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“Non c’è nulla di male se una persona cerca di confutare gli insegnamenti e le pratiche di un gruppo religioso che ritiene in errore”.
(Svegliatevi! 8 settembre 1997, pagina 6)

"Nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a seguire una forma di adorazione che considera inaccettabile o a scegliere fra le proprie credenze e la propria famiglia." (Svegliatevi! Luglio 2009 p.29)

giovedì 10 ottobre 2019

Gli apostoli e la loro storia: chi la pensa diversamente


Ho trovato sul web questo articolo che ha suscitato l'interesse di molti.


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Sono Emilio Salsi, uno studioso di storia dell’Impero Romano, fautore di ricerche sui personaggi teologici descritti nei documenti neotestamentari cristiani intese a verificarne l’effettiva esistenza attraverso analisi comparate con la storiografia ed accertare, seguendo le loro gesta, se i Santi fondatori del Cristianesimo furono piuttosto rappresentanti ideologici di una dottrina che, giocoforza, doveva essere “incarnata” in uomini prescelti e “ispirati da Dio”. Benedetto XVI, gli esegeti cristiani ed i fedeli tutti dichiarano apertamente che l’esistenza di Gesù Cristo, Apostoli, Maria Vergine, san Giuseppe e Beati martiri, come uomini veri, è comprovata e documentata dagli storici dell’epoca.
Consapevole che la religione del nostro Stato è antica oltre 1700 anni, tengo a precisare che la formazione culturale personale mi avrebbe impedito di pubblicare analisi critiche sui documenti neotestamentari, quindi sulla dottrina cristiana, basate su inutili ipotesi o convinzioni presupposte: le fonti cui attingo concernono, esclusivamente, la storiografia extracristiana, archeologia, numismatica, Nuovo Testamento e scritti dei Padri della Chiesa di Cristo. 

Inoltre ritengo, quantomeno, doveroso ringraziare “A G”, Altro Giornale, per avermi concesso lo spazio necessario ove pubblicare le ricerche sui documenti neotestamentari, dimostrando coraggio civico nel farsi carico di una informazione e cultura storica oltremodo scomoda, essendo in contrasto con l’enorme potere delle Autorità politico religiose.
Sin dall’inizio i Padri fondatori proclamarono veritieri i protagonisti del Credo cristiano perché furono fatti interagire, appositamente, con numerose persone famose, realmente esistite, pertanto rintracciabili (queste ultime) nella storiografia laica ufficialmente riconosciuta e supportata da archeologia, numismatica, epigrafi ecc. Da una ricerca fondata su avvenimenti datati e comprovati si riscontrano, senza ombra di dubbio, non solo semplici errori storici, bensì numerose falsificazioni che obbligano lo studioso mettere in evidenza. 

Le manomissioni non sono fini a se stesse ma volute perché mirate a uno scopo e, attraverso i personaggi dei quali vengono contraffatte le imprese, si possono individuare e riconoscere, nella documentazione extra cristiana pervenutaci, gli autentici protagonisti iniziali di vicende giudaiche, risalenti all’epoca post erodiana (Erode il Grande morì il 4 a.C.), la cui testimonianza è sopravvissuta sino ai nostri giorni. Vicende che verranno trasformate in mito religioso nel corso di un’evoluzione durata secoli.
La dottrina cristiana è interconnessa con la vita di questi personaggi famosi realmente esistiti … quindi con la storia. La Chiesa ne è consapevole pertanto, ad iniziare dal Papa, tutti i suoi esegeti continuano a proclamare che pure la vita di Cristo è una “Verità” comprovata. Ciò nonostante … se la storia riuscisse a dimostrare che i “sacri testi” attuali furono inventati, sino a scoprirne le falsificazioni introdotte per crearli, e da chi, come e perché, allora … la “Fede” e i suoi contenuti dottrinali che fine farebbero?
Se la storia, effettivamente, verificasse che Gesù Cristo e Apostoli non sono mai esistiti e, non solo, che lo Spirito Santo e Dio stesso furono concepiti e fatti muovere, da mistici creatori, in un teatro ideologico avente per fine la costituzione di un nuovo potere terreno (fu chiamato Regno dei Cieli) basato sulla persuasione e sul convincimento di altri uomini a poter sopravvivere alla morte, risorgere nella carne e vivere felicemente per l’eternità … 

Gli uomini e le donne credenti – che per tale fine, ieri come oggi, hanno fatto propri i “codici di comportamento” dettati dai Preti (i “Ministri” di tale culto) ai quali si assoggettano riverendoli e riconoscendoli come loro capi e divenendo, nel contempo, la vera base del potere secolare della Chiesa – come reagiranno una volta in possesso di notizie, tali, da non rendere più attendibile la loro Fede? 

Tenuto conto che la maggior parte di essi ha sempre il dubbio che Gesù e Apostoli, trattandosi di personaggi descritti come autori di gesta tanto straordinarie quanto impossibili, non siano mai esistiti pertanto ritengono necessario fare verifiche prima di inginocchiarsi innanzi a statue o simboli, ormai vuoti simulacri teologici. Pur tuttavia, prima di iniziare, ho il dovere di mettere in guardia gli eventuali visitatori credenti curiosi: se preferiscono conservare intatta l’illusione della vita eterna è bene evitino di approfondire la conoscenza della materia.
Le analisi che mi hanno spinto a pubblicare tali conclusioni sono molte ed impegnative, anche per un insegnante di storia, ma colgo l’occasione per sottoporre alcune sintesi di esse all’attenzione di coloro che, interessati al “Gesù storico”, seguono nel web questa tematica, avvalendomi dell’ausilio di “link”, completi di fotocopie, già predisposti. Stiamo per addentrarci in una ricerca critica storico scientifica tesa ad indagare se gli avvenimenti descritti nei testi evangelici del Nuovo Testamento, oltre ai nomi, trovano una effettiva corrispondenza con la realtà conosciuta di allora, comparando gli “scritti sacri” fra loro stessi con quelli degli storici vissuti nel I e II secolo, compresi i documenti patristici successivi. Indagine che si estenderà sino a provare che le deposizioni su Gesù Cristo da parte di Cornelio Tacito e Giuseppe Flavio furono brani introdotti dagli scribi cristiani in modo fraudolento ed in epoca molto successiva al Suo presunto “Avvento”.
Emilio Salsi
Il primo studio, che intendiamo sottoporre sia ai lettori credenti che a quelli atei o agnostici, concerne la verifica della effettiva esistenza degli “Apostoli”.
Dopo aver riprodotto la Bibbia, a fine ‘400, gli allievi di Gutemberg iniziarono a diffondere il nuovo sistema di stampa che, a sua volta, accrescerà il propagarsi della cultura ma, anziché compiacersi …
Concilio di Trento, di Papa Giulio III
(sessione IV, 8 Aprile 1546)
“Il sacrosanto concilio tridentino ecumenico e generale, seguendo l’esempio dei padri della vera fede, con uguale pietà accoglie e venera tutti i libri, sia dell’Antico che del Nuovo Testamento, essendo Dio autore di entrambi”… “darsi da fare, in tutti i modi e con tutte le forze, affinché a nessuno venga consentita, né oggi né in futuro, la lettura, anche solo frammentaria, del Vangelo”.(Regola Ecclesiastica).
… Giulio III e gli alti prelati del clero, sin dal lontano passato, sapevano che i Vangeli contenevano “verità” che non dovevano essere rivelate ai fedeli … tali che avrebbero finito col distruggere la dottrina cristiana.
Ecco perché:

Gli Apostoli non sono esistiti

Alfred Loisy, sacerdote cattolico francese (1857 – 1940), teologo esegeta di fama internazionale, docente di ebraico e Antico Testamento, propugnava la critica storica scientifica, applicata agli scritti neotestamentari, come primo metodo da seguire per la ricerca sulle origini del Cristianesimo. Con i suoi studi il biblista contestò la storicità della “Passione e Resurrezione di Cristo” dimostrando, inoltre, che Gesù non volle essere il fondatore di una nuova religione, tanto meno di alcuna Chiesa. 

L’esegeta cattolico, previa una corretta analisi filologica, si spinse ad affermare che Gesù, storicamente, fu un “Nazireo”, non un “Nazareno”, in quanto appartenente alla setta dei Nazirei, i consacrati a Dio che fecero voto di mantenere capelli e barba intonsi e astenersi dal bere bevande inebrianti (lo stesso voto di Sansone e, per i vangeli, Giovanni Battista); pertanto non poteva essere “abitante di Nazareth”. 

