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“Non c’è nulla di male se una persona cerca di confutare gli insegnamenti e le pratiche di un gruppo religioso che ritiene in errore”.
(Svegliatevi! 8 settembre 1997, pagina 6)

"Nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a seguire una forma di adorazione che considera inaccettabile o a scegliere fra le proprie credenze e la propria famiglia." (Svegliatevi! Luglio 2009 p.29)

martedì 7 agosto 2018

Matrimonio non consumato: cosa fare?



Nel corso del tempo ho sentito diverse storie di coppie di coniugi Testimoni di Geova che, per i motivi più disparati, una volta sposati non hanno "consumato" il matrimonio. 

Se ad uno dei due coniugi questa situazione non andasse a genio, cosa potrebbe fare per ottenere l'annullamento del matrimonio ed essere libero di risposarsi? 

Cosa dice al riguardo l'organizzazione? E cosa dice invece la legge italiana?



Per quanto riguarda l'organizzazione, scappatoie non ce ne sono. Al contrario di quanto dice il diritto canonico della Chiesa Cattolica e di quanto dice la legge italiana, per i Testimoni di Geova basta aver passato una notte nella stessa stanza con una persona del sesso opposto perchè un rapporto sessuale possa essere considerato avvenuto.

Leggere anche questo articolo per approfondire il punto di vista dei Testimoni di Geova: http://testimonidigeovachiedono.blogspot.com/2016/06/la-prova-indiziaria.html

Ho cercato in rete informazioni su pubblicazioni e circolari ma non ne ho trovate. Da quel che so sembra impossibile che l'organizzazione possa accettare di annullare un matrimonio non consumato.

La "legge di Cesare" però dice altro:




______________




Matrimonio non consumato: non c’è bisogno prima di separarsi; marito e moglie possono divorziare direttamente in caso di impotenza, verginità o rifiuto di fare sesso.
Si dice “matrimonio non consumato” e si intende un matrimonio senza che i coniugi abbiano mai avuto rapporti sessuali, finanche durante la “mitologica” prima notte di nozze: questo è uno dei pochissimi casi (insieme a quello in cui uno dei due coniugi abbia subìto una rettifica del sesso) in cui marito e moglie possono divorziare senza bisogno di separarsi prima. Insomma, un divorzio – se vogliamo – “per direttissima”, che evita tante lungaggini e scartoffie. Ma come si procede? Come è possibile il divorzio diretto per mancata consumazione del matrimonio? Lo spieghiamo in questa rapida guida.
Ciascuno dei due coniugi – quindi, sia il marito che la moglie – può rivolgersi al giudice e chiedere il divorzio quando il matrimonio non sia stato consumato, ossia quando tra i coniugi non siano mai intervenuti rapporti sessuali. La sentenza del giudice scioglie definitivamente, e in un unico atto, gli “effetti civili del matrimonio”: questa locuzione sta a significare che, per la legge italiana, il matrimonio non esiste più e non produce più effetti. Il matrimonio resta però sempre in piedi per la Chiesa cattolica (sempre che si tratti di matrimonio concordatario, ossia celebrato in chiesa); la Chiesa cattolica può riconoscere anch’essa la cancellazione del matrimonio solo se uno dei suoi tribunali (cosiddetti “tribunali ecclesiastici o Sacra Rota) dichiarino l’annullamento del matrimonio (il che può avvenire per cause specifiche, come ad esempio il vizio del consenso – ossia un matrimonio non pienamente voluto – o se uno dei due coniugi manteneva l’intenzione, non espressa, di non volere figli).
Indice
  • 1 Divorzio per matrimonio non consumato
  • 2 Cosa si intende per matrimonio non consumato?
  • 3 Il mantenimento in caso di divorzio per mancata consumazione
  • 4 C’è bisogno dell’accordo tra i coniugi?
  • 5 Le prove: la verginità della moglie
  • 6 Le prove: l’impotenza dell’uomo
  • 7 Le altre prove per dimostrare l’illibatezza
  • 8 Che succede se c’è l’accordo di entrambi i coniugi?
  • 9 La lontananza può essere una prova?

