Ho trovato questa lettera sul sito di Achille Lorenzi. Questa esperienza mi dona serenità perchè mi fa capire come si può uscire dall'indottrinamento forzato anche in giovane età. Tutto ciò a scapito (purtroppo) dei legami familiari, ma queste prese di posizione coraggiose possono aiutare anche i propri cari ad aprire gli occhi.
Accondiscendere ai ricatti morali, invece, alla lunga non paga...
link all'articolo originale:
http://www.infotdgeova.it/esperienze/enrico.php
Enrico: la mia esperienza con i TdG
Testimonianza ricevuta via e-mail il 2 agosto 2012.
Ciao Achille, Mi chiamo Enrico Lancellotti, ho 20 anni e mi sono dissociato dai TdG da quasi 2 anni. Ho tratto grande aiuto e conforto leggendo la tua esperienza personale con i TdG e analizzando le ricerche e i ragionamenti che hai scritto nel sito. Se solo avessi scoperto questo sito prima di finire davanti al Comitato Giudiziario, mi sarei potuto difendere molto meglio di quanto abbia fatto, anche se ho portato alla loro attenzione diversi aspetti riguardanti il sangue e i trapianti, che poi ho scoperto essere trattati da te nell'apposita sezione correlati da diversi riferimenti alle loro stesse pubblicazioni che io non conoscevo nemmeno.
Avrei molto piacere di condividere con te la mia esperienza. Sono nato in una famiglia di TdG. Mio padre è stato un dirigente del PCI nella sezione Modenese fino al suo crollo; tutte le sue credenze e la sua fiducia riposta nel PCI svanirono in poco tempo; fu allora che fu contattato dai TdG, nel giro di un anno si battezzò e dopo poco divenne anziano di congregazione. Mia madre ha avuto un'infanzia molto difficile; un padre che la maltrattava continuamente (verbalmente e fisicamente), una madre che divenne TdG per convenienza (in Francia, dove avevano dovuto trasferirsi per lavoro, non conosceva nessuno; i TdG si erano mostrati particolarmente premurosi nei loro confronti, fornendole sostegno "emotivo" ed economico), ma che una volta tornata in Italia riprese a praticare la religione cattolica (la cosa bizzarra è che non fu mai disassociata, visto che, a detta del Comitato locale degli anziani in Sardegna, suo paese natìo, "non si è mai dedicata, quindi il battesimo non può essere considerato valido"; fatto sta che con me e i miei genitori continua ad avere rapporti normali...). Quindi, una volta tornata in Sardegna con i suoi, fu contattata dai TdG, i quali le fecero sentire che avrebbe potuto trovare fra di loro "una fratellanza mondiale" più forte dei legami carnali di parentela. Anch'essa si battezzò nel giro di un anno, e poco dopo divenne pioniera regolare. Lo è ancora oggi.
Sono cresciuto quindi in un ambiente fortemente indottrinato, sin da piccolo mi veniva insegnato a non legare con i compagni di scuola, a non festeggiare i compleanni, ecc. Naturalmente tutto ciò mi sembrava giusto, visto che alla mia allora tenera età avevo completa fiducia negli insegnamenti che mi venivano impartiti. A 5 anni feci il mio primo discorso (l'allora "discorso n.2", che consisteva nella lettura di un brano della Bibbia e un breve commento; te lo ricorderai sicuramente), due anni dopo mi fu assegnato il mio primo disc. n. 4 (ricordo ancora che trattava il tema dei videogiochi violenti). Insomma, ero considerato "una roccia", e man mano che crescevo mi venivano affidati innumerevoli compiti e responsabilità. Mi sentivo importante, e quando a 12 anni mi fu detto che per progredire ancora di più nella "Teocrazia" mi sarei dovuto battezzare, non esitai. Mi battezzai ad un'assemblea di distretto tenuta allo stadio di Reggio Emilia (RE). Fu un grande errore, perché non ero ancora entrato nella fase dell'adolescenza, la fase della vita in cui (credo) ci si pongono più domande in assoluto.
Non appena cominciai a frequentare le scuole superiori (scelsi il Liceo Linguistico), mi trovai davanti ad una realtà che mi appariva completamente nuova. Sono sempre stato un tipo di persona sicura di sé e inamovibile nelle sue decisioni, pertanto all'inizio volevo convincere gli altri e soprattutto me stesso che la mia scelta di vita non era condizionata da nessuno, se non dalla mia stessa volontà. Nel frattempo, mio padre intensificò progressivamente lo studio biblico insieme a me, trattando argomenti riguardanti la vita sessuale, affettiva, scolastica e "filosofica". Nel frattempo, grazie all'influenza dei miei ex professori di filosofia e di italiano, che ancora oggi considero dei pilastri della mia istruzione e che, essendo a conoscenza della mia ex fede religiosa (evidente dai miei comportamenti "anomali" rispetto ai miei coetanei, che fece sorgere in loro delle domande), mi consigliarono ripetute volte di usare la mia facoltà di ragionare e di non prendere per oro colato tutto ciò che mi veniva insegnato, cominciai a pormi delle domande importanti, che a mia volta ponevo a mio padre durante lo studio personale e familiare. Domande abbastanza "classiche" per la mia età, come ad esempio:
"Perché non posso andare a mangiare una pizza con i miei compagni di scuola?" (Risposte: Sono cattive compagnie, dovresti saperlo... Corrompono le tue utili abitudini... Ti sviano dalla strada giusta anche se tu non lo vuoi...), "Perché non posso andare a cena con una mia amica?" (E' testimone?.. Si... "E' battezzata?"... Si papà... "Sarete da soli?"... Si papà... "Allora non è appropriato, perché potrebbe nascere qualcosa di scorretto o di profondo per il quale non sei ancora maturo"... Ma papà, sai che non succederà nulla... "Lo spirito è forte, ma la carne è debole").