Secondo quanto riferito dallo storico ebreo dell’epoca, Giuseppe Flavio, i Nazirei erano una setta di giudei integralisti nazionalisti, avversari della dominazione pagana di Roma sulla terra d’Israele e, come tali, perseguitati sia dalla aristocrazia sacerdotale opportunista ebraica che dai Governatori romani o regnanti Erodiani. Come prevedibile, nel 1908 Loisy venne scomunicato dalla Chiesa Cattolica …
Un biblista non deve limitarsi a comparare fra loro la documentazione evangelica e le testimonianze dei Padri della Chiesa per scoprirne le contraddizioni (e sono molte) riscontrate nei testi dottrinali ad oggi pervenutici ma il metodo più proficuo, ai fini dell’accertamento delle verità o delle falsificazioni, è quello di confrontare tali scritti avvalendosi della storiografia laica per verificarne la corrispondenza attraverso analisi testuali più avanzate escludendo, inderogabilmente, l’utilizzo di qualunque dissertazione o ipotesi per cercare di “spiegare” determinate vicende descritte nei vangeli.
Solo un presuntuoso sprovveduto può tentare di criticare i documenti neotestamentari, fondamento della dottrina cristiana da oltre 1700 anni, anziché basare le sue analisi su precise constatazioni di fatti realmente accaduti ma limitandosi ad inventare teorie paradossali su cui costruire futili “verità”. I personaggi che interagirono con i protagonisti dei sacri testi furono uomini famosi, esistiti realmente, e per questo rintracciabili nella storia vera supportata da archeologia, epigrafi, numismatica.
Tacito, Svetonio, Giuseppe Flavio, Cassio Dione, Plinio il Giovane, gli Esseni dei rotoli del Mar Morto, gli scribi patristi e molti altri, quando riportarono gli avvenimenti di allora, inconsapevolmente, hanno tramandato testimonianze tali che oggi permettono di ricostruire gli avvenimenti giudaici di duemila anni addietro e far luce sul vero messianismo (cristianesimo) primitivo del I secolo che dette origine, in un tempo successivo, al mito di “Gesù Cristo”.
La conoscenza degli eventi, tramite le fonti dell’epoca, ci consente di dimostrare la falsificazione di tutti gli “Atti del Sinedrio” di Gerusalemme riportati nei Vangeli e in “Atti degli Apostoli” (le gesta di “Gesù”, “san Pietro”, “san Paolo”, “santo Stefano”, ecc.); ma la ricerca storiologica va oltre ed è in grado di scoprire il motivo delle mistificazioni e perché l’unico “Atto del Sinedrio” a noi fatto pervenire nelle opere dello storico Giuseppe Flavio, dalla morte di Erode il Grande sino al 66 d.C., risulta essere soltanto quello di “Giacomo fratello di Gesù detto Cristo”. 

Dagli “Atti” di un vero Sinedrio ebraico, mentre era in corso il “Processo a Gesù”, non sarebbe mai risultato che i Giudei scagliarono contro se stessi e i propri figli la maledizione riportata nei Vangeli (Mt 27, 25):
“E tutto il popolo rispose: il suo sangue (di Gesù) ricada sopra di noi e i nostri figli”
Un eminente sacerdote e principe ebreo, come Giuseppe, discendente dagli Asmonei e da Sommi Sacerdoti, così come tutti i Giudei di allora e di oggi non avrebbero mai potuto riconoscere verosimile questo paradosso: il popolo giudaico che, dopo averlo osannato, fa crocefiggere il proprio “Messia” divino e nel contempo si maledice per l’eternità. L’evento, se per assurdo fosse accaduto, sarebbe stato di una tale gravità che lo storico giudeo, ligio al proprio credo, l’avrebbe riferito nelle sue cronache poiché, poco prima della distruzione di Gerusalemme, provvide personalmente a recuperare gli Atti del Sinedrio insieme a tutti i documenti conservati negli archivi pubblici. Fatto che dimostreremo più avanti.
Questo aspetto, relativo alla mancata citazione di ulteriori Atti del Sinedrio di Gerusalemme da parte dello storico, già evidenziato dagli studiosi in passato, ci porta ad indagare su gli “Atti degli Apostoli” e sui Vangeli perché ciò che viene riferito in tali documenti, in ultima analisi, avremmo dovuto trovarlo negli Atti di un vero Sinedrio e da lui riportato nel XVIII Libro di “Antichità Giudaiche”: l’epoca di Gesù. E’ grazie alla storia che possiamo dimostrare l’insussistenza degli Apostoli, pertanto apriamo il sacro testo, redatto dall’evangelista Luca, che ne descrive le opere.
Atti degli Apostoli
Dopo l’ascensione di Gesù, gli Apostoli, rimasti nella Città Santa, danno inizio alla diffusione della dottrina predicata da Cristo. Sotto il portico di Salomone e nelle piazze, emulando il loro “Maestro”, si esibiscono in guarigioni straordinarie, esaltano il popolo e attirano le folle delle città vicine “che accorrevano, portando malati e persone tormentate da spiriti immondi e tutti venivano guariti”. Il Sommo Sacerdote e i Sadducei, “pieni di livore”, li fanno arrestare con l’accusa di “aver predicato in nome di costui” (Gesù) e, convocato il Sinedrio di Gerusalemme, il massimo Tribunale giudaico, avviano l’atto processuale minacciando di “metterli a morte”.
“Si alzò allora nel Sinedrio un fariseo, di nome Gamalièle, Dottore della legge, stimato presso tutto il popolo. Dato ordine di far uscire per un momento gli accusati, disse: «Uomini di Israele, badate bene a ciò che state per fare contro questi uomini. Qualche tempo fa venne Theudas, dicendo di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e quanti s’erano lasciati persuadere da lui si dispersero e finirono nel nulla. Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e indusse molta gente a seguirlo, ma anch’egli perì e quanti s’erano lasciati persuadere da lui furono dispersi. Per quanto riguarda il caso presente, ecco ciò che vi dico: Non occupatevi di questi uomini (gli Apostoli) e lasciateli andare. Se infatti questa teoria o questa attività è di origine umana, verrà distrutta; (come avvenuto a Theudas e Giuda il Galileo) ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio!». Seguirono il suo parere e li rimisero in libertà” (At. 5, 34-39).
Tutti i personaggi descritti nel brano erano veramente esistiti all’epoca, anche il sacerdote Gamalièle il cui figlio diverrà Sommo Sacerdote del Tempio nel 63 d.C.. Ma la prima considerazione da fare è che questo evento, se fosse veramente accaduto, si è verificato quando Re Erode Agrippa I era ancora vivo. Infatti al momento del sermone di Gamaliele sono vivi tutti gli Apostoli e fra questi, oltre a Simone Pietro anche Giacomo il Maggiore che, secondo l’evangelista, verrà ucciso successivamente dallo stesso monarca (regnò in Giudea dal 41 al 44 d.C.) prima del 44 d.C., anno della sua morte. Seguiamo ora gli eventi accaduti in Giudea e descritti da Giuseppe Flavio nel libro “Antichità Giudaiche” (Ant. XX 97/102):
97. “Durante il periodo in cui Fado era Procuratore della Giudea, (44-46 d.C.) un certo sobillatore di nome Theudas persuase la maggior parte della folla a prendere le proprie sostanze e a seguirlo fino al fiume Giordano. Affermava di essere un Profeta al cui comando il fiume si sarebbe diviso aprendo loro un facile transito. Con questa affermazione ingannò molti. 
98. Fado però non permise loro di raccogliere il frutto della loro follia e inviò contro di essi uno squadrone di cavalleria che piombò inaspettatamente contro di essi uccidendone molti e facendone altri prigionieri; lo stesso Theudas fu catturato, gli mozzarono la testa e la portarono a Gerusalemme.
99. Questi furono gli eventi che accaddero ai Giudei nel periodo in cui era Procuratore Cuspio Fado (44 – 46 d.C.).
100. Il successore di Fado fu Tiberio Alessandro (Procuratore dal 46 al 48 d.C.), figlio di quell’Alessandro che era stato Alabarca in Alessandria.
101. Fu sotto l’amministrazione di Tiberio Alessandro che in Giudea avvenne una grave carestia durante la quale la Regina Elena comprò grano dall’Egitto con una grande quantità di denaro e lo distribuì ai bisognosi, come ho detto sopra.
102. Oltre a ciò, Giacomo Simonefigli di Giuda Galileo, furono sottoposti a processo e per ordine di Alessandro vennero crocefissi; questi era il Giuda che – come ho spiegato sopra – aveva aizzato il popolo alla rivolta contro i Romani, mentre Quirino faceva il censimento in Giudea.”
Tali avvenimenti, separati fra loro da due o tre anni, sono la prova che il sacerdote Gamalièle non ha mai potuto pronunciare nel Sinedrio il discorso a difesa degli Apostoli perché in quello stesso momento il Profeta “Theudas” era ancora vivo. Infatti, facendo attenzione alle date, seguiamo la storia di Giuseppe Flavio:
  • nel 44 d.C. muore Re Erode Agrippa I ma, essendo il figlio troppo giovane per governare, l’Imperatore Claudio decide di ricostituire la Provincia romana di Giudea, Samaria, Idumea, Galilea e Perea; di conseguenza …
  • nel 44 d.C. gli fa subentrare, come Governatore della Provincia, il Procuratore Cuspio Fado che durante il suo incarico (44-46 d.C.) fa uccidere “Theudas”, la cui testa viene portata ed esibita in Gerusalemme come monito rivolto a chi volesse seguire il suo esempio;
  • nel 46 d.C. il Procuratore Tiberio Alessandro sostituisce Cuspio Fado e, nel corso del suo mandato (46/48 d.C.), dopo un processo, dà l’ordine di crocifiggere Giacomo e Simone.
Pertanto, all’interno del Sinedrio convocato in seduta deliberante per decidere sulla sorte dei “dodici Apostoli”, da quanto abbiamo letto in “Atti”, come ha potuto l’evangelista Luca far dire a Gamalièle che “Theudas” era morto (prima del censimento del 6 d.C. – At. 5, 36) mentre Erode Agrippa era ancora vivo? (lo ucciderà dopo un angelo – At. 12, 23) … e Cuspio Fado (che avrebbe poi ucciso Theudas), non era ancora subentrato ad Agrippa? Noi abbiamo constatato, semplicemente, che quel discorso era falso: Gamalièle non poté farlo perché il Re Erode Agrippa e “Theudas” erano ancora vivi entrambi.
Fu scritto in epoca successiva da uno scriba cristiano con lo pseudonimo “Luca” e lo mise in bocca a Gamalièle, importante membro del Sinedrio vissuto realmente, per discolpare, in un processo del Tribunale giudaico, gli Apostoli arrestati, fra cui Simone e Giacomo, dall’accusa di istigazione uguale a quella di Theudas, Giuda il Galileo e i suoi figli Giacomo e Simone; accusa che comportava la pena di morte da parte dei Romani. 