Divorzio per matrimonio non consumato

Il divorzio per “matrimonio non consumato”, ossia senza che marito e moglie abbiano fatto sesso, è una particolare ipotesi di scioglimento diretto, senza cioè la necessità di una preventiva separazione e senza necessità di aspettare il decorso di alcun termine.
Sappiamo infatti che, di norma, per poter divorziare, i coniugi devono prima separarsi e attendere:
  • 6 mesi: se si è trattato di separazione consensuale, ossia senza la causa e le reciproche contestazioni (il che, in assenza di figli e di previsione di assegno di mantenimento, può avvenire anche in Comune o, eventualmente, con la negoziazione assistita degli avvocati; in alternativa resta sempre l’udienza innanzi al Presidente del Tribunale);
  • 1 anno: se si è trattato di una separazione giudiziale, ossia in causa con le opposte richieste, testimoni, ecc. Il termine però inizia a decorrere dalla prima udienza davanti al Presidente e non dalla fine della causa di separazione.
I coniugi possono chiedere il divorzio senza limiti di tempo [1].

Cosa si intende per matrimonio non consumato?

La mancata consumazione del matrimonio è la mancanza di rapporti sessuali tra i coniugi, a prescindere dalle ragioni che l’abbiano determinata: siano esse, quindi, di natura fisica (malattie o disfunzioni), emotiva (problematiche psicologiche) o volontarie (assenza di attrazione, ecc.) [2].

Il mantenimento in caso di divorzio per mancata consumazione

Attenzione: al contrario dell’annullamento del matrimonio, la mancata consumazione del matrimonio non comporta l’invalidità dello stesso, ma solo il suo scioglimento; la differenza è fondamentale perché se nel primo caso (annullamento del matrimonio) non è possibile richiede un assegno di mantenimento, nel secondo caso (divorzio per mancata consumazione), qualora uno dei due coniugi guadagni molto meno rispetto all’altro e, quindi, si ponga in una condizione di maggiore debolezza economica, il giudice può attribuire un assegno periodico di mantenimento [3].

C’è bisogno dell’accordo tra i coniugi?

Per ottenere il divorzio per mancata consumazione del matrimonio i coniugi non devono necessariamente essere d’accordo e dichiarare tale circostanza davanti al giudice. L’assenza di rapporti sessuali, infatti, potrebbe essere lamentata anche dal marito o dalla moglie soltanto, in contestazione con l’altro coniuge che affermi il contrario. Chi chiede il divorzio per mancata consumazione del matrimonio, però, dovrà dimostrare quanto da questi affermato; il che – come evidente – in determinati casi è tutt’altro che facile, trattandosi di eventi che non avvengono in presenza di testimoni. Nel processo civile, infatti, le parti in causa non possono testimoniare a favore di sé stesse, ma devono sempre chiedere a soggetti terzi di confermare i fatti.

Le prove: la verginità della moglie

La prova migliore per dimostrare che il matrimonio non è stato consumato e, quindi, ottenere l’immediato divorzio senza separazione è certamente quella della verginità della moglie: in tal caso, la donna viene sottoposta a un controllo da un medico ginecologo delegato dal giudice che verifica la mancanza di precedenti rapporti sessuali. Ma di questi tempi è un’ipotesi assai improbabile e la donna potrebbe aver perso la verginità prima delle nozze anche con un uomo diverso.

Le prove: l’impotenza dell’uomo

Un’altra prova decisiva è quella di un certificato medico che dimostri l’incapacità del marito ad avere rapporti sessuali; in gergo tecnico si dice “impotenza coeundi”, ossia l’impotenza alla penetrazione. Si differenzia dalla cosiddetta “impotenza generandi” che è quella invece che, pur consentendo la penetrazione, non consente tuttavia di avere figli.

Le altre prove per dimostrare l’illibatezza

Fuori dai predetti mezzi di prova, la parte che chiede il divorzio può dimostrare la mancata consumazione dello stesso con ogni altro mezzo, anche per presunzioni (volgarmente detti “indizi”) che siano gravi precisi e concordanti. È, infatti, necessaria una valutazione rigorosa degli elementi probatori offerti.
Come detto, è assai improbabile che il tentativo di un rapporto naufragato sia avvenuto in presenza di testimoni, per cui è impossibile valersi di un “testimone oculare” (in gergo tecnico viene detto “testimone diretto”). È possibile, però, in determinati casi il “testimone indiretto” (o de relato), ossia quello che riferisce non già ciò che ha visto, ma ciò che ha sentito dire; tuttavia tali dichiarazioni possono costituire prove solo se suffragate da ulteriori elementi che ne avvalorino il contenuto.

