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“Non c’è nulla di male se una persona cerca di confutare gli insegnamenti e le pratiche di un gruppo religioso che ritiene in errore”.
(Svegliatevi! 8 settembre 1997, pagina 6)

"Nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a seguire una forma di adorazione che considera inaccettabile o a scegliere fra le proprie credenze e la propria famiglia." (Svegliatevi! Luglio 2009 p.29)
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lunedì 26 marzo 2018

Vogliono la libertà di religione per truffarvi


Un inquietante articolo de "Linkiesta" mette in evidenza un problema a cui avevo pensato non molto tempo fa. C'è un gruppo di individui che si batte in Italia ed in Europa per la libertà di religione. 
Chi sono? Sono i capi religiosi di sètte ed organizzazioni che tengono schiave le persone. Come i Testimoni di Geova, che dietro alla loro presunta lotta per la libertà di religione, hanno invece le mire di controllare ogni aspetto della vita degli adepti. 
Riporto solo alcuni stralci dell'articolo, di cui segue poi il link.


sabato 9 dicembre 2017

Sondaggio: com'è il tuo credo religioso?


Su di un sito che promuove una sètta religiosa ho trovato un articolo che mette in guardia contro (non ci crederete ma è così!) le sètte cristiane. 
Esse vengono classificate in base al fanatismo ed all'attivismo dei propri fedeli. Ciò ha stretta relazione anche con i Testimoni di Geova, perciò sarei curioso di sapere da parte di ogni TdG fedele e sincero con quale tipo di "grado" esposto nell'articolo identificherebbe la sua religione.
L'articolo mi sorprende perchè chi lo scrive parla,  ovviamente, della propria religione come di quella "giusta", inoltre fa una distinzione tra religioni e sètte, mentre è da notare che molte religioni istituzionali e storiche hanno ancora oggi le caratteristiche di una sètta. Basti pensare all'Islam, dove ogni comunità esercita un controllo stretto sull'individuo limitandone di fatto la libertà.

Ne ho creato un sondaggio: dite la vostra

mercoledì 6 dicembre 2017

Il condizionamento religioso



Leggendo qua e là sul web, ho trovato due spunti di riflessione che potrebbero essere utili ad alcuni lettori. Il primo è una considerazione distaccata di come l'educazione religiosa ricevuta fin da bambini ci influenza anche da adulti. 
La seconda è un'esperienza di un giornalista della testata Repubblica.

sabato 5 agosto 2017

I Testimoni di Geova credono che la loro sia l’unica vera religione?



Ho trovato questa domanda posta su jw.org. E subito mi sono chiesto una cosa. Ma prima vediamo come risponde l'organizzazione a questa domanda.


giovedì 18 maggio 2017

I Testimoni di Geova e la libertà di cambiare



Un anno e mezzo fa ho pubblicato un'articolo che parlava della libertà di opinione tra i Testimoni di Geova. In questi giorni un sito americano ha trattato un tema simile.

Per poter fare delle riflessioni ulteriori, posto nuovamente i link a tutti e 2 gli articoli.

Il primo articolo è questo:...


sabato 6 maggio 2017

Cos'è un culto abusante?



Di recente ho letto questa pagina su di un gruppo facebook. L'ho trovata interessante e mi piacerebbe che fosse commentata anche da voi lettori.

NON condivido tutto ciò che è scritto in questo articolo, e ve lo spiegherò poi nella sezione commenti.

Per correttezza di informazione, inserisco anche il link del gruppo pubblico dal quale è stata tratta.


John          





giovedì 22 dicembre 2016

La forma di adorazione pura e incontaminata




Perchè chi è stato Testimone di Geova spesso rimpiange il tempo trascorso nell'organizzazione?

E' da notare che questi rimpianti non appartengono invece a coloro che professano altre religioni non fondamentaliste. C'è da dire che molte opere di volontariato svolte a beneficio dei più deboli partono in qualche modo da associazioni religiose di vario tipo. In ogni caso, che siano iniziative che provengano da associazioni religiose o laiche, le opere di volontariato che si compiono a beneficio di altri non procurano mai rimpianti.