E, ogni volta che discutevamo di questi aspetti, mi veniva sempre ricordato che "ero un cristiano dedicato a Dio", e quindi avevo un modello di condotta ben preciso da seguire. Da allora, siccome queste risposte non mi soddisfacevano, sentii di scavare più a fondo in quella che è stata la mia religione per tanto tempo. Il mio bisogno di trovare risposte soddisfacenti era allora dettato dal bisogno di condurre una vita normale: quantomeno, volevo capire se era davvero giusto o meno privarmi della mia libertà decisionale. Per un po' di tempo decisi di sorvolare su questo problema, perché avevo paura di conoscere la verità; se avessi scoperto che la strada che stavo percorrendo era retta, allora sarei diventato davvero un TdG convinto e sicuro di quello che fa, e quindi avrei vissuto la mia vita senza troppi problemi; se invece avessi scoperto che quella strada era sbagliata, le conseguenze che la mia scelta avrebbe comportato (la disassociazione e il conseguente isolamento) sarebbero state troppo pesanti per me.
Presto, però, mi resi conto che non potevo tenere lontano da me questi dubbi, e a 16 anni decisi di cominciare a vivere una doppia vita. Cominciai a mentire ai miei genitori sulle compagnie che frequentavo, sulle attività che svolgevo quando non ero in casa, sulle letture che facevo. Avevo deciso di vivere due vite parallele, per rendermi conto di cosa desideravo davvero e di cosa era davvero giusto. Ora mi rendo conto che quella non fu una bella scelta, perché mentire, sebbene all'epoca potevo essere giustificato, non è mai una cosa bella. L'unica cosa giusta che feci fino al giorno del mio distacco dai TdG fu quella di studiare tante fonti diverse dal materiale che veniva servito dalla Società WT, confrontarle tra di loro e cercare di trarre delle conclusioni obiettive. Cominciai a capire allora come il divieto delle trasfusioni di sangue non era biblico, come il divieto di festeggiare i compleanni e come il divieto di frequentare amicizie non Testimoni. Spesso discutevo con mio padre su questi miei dubbi (es. la scrittura di 1 Corinti 15:33 dove si parla delle "cattive compagnie"; chiedevo a mio padre: Ma chi ha il diritto di stabilire se una compagnia è cattiva o meno? - mio padre rispondeva: "Chiunque non segue le norme espresse dallo Schiavo Fedele e Discreto è una cattiva compagnia, perché ti spinge a seguire uno stile di vita inappropriato" - "Ma come faccio a essere sicuro che il CD sia davvero ispirato da Dio?" - "Dubiti della veracità dello Schiavo?? Ricordi che 5 anni fa hai promesso di servire Dio per tutta la tua vita?? E ricordi che hai riconosciuto lo Schiavo Fedele e Discreto come strumento usato da Dio per guidarci?? - Non mi restava altro da fare che annuire e fare un passo indietro dandogli ragione; ancora, chiedevo a mio padre: "Ma papà, nella Bibbia non c'è scritto che i cristiani non possono ricevere trasfusioni di sangue" - "Leggiamo insieme Atti 15:28, 29...; se un medico ti dice che non devi assumere alcool, te lo inietteresti forse via endovenosa?? Non è chiaro che se Dio ci dice di astenerci dal sangue è un principio che si estende a tutti gli usi che ne conseguono??" - "Papà, se un medico ti dice di astenerti dal sangue, lo fa perché sa che nuoce alla tua salute; ma la trasfusione di sangue ha un altro scopo, e tu lo sai bene; visto che Dio ha comandato nel Pentateuco di "versare il sangue a terra" per rispetto verso il dono della vita, può essere corretto evitare di mangiarlo, ma non credi che la trasfusione di sangue sia invece un segno di assoluto rispetto nei confronti di una vita umana?" - "Se lo Schiavo ha dato questa interpretazione alle Scritture, dobbiamo sottostare a ciò che ci dice; se un giorno ci sarà un nuovo intendimento rispetto a questa scrittura, allora ci adegueremo anche noi" - "Ma nel frattempo, tutti i fratelli che sono morti...?" - "Non credi più nemmeno alla resurrezione nel nuovo mondo??"), ma finivamo sempre per alzare i toni della discussione, visto che nel momento stesso in cui provavo a sostenere un'opinione contrastante con gli insegnamenti del CD venivo aggredito e ricattato con il mio battesimo.
Man mano che continuavo a studiare capivo che le incongruenze erano troppe. Un Dio amorevole non poteva preferire vederti morire piuttosto che accettare una cura che lui stesso non ha mai vietato. Se Dio è definito nella Bibbia il "felice Dio", e ci incoraggia ad "usare le nostre facoltà mentali" e a sviluppare la qualità del "discernimento", come viene detto nel libro dei Proverbi, non può pretendere dai suoi servitori una vita basata su regole che abbattono il dono più prezioso che ci ha donato: l'intelligenza e il libero arbitrio.