Ma poiché il discorso era (ed è) un’assurdità è evidente che non fu fatto, pertanto era falso sia l’arresto che l’assoluzione, quindi, a quella data, nessuno degli Apostoli era stato arrestato. Al contrario, al verso 102, come sopra abbiamo letto in “Antichità”, sia Giacomo che Simone, figli di Giuda il Galileo, “furono sottoposti a processo” e fatti giustiziare: quindi colpevoli e non più latitanti (nel 46/48 d.C., dopo la morte di Erode Agrippa).
Contrariamente a quanto risulta dalle vicende reali, il vero scopo di san Luca era far apparire ai posteri che il Sinedrio, supremo tribunale giudaico, aveva assolto gli “Apostoli”, fra cui Giacomo e Simone, dall’accusa, così come articolata in ipotesi da Gamalièle, di essere equiparati ai Profeti rivoluzionari Giuda il Galileo, i suoi figli Giacomo e Simone e Theudas; accusa, come abbiamo visto, smontata da un Gamalièle che, nella realtà, non avrebbe potuto prevedere la morte improvvisa di Re Agrippa I, né la sostituzione del Procuratore Cuspio Fado, né che questi avrebbe poi ucciso Theudas. 

Tale “Atto del Sinedrio”, inventato e riportato in “Atti degli Apostoli”, convocato mentre Erode Agrippa era ancora vivo, è una falsificazione tesa a fugare ogni dubbio sulla condotta zelota degli “Apostoli”, dissociandoli dai sobillatori Theudas e Giuda il Galileo, e ad introdurre l’altra menzogna correlata: la “fuga” di Simone Pietro per opera di Dio (At. 12,7) nonché l’uccisione di Giacomo ovviamente per volontà del Re, secondo “l’evangelista”.
Risultato: un falso Atto del Sinedrio non poteva che essere nullo, pertanto, la sua datazione e il suo scopo erano e sono nulli. Inoltre, introdurre in “Atti degli Apostoli” un finto Atto del Sinedrio di Gerusalemme, il Supremo Consiglio del Sommo Sacerdote del Tempio, con funzioni giudiziarie e amministrative (pur se asservito al potere imperiale di Roma), operante nel I secolo, è un reato cui si deve rispondere di fronte alla storia.
Quando Luca inventò questo Atto del Sinedrio, nel cui interno fece testimoniare il falso a Gamalièle sul Profeta Theudas, non si sbagliò ma vi fu costretto: voleva impedire l’identificazione di un “Apostolo”. Infatti, uno studioso che, seguendo la narrazione di Giuseppe Flavio, giunge ai paragrafi dal 97 al 102 del XX Libro di “Antichità”, laddove si parla di Theudas e di Giacomo e Simone, i due figli di Giuda il Galileo, si rende conto che sono versi manomessi, il 101 addirittura tutto interpolato, ossia “incollato” in quel punto del libro come il “Testimonium Flavianum”. Esso si richiama ad una gravissima carestia che afflisse i Giudei, già descritta dettagliatamente dall’ebreo qualche paragrafo prima. La datazione di quella carestia era vitale per la dottrina cristiana: avrebbe permesso di individuare l’anno in cui fu giustiziato “Gesù”, le cause e il contesto storico che le provocò.
Ma procediamo per gradi e ritorniamo al testo di Giuseppe Flavio sopra riportato di (Ant. XX 97/102) sottoponendolo ad una analisi filologica. Notiamo che Giacomo e Simone erano due veri nomi giudaici e indicati con il patronimico, mentre il Profeta Theudas (Tèuda in italiano) non era un nome bensì un attributo che nel greco arcaico voleva dire “Luce di Dio”. Esso rende l’idea di una traduzione corretta dall’aramaico (Giuseppe Flavio scrisse le sue opere in aramaico poi ne curò la traduzione in greco) ma non è accompagnato dal nome proprio né da quello del padre quindi non identificabile come dato storico da tramandare ai posteri; pur essendo evidente che si trattava di una persona importantissima se i Romani ne portarono la testa a Gerusalemme per esibirla alla popolazione come monito.
L’anomalia di questo attributo senza nome è condivisa sia in “Atti degli Apostoli” (lo abbiamo visto col discorso di Gamalièle) che dal Vescovo Eusebio di Cesarea (IV sec. d.C.), il quale, unico storico, riporta l’episodio nella sua “Storia Ecclesiastica” (II 3,11). Grazie alla sua carica di rilievo e all’influenza che esercitò sull’Imperatore Costantino e la sua corte, Eusebio fu il primo cristiano ad aver la possibilità di accedere agli Archivi Imperiali e far manomettere gli scritti dello storico ebreo Giuseppe allo scopo di impedire il riconoscimento dei veri protagonisti evangelici.
Riguardo a Giacomo e Simone va rilevato che manca la motivazione per cui furono uccisi; non era infatti sufficiente la semplice discendenza da Giuda il Galileo come imputazione perché si sarebbe violato sia la legge romana che quella ebraica, motivazione, peraltro, che sarebbe valsa subito anche per Menahem (il cui vero nome, come vedremo, era Giuseppe), ultimo figlio di Giuda, ed Eleazar suo nipote (Lazzaro) figlio di Giairo (tutti nomi evangelici), i quali moriranno molto tempo dopo in circostanze precise e ben motivate.
Non solo, dal modo come viene introdotto il par. 102 (basta rileggerlo) risulta chiaro che lo storico ebreo ne ha già parlato, pertanto i lettori sono stati informati in un precedente passo delle gesta degli Zeloti Giacomo e Simone. Lo stesso vale anche per Theudas: il fatto che “sobillasse” i suoi seguaci ad attraversare il Giordano ai Romani non importava più di tanto, perciò anche questo dimostra che la notizia originale è stata successivamente mutilata da scribi copisti.
Ma perché “l’evangelista Luca” era talmente interessato a lui al punto di farlo dichiarare morto da Gamalièle, in Atti degli Apostoli, ancor prima di Giuda il Galileo? Semplice: conosceva chi fosse realmente perché aveva letto “Antichità Giudaiche” prima che venissero censurate dagli amanuensi e sapeva che era figlio di Giuda il Galileo ma, facendo risultare che muore prima di lui, egli non potrà mai essere identificato come suo figlio. Era una realtà in contrasto con la nuova ideologia, il cristianesimo come lo conosciamo oggi, evolutosi da una dottrina primitiva filo giudaica zelota che postulava una figura diversa di Messia.
L’evangelista sapeva che il nome di quel “Profeta” era “Giuda” ma in “Atti” lo chiamò “qualcuno” per evitare che l’attributo “Profeta” potesse essere collegato ad “Apostolo”. Allora diamo un’occhiata agli “Apostoli”.
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Luca ignora la scelta dei “Dodici” voluta da Cristo, secondo Matteo e Marco, e chiama Taddeo “Giuda, fratello di Giacomo” (At. 1, 13-14):
“Giuda di Giacomo. Tutti erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i suoi fratelli
In questo passo in “Atti” rileviamo che Luca, citando “Giacomo”, non sente il dovere di specificare a quale “Giacomo” si riferisce dei due che risultano nel suo Vangelo e ciò significa che in origine c’era un solo Giacomo. Infatti in “Atti degli Apostoli” non vediamo mai i due Giacomo interagire affiancati e, fatto gravissimo, non viene riportato il “martirio” di Giacomo il Minore: il motivo lo accertiamo con apposita analisi tramite la quale dimostriamo l’inesistenza di Giacomo “il Minore” o “il Giusto”. Infine, cadendo nel ridicolo, i vangeli accreditano questo “Giacomo” di troppe paternità (Alfeo, Zebedeo, Cleofa) per poter essere giustificato storicamente come persona reale. Taddeo, ovvero Taddaios in greco e Taddaeus in latino, erano nomi inesistenti in quelle lingue nel I secolo; si tratta di traslazione volutamente errata da una lingua all’altra per impedirne l’identificazione col Profeta Theudas di nome Giuda, fratello di Giacomo, a sua volta fratello di Giovanni e di Simone, chiamati anche “Boanerghes”. O meglio, se leggiamo l’insieme dei fratelli riportati nei Vangeli, risulta:
“Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, Ioses (Giuseppe), di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui con noi?” (Mc. 6,3);
“Non è forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte fra noi?” (Mt. 13, 55).
Sono tutti nomi di tradizione giudaica ai quali manca “Giovanni” (boanerghes), indicato con “costui” perché è lui il soggetto di cui parlano i Giudei. Se fosse stato “Gesù” lo avrebbero chiamato così, senza problemi, come per i suoi fratelli, inoltre, violazione gravissima al costume giudaico, non viene identificato con il patronimico bensì col nome della madre: è evidente che il nome del padre non doveva apparire. Se i passi di “Marco” e “Matteo” li avesse scritti un vero testimone ebreo avrebbe riferito così:
“Non è Gesù il figlio di (bar) Giuseppe il carpentiere, il fratello di Giacomo, Ioses (Giuseppe), di Giuda e di Simone?”
E’ evidente che lo scriba cristiano non intese rivelare i veri nomi di “Gesù” e suo padre. Il mito del Salvatore di Israele, evolutosi successivamente in un Messia ebraico docile come un agnello, era in contrasto con le gesta dei veri protagonisti zeloti. Infatti, come dimostriamo più avanti con apposito studio, pure le “Natività” di “Gesù” furono inventate, con “san Giuseppe e Maria Vergine”, ed aggiunte agli attuali vangeli canonici in periodo successivo. I nomi dei fratelli sono anche nomi di “Apostoli” ai quali manca “Giuseppe” poiché, ultimo di loro, era ancora troppo giovane (Menahem: lui agirà dopo) all’epoca di “Gesù” per essere un capo carismatico trascinatore di uomini pronti a dare la vita per una causa nazionalista.
“Apostoli” con qualifiche aggiunte come: “Zelota” o “Cananeo”, “Iscariota”, “Bariona” e “Boanerghes”, che significano “fanatico nazionalista”, “sicario”, “latitante, ricercato” e “figli del tumulto” o “figli della collera”. Simone Pietro e lo stesso “Gesù” vengono chiamati “Galilei” nel vangelo di Luca; ma dallo storico ebreo sappiamo che i Galilei erano gli ebrei più focosi e nazionalisti, pronti a ribellarsi; inoltre è importante sottolineare che “Galileo” era la qualifica che distingueva “Giuda il Galileo”, che non era nativo della Galilea ma della città di Gàmala, i cui resti archeologici corrispondono perfettamente alla “Nazareth” descritta nei vangeli, al contrario della “Nazareth” odierna.
Le prove sono riportate nello studio successivo. Comprendiamo che i Romani, dal loro punto di vista, avevano forti motivi per catturare e uccidere gli Zeloti in quanto “fanatici nazionalisti, e questo valeva anche per i “fratelli apostoli di Gesù” i quali, come proveremo con appositi studi, corrispondono tutti a quelli dei figli di Giuda il Galileo. Inoltre, sempre osservando la tabella degli “Apostoli”, si capisce che il Simone, qualificato come zelota, cananeo e sicario, é replicato. 

E’ lo stesso Simone Pietro detto “Kefaz” (in aramaico) o “Cefa” che vuol dire “pietra”, indicato anche come “bariona”, che significa “latitante ricercato”: un sicario Zelota, una volta individuato, non poteva che darsi alla latitanza per non essere catturato e ucciso dai Romani.
L’unico “Apostolo” di nome giudeo, non appartenente alla cerchia dei fratelli, è Matteo. Esso viene indicato come “Pubblicano” e chiamato a testimoniare dal vero le vicende di Cristo sin dalla nascita, ma nella tabella notiamo che l’Apostolo Matteo non esiste nel vangelo di Giovanni. E’ impossibile, non ha senso: se fosse stato uno dei “dodici Apostoli” avrebbe dovuto riferirlo anche Giovanni, a maggior ragione poiché gli scribi cristiani li fanno apparire entrambi “colleghi” redattori di vangeli. Nel vangelo di Matteo (lui stesso) si dichiara “Pubblicano”: altra assurdità.
I Pubblicani riscuotevano i tributi dovuti all’Imperatore, pertanto gli altri “Apostoli” zeloti e sicari, aderenti alla “quarta filosofia zelota contro la tassazione di Roma”, ideata da Giuda il Galileo, lo avrebbero ucciso senza pensarci su due volte; sarebbe stato un loro nemico ideologico, un obiettivo da eliminare (Ant. XVIII 5, 6):
“…e (gli Zeloti) non indietreggeranno di fronte allo spargimento di sangue che potrà essere necessario”.
Matteo è un falso protagonista. Lo scriba cristiano che ideò quel nome, molto tempo dopo i fatti descritti, operò al solo scopo di rendere più credibile la testimonianza facendolo apparire un attore ebreo di quelle vicende. In realtà, il redattore di questo vangelo in greco, ripreso da un vangelo primitivo originale che fu tradotto, non poteva essere un giudeo, padrone dell’aramaico, perché non comprese il significato di “cananeo” e lo lasciò in forma ellenizzata (Zelota) riferito a “Simone”.
L’accostamento prospettico con il vangelo di Luca non lascia equivoci. Il vangelo di “Giovanni” riporta “iscariota”, ma Giuseppe Flavio, in “Guerra Giudaica” riferisce nel cap. 8° del VII libro, attraverso un ricordo lontano nel tempo, che i Sicari erano il braccio armato degli Zeloti, i seguaci della “quarta filosofia” fondata da Giuda il Galileo, ed agivano contro i propri connazionali filo romani sin dal 6 d.C..
Che l’evangelista “Matteo” non sia stato un ebreo, né mai vissuto in Giudea, è dimostrato in altri molteplici passaggi del suo Vangelo, ad iniziare da quello riguardante l’insieme dei fratelli di “Gesù” indicati col nome della madre anziché col patronimico; inoltre, sulla “Natività” (come vedremo nel successivo studio), dimostra di non conoscere i luoghi, la storia giudaica dell’epoca di Cristo e l’Antico Testamento, cadendo, peraltro, in grave contraddizione con la sua qualifica di funzionario esattore “Pubblicano”.
Giuda detto Theudas era un Profeta “sobillatore”, fratello di Giacomo, a sua volta fratello di Giovanni (At. 12, 1-2) che insieme a Simone e Giuseppe (l’ultimo) costituiscono la cerchia di fratelli evangelici tutti con nomi di tradizione giudaica. Solo questi nomi, autenticamente ebraici – dalla lettura del “Novum Testamentum” A. Merk S.I., Roma, Pontificio Ist. Biblico, Anno 1933; e, “Novum Testamentum” H. Kaine, Paris, Edit. Ambrogio F. Didot, Anno 1861 – risultano accompagnati da qualifiche e attributi, quindi da atti, conformi allo stesso Profeta “sobillatore” Giuda Theudas ucciso da Cuspio Fado nel 45 d.C.:
  • “zeloti”, che, dall’interpretazione in greco di Giuseppe Flavio, significa “fanatici nazionalisti”;
  • “bariona”, in aramaico, significa “latitante fuorilegge”;
  • “iscariot” dall’aramaico “keriot”, omofono di sicario o sicariota;
  • “boanerghes”, significa “figli dell’ira” o “figli del tumulto”;
  • “cananeo” da “qanana” in aramaico, equivalente a “zelota”, e “galilei”, come “fuorilegge”.
Erano tutti figli di Giuda, ideatore dello zelotismo antiromano, detto “il Galileo”.
Il vangelo di Marco (3,17) riporta “figli del tuono” ma, in tutta la letteratura greca classica, questo è l’unico caso in cui ricorre il vocabolo; ne consegue che la parola non può avvalersi di alcuna etimologia in tale lingua, pur se scritta in greco. Infatti essa è di origine aramaica, non greca, e il suo etimo si fonda su due segmenti del lemma: “boane”, una forma di “benê” (figli di), e “rges”, la cui radice semitica significa: tumulto, ira, collera, agitazione, eccitazione. 