Questo è uno dei principi cardini del cristianesimo: "ama il tuo prossimo come te stesso" disse Gesù

martedì 20 dicembre 2016

Uno psicologo esamina il broadcasting



I Testimoni di Geova sono una setta? Uno psicologo esamina l’episodio di Giugno 2016 del loro Broadcasting

La Watchtower ha un programma di trasmissione mensile che serve come strumento di diffusione dei loro insegnamenti a molti Testimoni di Geova. Diamo uno sguardo critico al contenuto dal punto di vista di un professionista della salute mentale. Esprimo il mio pensiero qui perché voglio dare agli ex-Testimoni di Geova un punto di vista alternativo al nostro precedente indottrinamento. Non sarò in grado di rispondere nella sezione dei commenti, ma spero che questa breve analisi permetta di aggiungere qualcosa alla nostra comprensione di ciò che è significato essere un Testimone di Geova. Dal mio punto di vista, la trasmissione del giugno 2016 si è concentrata sullo sviluppo della personalità del culto e ha sottolineato l’importanza di impegnarsi in attività che danno luogo all’isolamento dell’individuo da se stesso e dal mondo di persone che non sottoscrivono le idee promosse dall’organizzazione dei Testimoni di Geova.


domenica 11 dicembre 2016

esperienze: cresciuta da Testimone di Geova


«Sono scappata via dai Testimoni di Geova»

Quando Sara disse ai genitori che non voleva più essere una Testimone di Geova, il padre le rispose che l’avrebbe preferita morta. Invece, uscita dalla Congregazione, ha iniziato la sua nuova vita. E la racconta in un film


Uno dei primi ricordi di Sara è una fetta di torta. La mangiò all’asilo, in occasione del compleanno di un compagno di classe. Tornò a casa e disse a sua madre: «Ho fatto una cosa bruttissima». La famiglia di Sara appartiene ai Testimoni di Geova e i Testimoni di Geova non festeggiano né il Natale né i compleanni, nemmeno quelli altrui. Dopo quella fetta di torta, Sara non partecipò più a nessun compleanno, né alle elementari né dopo.


martedì 19 luglio 2016

I Pupi



Da ‘Il berretto a sonagli’:   di L. Pirandello
CIAMPA uno dei personaggi della commedia ad un certo punto dice:
"Pupi siamo... lo spirito divino entra in noi e si fa pupo, pupo io, pupo lei, pupi tutti. Dovrebbe bastare, 'santo Dio, esser nati pupi così per volontà divina. Nossignori! Ognuno poi si fa pupo per conto suo: quel pupo che può essere o che si crede di essere. E allora cominciano le liti! Perché ogni pupo, signora mia, vuole portato il suo rispetto, non tanto per quello che dentro di sé si crede, quanto per la parte che deve rappresentare fuori. A quattr' occhi non è contento nessuno della sua parte: ognuno, ponendosi davanti il proprio pupo, gli tirerebbe magari uno sputo in faccia. Ma dagli altri no; dagli altri lo vuole rispettato".

Il Pirandello da buon siciliano usa la metafora dei pupi per evidenziare come l’uomo in realtà non è libero, ma ogni sua scelta e pensiero è condizionato dalla propria etnia o ambiente di vita  i quali esercitano i loro condizionamenti in modo più o meno evidenti. Si è pupi non per scelta ma perchè lo si è sul piano del proprio essere. Si è di fronte ad una inevitabile  mancanza di libertà. Per questo motivo l’unica difesa è l’orgoglio che cerca di alleviare quel senso di inutilità e di vuoto nei confronti di altri pupi o di altri uomini cercandovi una sorta di consenso che possa in qualche modo permettere di conservare una parvenza di rispettabilità e di credibilità, coprendo altresì  i propri egoismi, cattiverie, limitazioni e intolleranza verso altri. A volte si vuole essere anche pupi per scelta come dice il personaggio “…., non tanto per quello che dentro di sé si crede, quanto per la parte che deve rappresentare fuori”.


mercoledì 24 febbraio 2016

I cristiani le la "religione pura"



Giacomo 1:27
La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo.
(Nuova Riveduta)


COSA DICE LA BIBBIA: COME RICONOSCERE LA VERA RELIGIONE?

Domenica ho avuto il piacere di assistere all’”Assemblea di Circoscrizione dei Testimoni di Geova” dal tema “Imitiamo Geova!” (Efesini 5:1). Ovviamente, dopo un’intensa mattinata coronata dal discorso sul battesimo, tutti aspettavamo con ansia il discorso pubblico “Cosa pensa Dio della religione?”. 
Da sempre il discorso pubblico è considerato il momento clou dell’assemblea e chi può essere più qualificato per svolgerlo se non il “Sorvegliante” in persona?
 In effetti, il discorso si presentava bene, almeno inizialmente… Come il titolo prometteva, era necessario fare dapprima una disamina del fallimento di tutte le religioni del mondo per poi arrivare a esporre il solito “decalogo” di istruzioni (lo troviamo anche su molte nostre pubblicazioni…) per comprendere quale sia la vera religione oggi. 

In tutto questo, una scrittura è stata a dir poco illuminante: Giacomo 1:27...



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