Parallelamente, mi rendevo conto che i miei compagni di scuola, le "cattive compagnie", non erano poi così diverse dai TdG che frequentavo. I TdG che frequentavo cercavano di "scimmiottare" il mondo, cercando di tenersi ai margini estremi per non essere disassociati ma per cercare allo stesso tempo di non essere troppo "rigidi" e di sembrare agli occhi del "mondo" persone tutto sommato "normali". I miei compagni di scuola invece non facevano niente di fuori dal comune; si stava insieme, si andava a mangiare insieme una pizza e a bere qualcosa, e si parlava di tanti argomenti senza nessun problema. Erano semplicemente persone coerenti con se stesse con le quali si poteva parlare e divertirsi in completa tranquillità.
Presi una decisione; avrei aspettato di finire la scuola e di dare la maturità; poi avrei parlato con i miei genitori per comunicare la mia decisione di dissociarmi dall'Organizzazione.
Non fu facile. Dal giorno in cui comunicai alla mia famiglia la mia decisione, mia sorella e mia madre smisero completamente di parlarmi. Mangiavamo in orari diversi. Mi evitavano. L'unico che mi parlava era mio padre; naturalmente, solo con la Bibbia alla mano, e, successivamente, visto che da solo non riusciva a tenere testa ai miei ragionamenti, mi chiese se ero d'accordo ad incontrare due "anziani". Acconsentii.
Ti dico solo che leggendo l'articolo in cui parli del tuo comitato giudiziario, mi è sembrato di riviverlo. Solo che il mio è durato in tutto 15 minuti. Appena hanno capito che non sarebbero riusciti a "recuperarmi" mi hanno detto: "A noi non interessa argomentare sulle tue opinioni; ci interessa solo sapere se hai deciso di metterti contro le direttive del CD oppure no". Io risposi che non avevo alcun interesse a mettermi contro di esso, ma che semplicemente non ero in linea con le loro dottrine, e avevo deciso pertanto di distaccarmi. Loro mi dissero: "Sai che così facendo stai ripudiando la tua famiglia e tutti i tuoi amici, vero?". Risposi che non era assolutamente vero, che se una amico era davvero tale e se la mia famiglia davvero mi considerava parte di essa non avrebbero considerato il mio cambio di ideologia come un ostacolo all'affetto; essi affermarono, proprio come hanno fatto con te, che "Geova fa pulizia nella sua Organizzazione, e il vuoto che hai lasciato nei tuoi genitori e amici, suoi fedeli servitori, sarà presto da lui ricolmato". La frase clou? Uno degli anziani, alla fine del nostro incontro, mi strinse la mano e mi disse: "Buona fortuna, e arrivederci. Ne approfitto adesso, perché fino a giovedì (il giorno dell'annuncio, ndr.) ci possiamo ancora salutare".
Da allora mi sono trasferito da alcuni amici, che mi hanno ospitato per diversi mesi, fino a che non ho trovato il mio lavoro attuale all'inizio del 2011 (faccio l'agente immobiliare) e non ho trovato un piccolo e grazioso appartamento in cui ricominciare da zero. Ho perso tutti i miei amici, e ancora adesso sento un vuoto. Ma ho preferito seguire la mia coscienza piuttosto che calpestarla continuando a restare li dentro. Una cosa che mi da forza è che, seguendo il mio esempio, altre due ragazze con le quali uscivo quando ero testimone hanno deciso di essere coerenti con se stesse e affrontare la situazione di petto, come ho fatto io. Mi è dispiaciuto molto, invece, incontrare un mio vecchio amico (lo consideravo il mio migliore amico) per strada a Bologna e vederlo rivolgermi un saluto timido. L'ho fermato quasi con la forza, chiedendogli cosa lo spingeva a continuare a stare dentro. Mi ha risposto dicendomi che non aveva scelta, che aveva tutto li dentro e che non poteva permettersi di perderlo. Mi ha fatto pena. Spero che un giorno riesca a capire che, se vuole davvero avere successo nella vita, deve imparare ad usare la sua mente. E' davvero difficile, ma più si va avanti, più diventa arduo.
Piano piano mi sto ricostruendo una vita nuova. Ho conosciuto una ragazza durante gli ultimi giorni di scuola superiore, con la quale conduco tuttora una bellissima relazione. Un'ultima riflessione: molti decidono di rimanere all'interno di questa Organizzazione semplicemente per paura di guardarsi allo specchio e avere il coraggio di riconoscere che per tanto tempo sono stati tratti in inganno. Purtroppo l'essere umano tende a vivere nella sua cosiddetta "area comfort", ovvero l'abitudine e la comodità. E' davvero molto arduo riconoscere che quello che abbiamo fatto fino a questo momento ci ha arrecato dei danni; è quindi molto più facile far finta di niente, e continuare a vivere, giorno dopo giorno, sempre nello stesso modo, sprofondando lentamente ed inesorabilmente. E' perfetto per questo discorso l'esempio della "rana", tra le altre cose usato tantissimo dai TdG nei loro sermoni. Se metti una rana in una pentola piena d'acqua a temperatura ambiente, e poi cominci a riscaldarla fino a portarla lentamente in ebollizione, la rana muore bollita senza reagire. Per avere una vita soddisfacente, dobbiamo avere il coraggio di uscire dalla nostra area comfort e a non essere succubi di quello che ci succede intorno. Dobbiamo avere il coraggio di reagire a chi tenta di manipolare le nostre menti, e a fare il possibile per smascherarlo così da cercare di limitare il più possibile i danni.