Pertanto “figli del tuono” esprime un concetto riduttivo e fuorviante rispetto all’originale vocabolo aramaico il quale, effettivamente, rivela il medesimo intento ribelle nazionalista degli altri fratelli Zeloti come nella tabella su riportata. Troviamo infine conferma nello stesso brano evangelico ove i fratelli “boanerghes” intendono incendiare un villaggio della Samaria ma vengono fermati da “Gesù”; nel contempo la storia ci insegna che i Giudei erano nemici dei Samaritani e in guerra tra loro.
E’ d’obbligo evidenziare che queste qualifiche o attributi sono riferite solo ad “apostoli fratelli” che hanno lo stesso nome, di stretta osservanza giudaica, dei fratelli di Gesù. Attributi e qualifiche che richiesero un intervento “correttivo” da parte degli scribi cristiani quando la Chiesa ne comprese il vero significato. Un esempio di come sia stata eseguita la falsificazione di “Simone”, per trasformarlo in “Pietro figlio di Giona” (San Pietro), lo troviamo nei due “Novum Testamentum” su riferiti:
Bariona_Immagine
dove possiamo notare, nel testo centrale in greco a destra (Mt. 16, 17), il vocabolo “Barionà” riferito a Simone – aggettivo qualificativo che in aramaico significa “latitante, ricercato” – in greco non viene tradotto ma traslato con la lettera maiuscola in modo da farlo apparire un nome di persona: “Simon Barionà”. “Barionà”, come nome proprio di persona, nell’aramaico antico non è mai esistito, tanto meno in greco o latino, e la falsificazione diventa addirittura ridicola attraverso la comparazione delle traduzioni.
Infatti, a sinistra, nella versione latina, risalente almeno un paio di secoli dopo quella greca arcaica, viene successivamente diviso in “Bar Iona” cui viene tolto l’accento sulla “a” finale; pertanto “Barionà” (latitante) diventa: Bar (“figlio di” in aramaico) Iona … filius Iona … figlio di Giona. βαριωνα (il “latitante” aramaico diventa Βαρ Ιωνα “figlio di”), quindi Bar Iona, infine, tramite un latino indeclinato errato, “filius Iona”, tradotto in italiano “figlio di Giona”.
Se “Iona” fosse stato veramente il nome di una persona avremmo dovuto trovarlo, sin dall’inizio, sempre separato da “bar” minuscolo, come per “filius” latino o “uios” ύιος greco; vocaboli usati spesso e senza problemi nei Vangeli … tranne in questo caso. Nel testo del 1861, in basso a destra in latino, “Pietro” non esiste: solo Simon Bar-Jona; e a sinistra, in greco, riporta Bar staccato. Nelle lingue latina e greca “Bar” e Βαρ non esistono; allora sia nel testo latino che in quello greco Bar – Βαρ, come in aramaico, vorrebbero apparire “figlio” ma, essendo traduzioni a suo tempo destinate a fedeli di lingua greca o latina, è assurdo tentare di farli passare come tali sapendo che in latino si dicono “filius” e in greco ύιος (uios).
In alto a destra, nel testo (Ioh.= Gv. 1,42), poiché il vocabolo “Cephas” in latino non esiste, si dice che deve (sic!) essere “interpretato Pietro”; anche nel greco antico, in alto a sinistra, “Kefaz” (Κηφας) non esiste, è aramaico (= sasso, pietra) ma “significa Pietro”.
In latino pietra = lapis, saxum; in greco = lithos, petra (minuscolo e mai “kefaz”). Le tre parole originali in aramaico erano Simon, kefaz, barionà che tradotte vogliono dire: Simone, detto pietra (nel senso di “duro, massiccio”), latitante ricercato. Cioè: Simone era uno dei fratelli già ricercato dai Romani quando “Gesù” era ancora in vita. La mescolanza delle lingue e la manipolazione dei vocaboli tradotti furono, nel tempo, sfruttati volutamente, per travisarne il senso, da professionisti consapevoli di trattare con ingenui credenti.
Queste “tecniche” di traduzione sono soltanto uno dei modi con cui si può falsare il significato della vita di una persona e la puntigliosità con cui la Chiesa ha fatto, letteralmente, carte false per trasformare “Barionà” sino a farlo sparire nelle versioni evangeliche moderne, sta a dimostrare che il significato di “latitante ricercato”, espresso dalla traduzione originale, è reale e pertanto Essa lo considera veramente pericoloso. Ha sempre dovuto impedire che si scoprissero le vere gesta dei protagonisti delle vicende che dettero origine al Cristianesimo primitivo, quello vero, inserito in un contesto storico reale rappresentato dalla guerra di liberazione nazionale dei Giudei contro l’occupazione romana della “Terra promessa da Dio al popolo di Israele”.
Emilio Salsi

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40 commenti:

  1. E' un pò lungo, forse è meglio leggerselo su un tablet o un PC. C'è qualcuno ferrato in storia antica?

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  2. Io vi dico solo che,apostoli o non apostoli,sono riuscito a trovare un documento del fbi desecretato tramite FOIA che illustra il rapporto fatto dopo l incidente di roswell in new meximo e vi posto l estratto....chi poi vorra il documento originale mi contatti via mail,ecco il contenuto
    1-Parte dei dischi volanti possiedono equipaggio mentre altri sono sotto controllo remoto.

    2-La loro missione è di pace. Essi contemplano e meditano sull’assestamento di questo piano.

    3-Questi visitatori sono simili agli umani ma presentano un aspetto molto più grande in quanto a dimensioni.

    4-Non è gente disincarnata del pianeta terra, essi provengono dal loro mondo.

    5-Essi non provengono da altri “pianeti” così come concepiti nella mente umana, ma da un pianeta eterico “interpenetrato” nella terra non percettibile dall’uomo.

    6-I corpi dei visitatori si materializzano automaticamente all’entrata nella nostra frequenza vibratoria e nella nostra densa materia.

    7-I dischi volanti possiedono una sorta di energia radiante, o un raggio, che può facilmente neutralizzare qualsiasi attacco avversario. Essi inoltre posssono rientrare dentro il corpo eterico in base alla loro volontà e sparire istantaneamente dalla nostra vista senza alcuna traccia.

