disorientati. Per giunta non si ha più la capacità di pensare, perchè il lavaggio costante della mente, eseguita dalla mafia WTS, è a lunga andata, debilitante e distruttiva.
RispondiEliminaÈ pertanto quasi impossibile, per la vittima TdG, prendere decisioni del tutto ragionate.
Devo ammettere, dopo aver riflettuto ulteriormente sulla situazione di Cheryl, che ha fatto tutto quello che ha potuto per uscire da quest'inganno. Non potevamo aspettarci da lei, come da nessun altro, una strategia perfetta. Possiamo essere contenti che è ancora viva. Alcuni, purtroppo, non non ce l'hanno fatta.
Auguro a Cheryl tutto il bene per il resto della sua vita.
Silver
Vorrei ringraziare John e tutti del blog per lo spazio e la possibilità di espressione.
RispondiEliminaBuona serata,
JWTruman
Bisogna passarci a portare le corna o a farle. È sempre traumatico.anche se lui non l amava.anche se lei non l amava altrimenti non avrebbe iniziato la conversazione.a me è successo di peggio o uguale.lei mi ha detto qual è stato la cosa che ti addolora il vero peccato .che ci ho fatto sesso.no avergli dato. . Il tuo cellulare. La cosa peggiore ancora peggiore è che sto cercando di perdonarlo.dio non c entra niente. Bibbia o non Bibbia . Gelosia tradimenti poligamia . .a volte ce le meritiamo. Ma chiunque tradisce sporca tutto . .Non si ripara
RispondiEliminaTi dò ragione. Il tradimento, in qualsiasi forma, è qualcosa di traumatico. Religione o non religione. E l'errore comincia sempre con un piccolissimo passo all'apparenza innocente, come scambiarsi un numero di cellulare. - Simon Pietro
EliminaNo Simon Pietro... se posso...
EliminaL’errore non è nel « piccolo passo apparentemente innocente »
Quello è solo una conseguenza di problematiche radicate e mai risolte.
E questo è l’errore.
Sono d'accordo anche con te Fenice quando dici che gli errori sono "conseguenze di problematiche radicate e mai risolte".
EliminaPerò non è a conseguenza di queste problematiche che si chiede il numero di telefono a una persona dell'altro sesso.
Un vecchio adagio recita "Non iniziare mai ciò che non puoi interrompere in qualsiasi momento".
L'inizio può essere l'innocente richiesta di un numero di telefono e la conclusione puà essere il tradimento del coniuge. In mezzo c'è un mondo intero.
Questo, comunque, non significa che scambiarsi un numero di telefono porti necessariamente a qualcosa di negativo, anzi... - Simon Pietro
Si comprendo quello che dici.
EliminaAnche il punto di vista di Truman è comprensibile.
I commenti di Ramiro e Tranquillo sono talmente completi che è inutile aggiungere altro.
Questi sono, secondo me, quei casi in cui non si può (e non si dovrebbe) giudicare perché ogni persona può reagire diversamente, secondo le PROPRIE necessità emotive.
Sono dinamiche talmente complesse...
inoltre anche comportamenti che magari oggi riteniamo discutibili, domani potremmo ritrovarci...
Non giudicare rimane (sempre per me) l’atteggiamento migliore.
Un saluto a tutti, sempre bello leggervi
Sveglia!!! Venite interpellati solo per contribuire poi dovete stare allo scuro di tutto. Servono soldi per le cause di pedofilia altro che per interessi del regno. Andrea
RispondiEliminaA fronte del tradimenti rimane sempre, oggettivamente, la domanda: perchè? Parlare del deficit della vita di coppia che c’è sempre dietro alla molla (anche inconscia) che fa scattare il tradimento dovrebbe rendere necessario smascherare il fatto che il rapporto coniugale non è il rapporto di coppia ma solo la sua proiezione burocratica. Se si pensa che il rapporto coniugale è sufficiente, che si può trascurare l’esistenza del rapporto di coppia e del suo sviluppo (peggio, quando questo sviluppo è stagnante), che basta “assumere ciascuno il proprio ruolo” dentro il contratto matrimoniale secondo una “morale eterna” o di “divina decretazione”, allora l’insoddisfazione per questo deficit può diventare silente rassegnazione, abitudine, pesantezza, o peggio: routine. E allora ecco che anche il semplice scambiarsi un sms, un’e-mail, può assumere un significato ben diverso: l’apertura di una boccata d’ossigeno. Un viatico di soddisfazione che diventa il “male minore” rispetto alla dichiarazione di insoddisfazione di fronte al proprio partner. Un “male minore” rispetto alla separazione/divorzio (con i corollari economico-patrimoniali, di affidamento di figli minori, di “giudizio” da subire da parenti e conoscenti ecc.), un “male minore” soprattutto rispetto al mettere sul tavolo, davanti al partner, la domanda: “lasciamo stare il rapporto coniugale, ma che ne è del nostro rapporto di coppia?”. Cercare la risposta del problema nella repressione delle “tentazioni” (anche “innocenti”) non ci permette di avvicinarci alla soluzione nemmeno di una spanna.
RispondiEliminaQuando ci si risveglia e normale farlo a 360 gradi. Allora anche il proprio rapporto di coppia viene rivalutato. Che dire di quelle dinamiche che si sono cristallizzate e cementate1 negli anni? Si diceva dei familiari tossici da allontanare, che dire se il familiare tossico è il proprio partner? Per il quale si è satana in casa? Che magari non vuole saperne di cambiare nulla ne nel rapporto ne nel vicolo cieco religioso in cui continua?
RispondiEliminaNon sempre si può salvare il matrimonio, a volte è necessario finirlo. Magari si finisce con il trovare un nuovo partner ed è solo a quel momento che si trova la forza di dare il colpo di grazia ad un matrimonio ormai svuotato ed impossibileq
un altra scrittrice ex tdg:
RispondiElimina"L'educazione di Jodie Chapman come Testimone di Geova ha ostacolato e poi ispirato la sua scrittura"
https://www.irishtimes.com/culture/books/finding-my-voice-both-in-life-and-fiction-1.4581032?fbclid=IwAR2JJMEFevrQY1j6LQgG3vG_e_AnWaYKo47XH2fLGx_Fvhvursjb-sOSoxs