Ultimo dettaglio: dopo la mia dissociazione, cominciai ad avere una corrispondenza elettronica con mio padre, dove discutevamo di argomenti inerenti l'organizzazione dei TdG. Mio padre, alla fine di questa corrispondenza durata qualche settimana, mi bollò come apostata. Sono due anni che sono dissociato, e nessun anziano ha ancora provato a contattarmi per la consueta visita annuale agli ex TdG. Hanno forse paura di essere sviati? Oppure hanno capito che è una perdita di tempo?
Spero di ricevere una tua risposta. Sei il solo con il quale posso condividere questa esperienza con la certezza di poter essere capito al 100%. Purtroppo chi non è mai stato Testimone non può capire cosa significhi tutto questo.
Grazie mille per l'attenzione e buon proseguimento.
Enrico Lancellotti
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Un'esperienza di qualche anno fa, relativa ad un 18enne... non la conoscevo, ma può essere di aiuto a molti giovani
RispondiEliminaEnrico ha ragione quando dice: chi non è stato mai un Testimone non può capire tutto questo. Nessuno può capirlo se non chi ne è stato coinvolto direttamente, io sono praticamente cresciuta, come diversi di voi in questa setta, ho riposto la mia completa fiducia verso coloro che si sono rivelati 'l'uomo dell'illegalità " veri e propri carnefici delle nostre vite. Anche i miei figli sono state delle vittime sacrificate, ma per fortuna ora va molto meglio. La conoscenza rende liberi, non la loro verità, basata su menzogne e poca trasparenza. Per i giovani che leggono probabilmente il blog suggerisco di meditare bene le loro scelte, se non siete battezzati, non siate precipitosi, accertatevi bene anche da altre fonti, ce ne sono di attendibili,.... per quelli già battezzati, l'unico augurio è quello che si aprano i vostri occhi quanto prima, dopo, saranno dolori indicibili, sia nella mente che nello spirito. Chiunque ha avuto il coraggio di intraprendere il cammino della consapevolezza non è stato immune dalla sofferenza. Auguri per chi osa prendersi in mano la propria vita......
RispondiEliminaJohn,non so quale aggettivo usare per descrivere i sentimenti che suscita in me questa lettera,dalla rabbia più profonda all'euforia più grande (perché lui è riuscito a liberarsi).vorrei che a tutti i ragazzi ancora prigionieri arrivasse questa esperienza .Teresa
RispondiEliminaanche io sono stato disassociato pur non avendo mai fatto la dedicazione a suo tempo (io non sapevo delle dedicazione perchè quando ho fatto lo studio nessuno me ne aveva mai parlato e neppure negli anni successivi) le disposizioni erano, mi è stato detto, che essendo passati anni ero considerato un TdG a tutti gli effetti, mah! Quando ho iniziato ad aprire gli occhi mi sono reso conto delle schifezze all'interno di questa SETTA dei TdG, illegalita, nepotismo, sfruttamento del lavoro, abusi, ingiustizie, calunnie gratuite, distruzione di legami familiari, persone spinte sull'orlo del suicidio e altri lo hanno fatto, persone normali diventate depresse e ansiose, miseria morale e economica, persone che non adempiono agli obblighi imposti dai giudici o dalla legge con l'approvazione degli anziani perchè amici/familiari o perchè odiano quel fratello o quella sorella.
RispondiEliminaInsomma un grogiuolo di immondizia e come il vaso di pandora scoperchiato inizia a venire fuori finalmente quello che questa SETTA è veramente.
Come questi ipocriti individui TdG mi considerano (apostata, immorale, feccia del mondo, ecc, ecc)a me non mi importa un fico secco sono libero dalla loro schiavitu, come a me non importa nulla di loro che rimangano a farsi sfruttare e derubare sono affari loro che rimangano pure dentro in questa SETTA.
Salvatore
A loro da molto fastidio quelli che se ne vanno per dissenso e che danno prova dei loro errori o orrori dottrinali , e non riuscendo ad affrontarli negli argomenti dimostrano di essere schiavi di uomini pur sapendo di avere torto , e hanno il coraggio di giudicare i cattolici di essere ubbidienti alla chiesa e al papa e non a DIO , e quelli che si comportano così non sono sinceri di cuore ...quando loro stessi ubbidiscono al CD dicendo che bisogna essere sottomessi pur non essendo d accordo... ragionano come degli veri ipocriti.
EliminaNon sono un testimone di Geova, non sono un cattolico o musulmano. Sono una semplice persone che crede in Dio e non nelle religioni. A questo scopo, consiglio vivamente di leggere questo articolo sul fanatismo religioso che ho trovato particolarmente utile e degno di essere letto. Buona giornata!
RispondiEliminaEcco il link: http://blog.libero.it/wp/tribunaliberaweb/2017/07/31/liberiamoci-del-fanatismo-religioso/
RispondiEliminaCito dal blog linkato:
Elimina"I fanatici uccidono credendo di fare un favore a Dio. Ed ecco le guerre sante, i bagni di sangue delle pulizie etniche, i suicidi di massa, gli attentati con il gas nervino, le azioni dinamitarde dei terroristi islamici, il sacrificio dei kamikaze nelle stazioni, negli aeroporti, negli stadi, nelle metropolitane.