    8-La regione da cui provengono non è il “piano astrale”, ma corrisponde al LOKA e al TALAS (gli studenti di esoterismo capiranno meglio questi termini)

    9-Probabilmente non può essere raggiunto via radio, ma probabilmente può esserlo dai radar, se si crea un sistema di segnale a cui corrisponda quel tipo di “apparato”.

    Questi “piatti” sono di forma ovale e sono composti da un metallo o una lega resistente al calore, che tutt’oggi è sconosciuta. Di fronte a questo piatto vi è un pannello di controllo. Il retro contiene gli armamenti, che consistono essenzialmente in un dispositivo di energia e da cui può essere generato un fascio in caso di emergenza.



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    1. Credo che come vita intelligente non siamo soli nell'universo.

      Ma credo che altre forme di vita che abbiano una qualsiasi altra struttura biologica simile alla nostra non potrebbero viaggiare nell'universo alla velocità della luce o anche maggiore. Non con la tecnologia che conosciamo, ma sopratutto con la FISICA che conosciamo.

      Penso che ogni forma di vita rimarrebbe confinata nei propri mondi.

      Quest'ultima descrizione di Alien51 la trovo al tempo stesso fantasiosa ed inquietante. E comunque poco realistica.

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    2. Scusami alien ...con tutta quella tecnologia è caduto il disco volante a roswell ?

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    3. @riflessivo
      non è detto che , perchè hanno una tecnologia suoeriore, debbe essere per forza perfetta... ormai anche gli USA ne riconoscono l'esistenza ..
      https://www.ilpost.it/2019/09/19/video-ufo-marina-stati-uniti/
      https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/05/31/ufo-il-pentagono-ha-diffuso-un-video-ufficiale-in-attesa-di-nuove-rivelazioni/5223175/
      hanno anche ammesso l'esistenza dell'area 51 , dove diversi testimoni oculari che ci hanno lavorato , hanno ammesso che li ci sono diversi UFO, su cui stanno studiando la cosidetta ingegneria inversa. Ma come ho già detto in un precedente articolo , su tutta la terra ci sono testimonianze , molto antiche , di geoglifi che rappresantano figure non umane , con tute spaziali , figure non certo umane . Costruzioni megalitiche , come quelle di Puma PUnku , Macho piciu (non so se è scritto bene..) , fate con massi di granito enorme , e tagliati in modo tale che non ci passerebbe nemmeno un foglio di carta , pesanti tonnellate ... come facevano questi popoli antichi a lavorare tanto di precisione ..? A puma punku , ci sono dei fori e degli intarsi , che nemmeno oggi si riuscirebbe a fali così precisi .. come hanno fatto ..? chi gli ha aiutati ..? per non parlare delle linee di Nazca ... ma non voglio aprire una dissertazione sugli extraterrestri ..
      come John , anche io sono convinto che non siamo soli nell'universo ... poi ovviamente ognuno è libero di pensare e credere ciò che vuole
      un caro saluto a tutti
      mi devo ancora finire di leggere il lungo articolo proposto ... molto interessante ... e dopo commenterò

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    4. Che ci possa essere una base umana dove stanno sperimentando nuovi veicoli con un energia diversa può essere ..ma non credo che gli alieni centrino .....il sistema solare più vicino a noi è 4 anni luce ( alfa centauri ) ammesso che arrivino da li , viaggiando a 300000 km al secondo ci impiegherebbero 4 anni per arrivare a noi ...il che farebbe pensare che vanno molto più veloci, e per farlo dovrebbero avere una tecnologia che va oltre tutte le leggi fisiche che conosciamo ..quasi angelica ammesso che esistano ...ebbene ..mi arrivano sul deserto del arizona e cadono ?.......poi che ci siano reperti storici su questa terra misteriosi è tutta altra cosa.

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    5. @riflessivo
      se ragioniamo con le nostre attuali conoscenze ... si sembrerebbe impossibile .. ma già Einstein ha spianato la strada della relatività , con la tridimensionalità dello spazio tempo , e quindi tutte le nostre conoscenze diventano carta straccia , al suo confronto...

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    6. Risposta a riflessivo (anche se l'argomento Ufo è fuori tema):

      L'uomo ha sempre pensato a visitatori extraterrestri provenienti da un altro mondo o sistema solare.
      E' vero che, come giurstamente sostenuto, ci vorrebbero molti anni luce per superare certe distanze, anche ammesso che possa esistere la "velocità a curvatura" che potrebbe suerarla.

      Giustamente se possiedono una tecnologia così avanzata, perché cadere miseramente nel deserto?

      Una possibile variabile è che invece da venire da un altro mondo possano venire semplicemente da una dimensione parallela attraverso porte apribili a comando.

      Immaginiamo, ad esempio, un pilota di elicotteri che vada con il proprio mezzo attraverso questo passaggio. Dall'altra parte si trova un uomo primitivo che lo vede in tuta, con il casco e con un mezzo che immagina possa muoversi ultravelocemente per lui attraverso lo spazio.

      In realtà l'elicottero è un mezzo che serve per volare, veloce sì ma relativamente, e sopratutto soggetto a guasti e cadute.

      Potrebbe essere che i famosi dischi volanti non siano altro che mezzi cittadini che servono per muoversi ma non certo per viaggi iperstellari ultraveloci.

      Abitanti che vengono da un altra dimensione, curiosano nella nostra e poi vanno via inorriditi dalla nostra violenza.
      Ogni tanto ne arriva qualcuno, si affaccia e se ne va. Ma non va lontano. Va semplicemente in un altra dimensione vicinissima a noi.

      Potrebbe essere possibile? Ma sopratutto, a noi... che interessa? - Simon Pietro

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    7. Alien 51! abiti nell'area 51? hahahahaha! scusa e una battuta, ma quello che hai scritto lo trovo interessante,se si può avere la tua mail, mi farebbe molto piacere per poter spaziare in campi dove c'è solo speculazione, grazie

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    8. Ci mancava solo l'aera 51...

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    9. Alien 51 ..guarda questo signore con la sua storia degli ufo, che paradiso di felicità ha creato da fare invidia ai TDG (-: Raelian happiness academy in asia - you tube.

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    10. Alien 51 è sparito!!!
      Sarà mica stato rapito dagli Alieni???
      Chiamate Mulder e Scully

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  3. Ho letto vari argomenti di storia antica anche se non sono ferrato in materia,comunque un invito alla lettura di jean meslier,presbitero ateo che per 40 anni si occupò di un piccolo borgo della francia del 700,lasciò un testamento logico di tutte le incongruenze dei sacri testi! Penso che questo articolo evidenzi bene il trucco dei religionisti di mischiare la fideistica con la storicità degli eventi,pensiamo al falso della donazione di Costantino che ha permesso al papato per tanti secoli un potere temporale,le varie credenze di santoni e miracoli, possiamo sbizzarirci sulla cosa.Personalmente ho sempre avuto un senso di diffidenza sulle storielle agiografiche!

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  4. Qui non ci sarebbe solamente da fare una analisi critica ai TDG ..ma alla bibbia intera ...la WT e le altre organizzazioni religiose possono ritradurre quanto gli pare , non farebbero altro che taroccare ciò che è già taroccato alla base , tutto ciò che è arrivato fino a noi oggi ( bibbia ) è quello che interessava che arrivasse , con tutte le sue lacune e contraddizioni scoperte nel tempo , .......altro che protezione di Dio.

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    1. La cosa assurda è che le persone NON leggono gli argomenti che non gradiscono. Su facebook hanno postato il link ad un libro che sostiene il contrario ma nessuna menzione degli argomenti contenuti in questo articolo.

      Il BIAS di conferma!

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  5. Bravo john,bias di conferma esattamente

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  6. Il bias di conferma (in inglese confirmation bias / confirmatory bias) in psicologia indica un fenomeno cognitivo umano per il quale le persone tendono a muoversi entro un ambito delimitato dalle loro convinzioni acquisite.

    Ecco l origine dell ingnoranza umana

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  7. Ho appena visto un breve video che parla del bias di conferma : Errori di ragionamento : bias di conferma - you tube . ....purtroppo tutti quanti siamo vittime di questo falso ragionamento e in primis i gruppi settari ci sguazzano su sta cosa.