Che succede se c’è l’accordo di entrambi i coniugi?

La giurisprudenza ritiene che l’accordo di entrambi i coniugi non sia sufficiente per ottenere il divorzio, onde evitare comportamenti fraudolenti, volti solo a rendere più veloce la procedura di addio. Pertanto, la testimonianza concorde di entrambi i coniugi deve essere sostenuta dai documenti acquisiti agli atti [4]. La dichiarazione congiunta delle parti e la documentazione medica sono considerati come indici probatori di riferimento, potendo essere utili le informazioni acquisibili diversamente (ad es.: prova testimoniale).

La lontananza può essere una prova?

Una valida prova a dimostrazione della mancata consumazione potrebbe essere la lontananza tra i coniugi che potrebbero non aver mai convissuto sotto lo stesso tetto dalle nozze [5]. Secondo alcuni giudici, però, la semplice mancata coabitazione è solo un indizio della mancata consumazione del matrimonio [6].

note

[1] Trib. Napoli sent. del 28.04.1998.
[2] Trib. S.M. Capua Vetere sent. del 15.04.1999, Trib. Napoli sent. del 28.04.1998, Trib. Napoli 16.05.1984.
[3] Cass. sent. n. 2721/2009, n. 9442/1998.
[4] C. App. Genova sent. 15.03.2003, Trib. Modena sent. del 27.02.2004.
[5] Trib. Palermo sent. del 8.05.1996, Trib. Modena sent. del 5.04.1973
[6] Trib. Napoli sent. del 2.05.1997.

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fonte: https://www.laleggepertutti.it/126049_matrimonio-senza-rapporti-sessuali-divorzio-senza-separazione#Divorzio_per_matrimonio_non_consumato


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10 commenti:

  1. ecco una situazione apparentemente senza "via di uscita"

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  2. Ma che dici mai, birichino ...
    basta che muoia Adamo o Eva oppure che aspettino di superare Harmaghedon...
    E che ci vuole?
    Non mi dirai che non ti fidi dello schiavo fedele e SAGGIO???

    RispondiElimina
  3. La Società pretende la santità ma si sa che ci sono piú dita in una persona che santi nella bibbia. Il sesso é uno dei punti in cui la Società martella. Notate cosa scrive nel Perspicacia.
    In Matteo 19:12 Gesù Cristo parla di tre categorie di eunuchi: “Ci sono eunuchi generati così dal seno della loro madre, e ci sono eunuchi fatti eunuchi dagli uomini, e ci sono eunuchi che si sono fatti eunuchi a motivo del regno dei cieli. Chi vi può far posto vi faccia posto”. Quelli di cui è detto che “si sono fatti eunuchi” a motivo del Regno esercitano padronanza di sé per potersi impegnare nel servizio di Dio. L’apostolo Paolo la raccomanda.

    Chi si fa eunuco a motivo del servizio di Dio fa qualcosa di eccellente. Ora se Tizio si mantiene Vergine, ci sta pure ma non se lo tocca nemmeno e poi decide che si é scocciato di essere eunuco e si fidanza, nasce il guaio. È un eunuco di nascita, per problemi mentali o per scelta? E già! Perché nei primi due casi il matrimonio non é consumabile. Nel terzo con molti problemi si consuma.
    E poi che fare? La moglie va dagli anziani e dice che lui non consuma, nonostante la raccomandazione di Paolo ... Il marito, tapino, giustamente osserva che non poteva sapere di essere eunuco e poi se é sfigato, gli capita come quel caso in cui gli anziani gli prendono le pubblicazioni che affermano sulla base di zero scritture che chi ha visto scene immorali o se lo é toccato ha sviluppato un egoismo tale che gli impedisce di farlo, che deve impegnarsi per evitare che la moglie pecchi, mica possono dire che la colpa è della Società che spara fesserie una dietro l'altra!! (E qui vincono sempre. Una scena osé anche i bimbi l'hanno vista e se lo lavi te lo tocchi). Insomma il cristiano deve essere irreprensibile.