Non tutti uccidono, ma aspettano che sia un intervento divino a farlo. Come i gruppi cristiani di impronta millenaria che predicano la fine del mondo, stabilendo delle date inverosimili che poi si rivelano false, ed esaltandosi all’idea di un olocausto che purifichi il mondo dai peccatori e conceda loro di ereditare la terra e il regno dei cieli."
Beh, direi che i Testimoni di Geova non aspettano che sia Dio ad uccidere chi non la pensa come loro, lo fanno già "uccidendo" socialmente con l'ostracismo più spietato chi dei loro dovesse dissentire.
Ecco qua questa esperienza riporta una cosa importantissima , il fatto di essere costretto a battezzarsi a 12 anni quando non si ha la maturità di capire determinate cose.Poichè loro vivono sempre con la bibbia e i versetti in bocca uno dovrebbe rispondere io mi battezzo quando lo ha fatto Gesù Cristo alla stessa età e prima di arrivare a quel punto faccio una vita libera e senza condizionamenti.Perchè durante la loro opera parlano della religione cattolica come di una religione fatta di tradizioni, puntano il dito contro chi battezza i propri figli a pochi mesi di vita.Allora cosa si può dire della loro dottrina?E' logico se i piccoli non riuscissero a tenerli a bada da piccoli non potrebbero avere nuovi adepti perchè gli viene inculcato tutto fin da piccoli è normale che raggiunta l'adolescenza si trovano dentro senza volerlo (una buona parte).C'è da dire che i più furbi le vedono prima determinate cose e quindi cercano di tenere i propri figli lontano finchè possono.E' un'esperienza dura sicuramente ma sono sicuro che se i giovani tdg la leggessero senza condizionamenti potrebbero iniziare ad aprire gli ochhi.
RispondiEliminaSiamo obbiettivi! Non c'è obbligo ma solo pressioni, forti pressioni. In individui deboli e fragili funziona. Ti risponderanno che non obbligano nessuno, ed è vero!
EliminaScusa proclamatore non è un pò contraddittoria la tua risposta. Obblighi no ma solo pressioni...scusa a me pare che per alcuni le pressioni si tramutano in obblighi.
EliminaE' normale chi è dentro vede tutto bello, vede sani principi, vede persone felici(ti assicuro che non è così), vede amicizia (anche su questo aspetto bisogna vedere la sincerità cioè se è un'amicizia sincera o di facciata).Ripeto il concetto già espresso sono ordini che arrivano dall'alto dove i più piccoli debbono essere portati in servizio anche con la neve perchè è questo che vuole Geova (ma tu dal pulpito che ne sai cosa vuole Geova?).Il problema è che quando determinate storture vi si fanno notare poi la iniziate a girarci intorno e cercare dentro di voi una falsa risposta.
Proclamatore, ribaltiamo la questione. Come dovrebbe essere la situazione secondo te per definirla "obblighi"?
Eliminail problema e che "verba volant". Visto che non sono una religione in Italia, ma solo una Associazione riconosciuta, denominata CONGREGAZIONE CRISTIANA DEI TESTIMONI DI GEOVA, che si sono "dimenticati" di informare gli aderenti che divengono soci con il battesimo ..., se L'anziano ti parla chiaramente con le carte in tavola, si scoprirebbero tutte magagne ..., non gli resta che operare con pressioni e non obblighi. Io poi, ti parlo x mia esperienza. Ma alla base deve esserci autostima. Altrimenti li vedi come obbligo. Ma non lo sono. E il reparto legale della betel lo sa, altrimenti fioccherebbero querele per violazione del CP. art. 610. E hanno ragione.
EliminaVictor, avresti le basi per la tua esperienza, di procedere se volessi per una denuncia querela verso gli anziani della tua ex congregazione? Se una va a ritroso e rivede la sua esperienza, vedrà che sono solo pressioni. Nessuno ci obbliga a rimanere o a fare cose che non vogliamo.
Scusa se insisto proclamatore ma a mio avviso hai ragione a metà nel senso che è vero quello che dici che non sono perseguibili ma è anche vero che in Italia non esiste il reato di plagio altrimenti si parlerebbe di altro.Poi la questione che "nessuno ti obbliga". Hai idea di quante persone stanno dentro perchè altrimenti hanno terra bruciata intorno iniziando dai propri familiari?Questi di riflesso non sono obblighi?Solo chi li conosce bene sa delle loro malefatte,il loro modo di pensare coniato dalla wt, si vive solo per l'organizzazione non per DIO lui non vorrebbe mai tutto ciò è per la pace....ma quello vostro non è sicuramente di pace visto che quelle regolette assurde sfasciano solo le famiglie. Bisogna avere una mente aperta per riuscire a trovare le vie di esodo da questa organizzazione.Poi per carità ognuno può essere dentro e orgoglioso di esserlo ma orgoglioso non felice perchè la dentro c'è molta falsità al contrario di quello che si vuole far credere.
EliminaRipeto la domanda: Come dovrebbe configurarsi l'obbligo, secondo te?
EliminaPer Victor: Esplicito obbligo. Altrimenti sono pressioni.