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  8. "Tale “Atto del Sinedrio”, inventato e riportato in “Atti degli Apostoli”, convocato mentre Erode Agrippa era ancora vivo, è una falsificazione".....
    ......."Queste “tecniche” di traduzione sono soltanto uno dei modi con cui si può falsare il significato della vita di una persona" .... se quello che scrive questo studioso , su certi avvenimenti riportati nella bibbia è vero ... allora , mi cascano le braccia . Le ancora , poche , residue speranze, di credere in alcuni passi della bibbia , nelle parole di Gesù , possano non essere vere , mi deprime moltissimo , specialmente se , come ormai abbiamo capito , sono cambiamenti su cambiamenti , riportati nei secoli , da chi voleva far credere ad altri il proprio pensiero , come infine ha fatto anche la wt... che delusione , che pena .... allora dove sta la verità ..? E poi , è prorpio così necessario che ci sia una verità...? oppure hanno inventato anche questa cosa , per rendere la nostra mente , succube di infiniti e mai provati ragionamenti sulla nostra esistenza ..?

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    1. Salsi fa una carrellata di sue teorie costruendo su alcuni dati, veri o presunti, una serie di congetture che fa passare per certezze. A confermarci i nomi e gli atti compiuti dagli apostoli non ci sono solo le Scritture ma molti scritti patristici redatti da persone che sono andati tutti incontro al martirio, come Policarpo, Giustino, Clemente ed altri. Prendo ad esempio una sua affermazione: Loisy ...Con i suoi studi il biblista contestò la storicità della “Passione e Resurrezione di Cristo” dimostrando, inoltre, che Gesù non volle essere il fondatore di una nuova religione, tanto meno di alcuna Chiesa. ...
      Mentre Loisy non poteva fare alcuna dimostrazione ma solo congetture, su cui Salsi si appoggia per confermare le sue teorie. Per poter dimostrare che Gesù non volle fondare alcuna CHiesa, bisognerebbe dimostrare che Gesù non ha pronunciato le parole riportate nel Vangelo: "io fonderò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. Ma Loisy non era presente e non poteva filmare o riportare cosa Gesù fece e disse. Ora il Vangelo riporta quelle parole. Per cui o si accetta come veridiche le parole dei Vangeli, oppure tutto diventa opinabile, insussistente e staremmo solo a parlare del nulla. Ma se si presuppone l'esistenza di Dio che è la verità assoluta perchè tutto dipende dalla sua esistenza, allora dovremmo pensare anche che sia stato capace di farci giungere ciò che necessita alla salvezza dell'umanità. E quindi tutte le teorie messe in piedi da quanti hanno agito non per amore di verità ma per odio contro Cristo, sono privi di certezze e non resta che decidere se accettare i Vangeli che sono stati testimoniati col martirio, oppure se consegnarsi alla sfiducia di tutto e di tutti.

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    2. @Mario:

      Le presupposizioni non portano a niente e il fatto che alcuni siano stati disposri a morire come martiri non significa che quello in cui credevano è automaticamente vero.
      Basta guardare quanti martiri della fede esistono oggi, a partire da quelli che si fanno esplodere tra la folla.

      Se si presuppone l'esistenza di un dio che ha tutelato la sua parola scritta per farla arrivare a noi, si dovrebbe pure saper spiegare la sua ingiustifivata assenza e indifferenza alle atrocità che si commettono in nome suo.- Somon Pietro

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    3. Infatti quelli di Salsi sono presupposizioni che non portano a niente. Quelli dei Vangeli sono resoconti fatti da persone attendibili, più attendibili, a mio modesto parere, di quanti sono ritenuti degli storici affidabili e che alla prova dei fatti tanto affidabili non sono: lo stesso Flavio Giuseppe, tanto stimato e citato, riporta una serie di incongruenze storiche nei suoi scritti. E non dimentichiamo che si mise sotto la protezione di Roma, a cui certamente non desiderava dispiacere quando scriveva. Perciò cosa mi dovrebbe spingere a fidarmi di uno storico?
      I Vangeli sono stati testimoniati, oltre che col martirio, come già detto, e che ovviamente di per se non è sufficiente a dimostrarne la veridicità divina, oltre che umana, anche con la manifestazione di prodigi e segni che accompagnavano e confermavano la Parola. E che hanno continuato ad accompagnarla fino ai nostri giorni, per chi non voglia chiudere gli occhi di fronte a tanti fatti acccaduti in ogni epoca, in correlazione con la fede.
      Per quanto riguarda il fatto che Dio non ancora intervenga in maniera definitiva per porre fine al male o ai tanti mali che vi sono nel mondo, non significa che non interverrà mai, o che sia incapace di intervenire, ma si propone, secondo le Scritture, attraverso i mali di conseguire vari e preziosi beni a favore dei suoi fedeli.
      Poi ovviamente a ciascuno la sua scelta: se affidarsi ai detrattori seriali delle Scritture, a cui è stata data dagli esperti in più occasioni opportuna controdeduzione, oppure se fidarsi di questo o di quello per il solo fatto che i Vangeli, e Gesù Cristo sono scomodi.

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    4. @Mario:

      Stabilito che il martirio non è di per sé garanzia di verità incontestabile.

      Che Giuseppe Flavio scriveva articoli pilotati dal regime romano, ma che stranamente i testimoni di Geova utilizzano quando fa loro comodo,

      Che i racconti contenuti dai vangeli sono stati scritti da 30 a 70 anni dopo gli avvenimenti descritti e che alcuni erano solo per “sentito dire”,

      Che sono stati i “padri della chiesa” a stabilire, in base ai loro insegnamenti, cosa doveva rientrare nel canone ispirato e cosa no e che molti scritti, per questo motivo, sono in ampia contraddizione… detto questo poi parli dei presunti miracoli descritti nelle pagine della bibbia come fossero realmente avvenuti.

      Vorrei ricordarti che presunti miracoli si svolgono anche nei nostri giorni e sono ampiamente documentati davanti alle telecamere e te ne cito qualcuno:

      Steven Frayne, in arte DYNAMO, ha attraversato il Tamigi camminando sulle acque del fiume davanti a moltissime persone che erano presenti in quel momento-

      Lo stesso personaggio si è sollevato da terra davanti a numerose persone in cima al Corcovado affiancando la statua del Redentore.

      Inoltre è uscito da una vetrina chiusa di un negozio davanti ai presenti strabiliati che hanno filmato con i telefonini.

      Per non parlare di David Seth Kotkin, in arte DAVID COPPERFIELD, che ha fatto sparire una carrozza ferroviaria e fatta apparire una nave scomparsa (mica prosperi) e che termina i suoi spettacoli prendendo in braccio una ragazza dal pubblico, ogni volta diversa, e la porta in volo per gli studi dove si esibisce davanti a telecamere e spettatori.

      Illusionisti? Forse. Uomini dei miracoli? Forse. Tu ci giureresti, in un senso o nell’altro? Io no e non mi faccio problemi.

      Però dico sempre che ognuno, alla fine, se vuole farmi credere in qualcosa dovrebbe dimostrare ciò che dice e non affidarsi al caso o alla presunta bontà di quello in cui dovrei credere.

      Perché un Dio onnipotente dovrebbe aiutarti a trovare un lavoro part-time ma poi farti morire di un tumore o si un male doloroso di cui non hai colpa. Dove lo vedi l’amore in tutto questo?

      E non venirmi a dire che verrà il tempo in cui lo farà, perché non abbiamo tutto questo tempo, perciò…
      Cui prodest? A chi giova?

      E non perché Gesù Cristo sia un personaggio scomodo. Scomodo per chi? - Simon Pietro

      P.S. Visto che si è parlato delle presupposizioni di Emilio Salsi, contesta con prove quello che dice qui:

      http://www.cristo-unmitoinventato.eu/approfondimento.asp?ID=47




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    5. Su Frayne ci sono diversi video tra cui uno in cui fa uscire centinaia di pesci da un secchio vuoto. I vangeli sono tutti e 4 scritti “per sentito dire” e ne abbiamo prove schiaccianti

      La risposta del credente è sempre la stessa: Gesù veniva da Dio gli altri vengono dal diavolo e per quanto riguarda gli scritti sacri sono perfetti così è noi ci crediamo. Punto.

      I credenti dovrebbero chiamarsi appropriatamente creduloni....