    Il presidente no!!!
    Ho perso il conto dei presidenti della Società che si sono separati dalle mogli ma loro possono.

    Noi no. O santi o apostati!

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  4. caso realmente avvenuto, con fratelli di mia copnoscenza.
    Un fratello sa di essere impotente ma si sposa per il cosiddetto "occhio del mondo"; la moglie, per potersi liberare, ha dovuto dissociarsi.
    Nessun problema per lui che ha egoisticamente messo in mezzo una povera ragazza ingenua.

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    1. Mi viene solo.da dire: che grande schifo, quanto marciume mascherato da perbenismo!!
      Quanta pena mi fanno per come molti si stanno rovinando la vita per non avere il coraggio di usare realmente "le proprie facoltà mentali". In quell'organizzazione non c'è un minimo di moralità. Ma quante di queste organizzazioni esistono? È una battaglia persa. Per fortuna ne sono uscita.

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    2. Un paio di anni fa, quando ancora frequentavo sono venuta a conoscenza di una coppia di giovani in una congregazione nella mia zona che erano sposati da qualche anno, lui figlio di anziano, lei pioniera. la ragazza ha deciso di lasciare il marito e tornare a casa perchè dopo anni di matrimonio lei era ancora vergine , quando lo ha saputo il suocero anziano, ha cominciato a calunniarla dicendo che era una scusa per lasciare il marito e che non poteva scritturalmente lasciarlo, finchè la madre della ragazza non l'ha portata dal ginecologo dove ha lasciato un dichiarazione scritta che la ragazza era ancora vergine. Giravano voci che il ragazzo fosse gay e per coprire la sua vera tendenza l'hanno fatto sposare. mi sono sempre chiesta come abbia fatto questa ragazza a non parlare prima, forse la vergogna per lo scandalo ???

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    3. Che disonestà il marito...

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  5. I piu'spirituali(io li chiamo fessi),sono quelli/e che prendono le fregature più grandi,sposandosi nel fiore della giovinezza,non testando la compatibilità nell'ambito sessuale...I piu'furbi,consumano prima del matrimonio,poi fanno i santoni e le verginelle...Se una coppia vuole separararsi,lo farà, anche se gli anziani sono contro tali scelte..Ormai non è più come una volta...Certamente,se uno divorzia,non potrà avere i privilegi tanto ambiti,in congregazione!!Conosco alcune coppie,che si stanno separando,senza avere commesso adulterio...la moglie si è stancata del Marito..o viceversa.A mio parere,se un matrimonio non funziona,si deve essere liberi di rifarsi una vita,senza rendere conto a nessuno,lasciando perdere dei principi biblici vecchi di 3000anni...

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  6. La storia della perdita dei privilegi non vi è per tutti lo stesso metro di giudizio. Ho conosciuto gente disperata per aver perso privilegi vari tra cui quella di anziano e altri anziani che nonostante i propri figli non fossero tdg hanno continuato ad avere quel ruolo all'interno dell'organizzazione......per i malcapitati questi confronti con questi privilegiati non solo generano malcontento ma addirittura divisione

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  7. Conoscersi tra testimoni è un vero dramma e questo è spesso il motivo per cui dopo sposati ci si trova disarmati davanti a realtà non previste. Parlo ad esempio del caso di una giovane sorella maggiorenne, una ragazza intelligente e tranquilla che conosco molto bene. Si è ritrovata a dare il suo primo bacio che è diventato suo malgrado un ricordo da dimenticare. L'altro è un proclamatore non battezzato per cui ha dovuto giustificarsi davanti agli "anziani". Si è ritrovata inoltre contro la famiglia perché quel bacio rischiava di far perdere i tanto aspirati privilegi al padre "anziano". Ho sentito qualcuno dire di lei che per quel gesto era "da prendere a schiaffi...". Quando un giovane vive la normalità come un dramma sociale, come volete possa vivere il suo futuro matrimonio??? Naturalmente la causa dei numerosi divorzi tra testimoni è sempre di Satana che spinge questi ragazzi al grave peccato di innamorarsi.

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