EliminaPer Infervorato: potrebbe essere una soluzione, si può aggirare e far valere la "scelta personale", di parlare con un parente disassociato o dissociato, fermi nella posizione e chiarendo che non se ne fatta parola con altri proclamatori coinvolgendoli o suscitando divisioni pericolose x la congregazione. Ribadire che "personalmente" non troncherò in alcun modo i rapporti! Dovrebbe avere lo stesso esito di chi risulta disubbidiente, come coloro che "osano" non sposarsi nel signore... Mica vengono disassociati perchè si sono sposati un incredulo nonostante rinnegano il consiglio biblico? Farsi valere e ribadire che sono scelte a titolo personale! E poi riferirgli in prima persona che del mio atteggiamento ne rispondo io di fronte a Dio.
Non sto riuscendo a farmi capire. Mi spieghi la differenza tra obbligo e pressioni nel caso specifico?
Eliminasono chiarificatrici, le parole del responsabile legale a Pellazza delle Iene, NESSUNO VIENE OBBLIGATO! Sono liberi di non frequentare più la congregazione!
EliminaPoche parole, scarne, ma che rispondono al vero! Se poi tu proclamatore sei un debole e travisi consigli per obblighi, non hai gli attributi per andare di fronte all'anziano e dirgli "io con mio figlio disassociato ci parlo quando e come mi pare!", rimane un problema del proclamatore. Ribadire all'anziano che "la WT consiglia enon obbliga, giusto"? L'anziano abbassa la cresta e non potrà dire altro, che annuire.
Certo alla prossima adunanza anziani, diventerà un proclamatore da tenere d'occhio, ma se tutti agissero così facendosi valere, la musica cambierebbe, Ma non accadrà mai, la maggioranza dei proclamatori,vuole la pappa pronta, e che l'anziano gli accomodi la coperta prima di andare a dormire e venga rassicurato ...
e finiamola qui, Victor. Se vuoi ti do ragione ok?
Nessuno Viene obbligato, ma chi ci nasce viene condizionato.
EliminaComunque si possono avere idee diverse, ci mancherebbe.
In ogni caso c'è un dato di fatto, chi ne esce volontariamente sta molto meglio e non sente la necessità di rientrare
I disassociati invece vengono fatti vivere nei sensi di colpa e rientrano
Molti di loro però in pochi anni escono di nuovo questa volta per libera scelta e non rientrano più
No io non voglio fare polemica. Dico solo che l'equivoco tra obbligo e forti pressioni è quello su cui gioca la WT e forse un poco anche tu.
EliminaPerchè se io ti dico "sei libero di attraversare quel ponte, però se lo fai ti sparo alle spalle", sei libero, giusto? Non ti sto obbligando a rimanere da questa parte, non ti sto legando alla sedia, solo una forte pressione. Giusto?
Se tutti quelli che conosci e ami sono TdG e io ti dico: "sei libero di andartene, solo che perderai tutti quelli che conosci, famiglia compresa", non ti sto legando alla sedia della sala del regno, giusto? Non è un obbligo, giusto?
Ora ti ripeto, e continui a non rispondermi. Come dovrebbe essere un obbligo secondo te? Che ti uccidono come nel califfato? E' ovvio che un tale "obbligo" non l'avrai mai nei paesi occidentali (e meno male).
Credo che dovresti un po' riflettere su come, in un ambiente insulare e isolato come quello dei TdG, con la sfiducia inculcata nel mondo esterno, sopratutto per chi è nato e cresciuto in quella religione, quelle che tu chiami "forti pressioni" siano veri e propri obblighi.
Anche Grillo non obbliga nessuno a rimanere nel movimento, d'altra parte La sindaca è l'unica che cammina con le sue gambe.
EliminaNel cammino di Chico, sono liberi di andarsene con il simile destino ai tdg, e se torni ti dicono dovrai mostrare pentimento ... l'altro giorno uno che ha mollato è stato salutato da un responsabile con "ciao apostata"! stessa cosa x i ragazzi nati dentro le comunitò neocatecumenli di Chico ... conosceranno solo quell'ambiente e programmato come migliore x loro, e sono consigliati a sposeranno tra di loro ...I meccanismi dei piccoli culti, sono incutere timore con simil comandi/pesi. E alla base del cristianesimo, Cristo criticava pesi/obblighi/pressioni messi dai farisei
ma lo stesso cristianesimo continua a fare gli stessi errori
il cristiano esemplare DEVE
accettare questi pesi/obblighi.
ma non sussiste nessun obbligo scritto.
Se si crede nei vangeli, o nel messaggio scatologico, Cristo non obbligò nessuno a seguirlo, ripetè x 4 volte se voleva badare alle sue pecore ... non lo obbligò Pietro con "devi". Fu lui in libera scelta a far suo il progetto e ne fece uno scopo di vita.
I CULTI A 360 GRADI SONO QUESTO, SCELTE ILLOGICHE, MA CHE GIUSTIFICHIAMO AL MOMENTO E LO RITENIAMO BENEFICO X LA NOSTRA VITA, SALVO RINSAVIRE ... FORSE!
Nessuno ci ha obbligato, quando considerevamo le domande x fare parte della associazione, e già li si leggeva di come vengono trattati coloro che abbandonano il culto ...
x Proclamatore: anche i mafiosi tecnicamente non ti obbligano, ma ti fanno pressioni, solo che loro puoi denunciarli, gli anziani no! E poi ti consiglio di farti un giro su questo blog alla voce -Pascete il gregge- articolo di marzo del 2016, perchè la fai un po' troppo facile, sembra da come dici che l'anziano abbassa la cresta, ma se legge alla pag 60 del libro Pascete troverà: "motivi per un comitato giudiziario: Stare deliberatamente, regolarmente e senza necessita` in compagnia di persone disassociate".