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    6. I sostenitori dei miracoli come "storia certa" dovrebbero spiegarmi come mai questi (e che miracoli... addirittura resurrezioni!!!) avvenivano praticamente ogni minuto nelle epoche in cui avevamo scarse conoscenze scientifiche e praticamente nessuno strumento di registrazione audio e video, insomma... nessun mezzo per documentare e analizzare il presunto evento miracoloso.
      Guardacaso... adesso, di miracoli non se ne vedono più. Le divinità sono diventate più riservate.

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    7. Victor cosa ne pensi di Frayne?

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    8. Una altra riflessione ..come mai dove era Gesù cerano pieni di indemoniati ?...certo che è strano leggere nei vangeli tutti questi indemoniati ...mi domando dove siano finiti oggi.

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    9. 2000 anni e non è cambiato nulla. LA PISCINA DI SILOE E L'ACQUA DI MEDJUGORI, gente che si illude che dell'acqua guarisca!

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    10. Guaritori , santoni , sette , religioni ecc...fanno tutti leva sul effetto placebo.

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  9. La verità è un concetto relativo ..perchè quello che oggi riteniamo vero o falso un domani potrebbe essere al contrario , l unica verità ( se vogliamo chiamarla così) a mio modo di vedere... è la continua ricerca.

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  10. dafne
    proprio oggi parlavo con mia figlia di questo argomento,e siamo giunte alla conclusione che le rligoini servono per sottomettere i popoli.
    Ho letto l'articolo e ho pensato che se le cose sono andate
    veramente cosi non si ha motivo di credere piu'a nulla.Cristo Gesu'e'veramente esistito?Nel mio cuore voglio continuare a crederlo ma solo nel mio cuore, zenza fare ricorso a nessuna organizzazione religiosa esistente oggi sulla terra.Sono tutte corrotte.

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  11. Come sempre l'uomo ha bisogno di individuare in un oggetto "tutto", la verità assoluta. Il cattolico lo individua nel crocifisso appeso al muro e il tdg nella bibbia appoggiata al comodino.

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  12. Ma sicuro che è un congresso dei testimoni di Geova? Perché se è vero ogni paese lo fa come vuole, ma che senso ha!!! Pinu

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    1. Non riconosci le musiche? Poi se arriva da anziani di congregazione... ovviamente è parte dei saluti ai delegati

      Ma in passato cose simili le hanno fatte ai congressi internazionali magari non così scenografiche

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    2. Con la religione cattolica succede piu o meno uguale, anche in Italia in occasioni di feste patronali al santo della parrocchia ci sono manifestazioni di tradizioni pagane , come ad esempio la sfilata del "Giglio" nell'entroterra napoletano con balli e canti folkloristiche davanti a un carro a forma di stele. In America Latina tradizioni etniche mischiate con i riti cattolici sono molto vistosi. La storia conferma a partire circa intorno al 300 D.C. che il re Costantino stringendo un patto di collaborazione con il papato per soggiogare interi popoli tollerarono pratiche pagane cristianizzandole, diventando quella che oggi è la cristianità .
      Alla fine meglio accontentare gli adepti che perderli, per salvaguardare gli interessi della Chiesa!

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  13. Ho trovato un altro interessante articolo : Mithra il dio sostituito da Gesù cristo - cristianesimo.it. .........pare che il cristianesimo in parte provenga da li....( sarebbe interessante postarlo )

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    1. C'è un personaggio simile anche nella mitologia indù, credo sia Visnù.
      Insomma 12 apostoli, nato da una vergine, morto in croce...Non abbiamo nessun primato.

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  14. Gli episodi leggendari nei vangeli e negli atti degli apostoli sono molto numerosi.Per esempio il censimento è del 6 dopo cristo, e la morte di Erode è del 4 avanti Cristo. Inoltre non c'era nessun bisogno di muoversi per andare nel luogo di nascita, non avrebbe avuto senso. Solo i proprietari terrieri si muovevano, ma avevano tutto il tempo per farlo.Sono leggendari tanti episodi, per esempio la camminata sulle acque, la trasfigurazione, i miracoli come la resurrezione di Lazzaro,l'ascensione di Gesù la moltiplicazione di pani e pesci, insomma rimangono le parole di Gesù e mi sembrano parole di verità e la crocifissione, quella penso sia vera semz'altro, perchè a nessuno sarebbe venuto in mente di fare morire in croce il proprio Messia. Sì è così, triste, ma vero.

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  15. Riporto le bellissime parole scritte in questi giorni dalla Studiosa Accademica di Nuovo Testamento Judy Siker sul blog di Erhmann:
    (Segue anche traduzione veloce fatta con Google)

    "As a biblical scholar and as a woman of faith, I find it fascinating to explore the writings of folks like you and me as they struggled to live life fully. I find it fascinating to explore how they reasoned with and reckoned with one another and life, and I find it hopeful and amazing that we have the record of their journeys in the biblical text.

    But if you need to prove that the Bible is factual, historically accurate, then stay away from scholarly pursuits. If you need all the answers to today's questions from a book that contains materials thousands of years old and is not consistent from beginning to end, then there is no point raising the questions of the academy. If what you believe is because of what someone else told you the Bible means and how that should define precisely how you are to live your life here and now, then stay far, far away from a scholarly approach.

    Traduzione:

    "Come studiosa biblica e come donna di fede, trovo affascinante esplorare gli scritti di persone come te e me mentre lottano per vivere pienamente la vita. Trovo affascinante esplorare il modo in cui ragionavano e facevano i conti l'uno con l'altro e con la vita, e trovo speranzoso e sorprendente che abbiamo la registrazione dei loro viaggi nel testo biblico.

    Ma se hai bisogno di dimostrare che la Bibbia è fattuale, storicamente accurata, stai lontano dalle ricerche accademiche. Se hai bisogno di tutte le risposte alle domande di oggi da un libro che contiene materiale di migliaia di anni e non è coerente dall'inizio alla fine, allora non ha senso sollevare le domande dell'Accademia. Se ciò in cui credi è a causa di ciò che qualcun altro ti ha detto della Bibbia e di come ciò dovrebbe definire esattamente come devi vivere la tua vita qui e ora, allora stai lontano, molto lontano da un approccio accademico."

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  16. Una riflessione su Paolo, il cosiddetto apostolo.

    Avete presente tutti la cartina in ultima pagina della bibbia, quella con i famosi “viaggi missionari di Paolo”
    Domanda: perché per lo più verso l’Europa?
    Perché niente in Egitto? O Libia o altri paesi giù di lì?

    Paolo portava un messaggio (in parte da lui stesso riveduto) che a sua volta Gesù aveva portato ad Israele. E non agli altri popoli. Lui stesso dice ripetutamente che il suo messaggio è per la casa di Israele (non vedo perché ostinarsi a dire il contrario!)

    Il suo messaggio, in un popolo con usanze arcaiche, per nulla amorevoli, oserei dire piuttosto selvaggie, arriva e risuona nuovo nelle coscienze di QUELLE persone.
    ...Gesù porta a loro che non la conoscevano un minimo di apertura mentale.

    Poi Paolo porta questo messaggio in Europa, dove NON serve perché il mondo greco-romano e avanti persino dagli insegnamenti di Gesù. Conoscono già il rispetto, la dignità dell’uomo E DELLA DONNA ecc

    Ma Paolo va lì! E perché? “Lo spirito santo ci ha impedito di entrare in Macedonia”
    E CERTO! Li ti scontravi con altri popolo selvaggi come il tuo che ti avrebbero tirato le pietre! Molto più facile frequentare il mondo ellenico che addirittura aveva i suoi aeropaghi per poter esprimere QUALSIASI idea.
    Oppure poter sfruttare una legge GIUSTA, appellandosi a Cesare!!

    Ma tutta quella libertà, rispetto dignità giustizia era persino troppo per quel messaggio.
    Così facendo proseliti, sfruttando proprio come fanno oggi i TdG le persone deboli riesce a portare il messaggio di annichilamento e annullamento personale che ancora oggi conosciamo!

    Oltre che riportare le donne in una posizione di inferiorità tipica del mondo mediorientale e NON ellenico. Mi pare di ricordare che a Roma non c’erano i Padroni di case ma le Matrone. E questo la dice tutto sul ruolo della Donna.
    Ma a Paolo è parso bene di ricordagli di portare il velo, stare in silenzio, non insegnare e non farsi belle.

    Sarei più contenta se non fosse esistito questo apostolo Paolo.


    Ps un vero saluto a tutti, scusate per lo scritto non proprio strutturato ma ho davvero pochissimo tempo..spero si capisca il senso

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