EliminaPuoi anche fare l'impavido, ma un modo per fartela pagare lo trovano alla prima occasione
perchè non possono assolutamente tollerare la ribellione.
@ proclamatore il modo di fare della wt e tipicamente mafioso(avvertimento=consiglio)ma se non lo fai ....per chi è siciliano come me sa esattamente cosa può voler dire.non giriamoci intorno alle parole e non facciamo finta di non capire .
EliminaEsatto, Teresa. Per me il principio è chiarissimo: un consiglio non prevede alcuna "punizione" se non seguito, un obbligo invece si.
EliminaQuindi, se vieni visto come "poco spirituale", "seguito" da un anziano per ulteriori "consigli, non ti vengono dati "privilegi" e così via fino ad arrivare a provvedimenti più pesanti come la segnatura o la disassociazione... quello che vuoi, qualsiasi "conseguenza" venga imposta alle tue azioni, allora non siamo più in presenza di consigli ma di obblighi.
E' semplice.
Poi possiamo anche chiamarlo come vogliamo, ma è la sostanza che conta.
"Nessuno ci ha obbligato, quando considerevamo le domande x fare parte della associazione, e già li si leggeva di come vengono trattati coloro che abbandonano il culto"
EliminaPeccato che una cosa è la teoria e un'altra è la pratica, che non sai proprio tutto tutto quando ti battezzi e che molti, moltissimi, come me, sono stati battezzati da ragazzini, se non da bambini, avendo conosciuto sempre e solo quella realtà.
Diciamo le cose come stanno, su!
Victor, mettiamola così, le domande del battesimo sono le norme dell'associazione. Se le studi, le comprendi e ti battezzi, significa che sei d'accordo. Altrimenti sei stato incauto. Punto. E torniamo al punto di sempre:
EliminaNESSUNO TI HA OBBLIGATO A BATTEZZARTI.
La WT con la considerazione delle domande ha le spalle coperte. ti ha aiutato a considerare e studiare uno scatafascio di norme e domande, ora con uno ed ora con un altro anziano, x farti comprendere cosa andavi ad intraprendere, aderendo all'associazione. La WT è inattaccabile da quel punto di vista. I punti deboli e moto deboli ... sono altri.
La norma è criticabile x i minorenni, SI', LI SONO AL 100% D'ACCORDO CON TE.
Teresa, seguendo il discorso teologico, Cristo spinse Pietro molte volte a prendere responsabilità, Pietro svicolava evidentemente ... diresti che il Cristo aveva metodi mafiosi quindi?
EliminaComplottista, nei 3 anni di opera del Cristo, ci furono alcuni apostoli che lo mollarono e se tornarono ai loro lavori, anche li il Cristo li rincorse e li spinse alle loro responsabilità o sbaglio? Pressioni esplicite ... EMOTIVE ... sono comunque pressioni. Anche Cristo aveva come dici tu metodi mafiosi!
EliminaGesù, metodi proprio mafiosi no, ma non ci arriva lontano. Se prese per vere, le parole dei vangeli non lasciano dubbi sul totalitarismo del cristianesimo, sotto veste di buonismo. Non disse egli che chi non sarebbe stato con lui si sarebbe messo contro, o non fù lui a parlare di separazione trà suoi discepoli e gli altri che sarebbero stati eliminati nel giudizio finale perché portatori di cattivi frutti e inoperosi ?
EliminaGuarda, ti faccio riflettere su un altro punto. Mettiamola in questo modo. Se io ti firmassi una dichiarazione in cui, in pieno possesso delle mie facoltà, ti autorizzo a spararmi in testa, verresti arrestato per omicidio o no?
EliminaLa tua è un ipermbole
EliminaE quindi?
EliminaHai mai sentito parlare di "contratto capestro" o di "regole vessatorie"? Ti consiglio di fare una ricerca in merito.
EliminaLa frase che mi ha colpito di più, e che riassume il grado di congelamento mentale a cui si arriva è quando il padre gli rinfaccia:
RispondiElimina"Ricordi che 5 anni fa hai promesso di servire Dio per tutta la tua vita?"
Eh già, perchè a 5 anni un bambino è in grado di prendere una decisione definitiva per tutta la vita...
Correggo: ho scritto 5 anni ma si è battezzato a 12 comunque non cambia il senso. Troppo presto per prendere decisioni definitive.
EliminaIo posso comprendere bene la sofferenza di questo ragazzo,perché in un certo senso siamo come fratelli dello stesso dolore.Proprio come lui solo un anno fa, all’età di 20 anni,ho abbandonato questa organizzazione farlocca.Tempo dopo aver condotto le mie ricerche nella filologia e aver consultato autorevoli fonti,trassi le mie conclusioni. Dovevo sfondare quella gabbia e spezzare i legami che mi tenevano incatenato. Volevo tornare a camminare,ad inciampare con le mie gambe,volevo vedere con i miei occhi quel mondo esterno a me sconosciuto e che mi era stato negato solo per essere nato nel posto sbagliato. Insomma volevo tornare a vivere,ad assaporare la libertà e poter coltivare la mia ambizione e coronare quel sogno di entrare nel mondo della medicina,che era stato infranto. Ricostruire dalle macerie non sarebbe stata una passeggiata. Non avrei avuto più nessuno al mio fianco,ma solo la mia ombra a combattere a fianco a me. Dopo l’ultima battaglia di fronte al Comitato Giudiziario,non avevo più né genitori,nè parenti.Amici non ne ho mai avuti visto che sono sempre stato solo in congregazione perché non esistevano giovani della mia età. In quell’occasione mi furono dette delle parole pesanti che mai dimenticherò e che a volte risuonano come una maledizione: ‘Tu sarai sempre solo!’. Nel mio cuore ad oggi è ancora presente una ferita profonda che molto spesso torna a sanguinare copiosamente,un buco nel petto che si riapre quando guardo gli sguardi colmi di odio dei miei parenti a motivo della mia decisione. Mi ritrovo con tante insicurezze e faccio fatica a relazionarmi con la gente e soprattutto con l’altro sesso a ragione dell’isolamento forzato cui sono stato sottoposto da bambino. Malgrado le notevoli difficoltà,non mi pento e non torno indietro alla decisione presa,né tantomeno ho intenzione di arrendermi.Voglio credere che il domani sarà migliore di ciò che stato ieri e un giorno non troppo lontano la vita sorriderà anche a me e soddisferà il mio desiderio di rivalsa e vedrò realizzato i miei sogni. chris
RispondiElimina"Dopo l’ultima battaglia di fronte al Comitato Giudiziario,non avevo più né genitori,nè parenti."
EliminaChris, tutta la mia stima e solidarietà.
Ho passato nell'organizzazione quasi 30 anni, servendo anche come "anziano", ed è stato proprio allora che ho capito che di Dio e spirito santo non vi era la minima traccia. Ma ci sono voluti altri 15 anni per uscirne.
Chris, se hai bisogno, non esitare a scrivere al blog. L'indirizzo è alla fine di ogni articolo
Chris, stai certo che la vita ha ancora tante cose felici da darti, forse è un bene che non ti sia fidanzato o sposato nella -verità-, tante coppie che ho conosciuto si sono rovinate, io stesso non mi sono mai trovato a mio agio con i ragionamenti delle ragazze tdg,
Eliminatanto che per sposarmi ho dovuto aspettare di esserne uscito, e gli amici che avevo dentro ora mi rendo conto che lo erano solo di circostanza, ti capitano quelli della tua congregazione e te li devi far piacere, io difatti spaziavo nei paesi intorno. Dai che in giro ci sono così tante persone normali adatte al tuo carattere, bisogna solo vincere un po' di timidezza.
Vai Cris.."non ti curar di loro ma guarda e passa".
RispondiEliminaComplimenti per il tuo coraggio e per la tua scelta di libertà.
Ti consiglio di leggere un saggio di un noto psicanalista Aldo Carotenuto: Amare,tradire. Un saggio straordinario che ti aiuterà a comprendere che ogni moto di libertà comporta il tradimento. Ma tradimento inteso nell'accezione più nobile del termine che porta alla crescita. Tradimento verso la famiglia,verso la propria religione,verso le aspettative degli altri. Attraverso percorsi inesplorati che implicano il tradimento,potrai esplorare territori nuovi,impensabili,esaltanti.
Percorso difficile ma esaltante.
Bravo ragazzo,prosegui su questa strada e non voltarti indietro.
Vai avanti non ti arrendere nuova vita avrai
EliminaQuesta esperienza mi ha riportato alla mia adolescenza. Per alcuni anni ho vissuto l'inferno, depresso e con pensieri suicidi. Ricordo un imbecille di pioniere speciale, un vero traditore che mi diceva spesso ' sei poco spirituale', e tutto quello che facevo non bastava mai, sia che fossero ore di servizio sia che fosse il mettermi a disposizione della congregazione. Un giorno, in preda alla rabbia, dissi a una delle mie sorelle 'in congregazione c'è il diavolo'! Per un periodo coltivai pensieri suicidi, avevo continue crisi di coscienza e non dormivo la notte. Poi mi liberai da tutto ciò. Smisi di frequentare le adunanze e qualche tempo dopo iniziai una nuova vita. Mi iscrissi all'università ed ebbi le esperienze intellettuali e conoscitive più belle della mia vita. Quel che mi ha aiutato è stato il fatto che mio padre non era TdG. Altri giovani di quell'epoca non furono altrettanto fortunati e finirono inghiottiti dalla spirale mangiavite WT. Oggi molti di loro sono disassociati, vivono ai margini di questa organizzazione o sono semplicemente inattivi. Comunque sia i nodi stanno venendo al pettine e sarà interessante vedere come evolverà il destino di questa società editoriale a sistema piramidale. Zabrinski
EliminaZabrinski, fà piacere leggere che sei riuscito a riprendere la vita nelle tue mani, e così liberarti dal quel vortice venefico.
EliminaE come dici, i nodi stanno venendo al pettine, e l'orgoglio smisurato di cui stà dando evidente dimostrazione farà fare a questa organizzazione la medesima fine di un pallocino che gonfia gonfia... e alla fine schiatta.
Sofferente
RispondiEliminaNel organizzazione nessuno viene “perseguitato” - il mezzo di pressione è solo l'espulsione che un tdg vuole evitare a tutti i costi e spesso ad ogni costo! Perché: spesso sono stati decenni socialmente isolati nel loro rifugio – conoscono solo tdg – e non sono in grado di adeguarsi nel mondo reale, il mondo che hanno sempre respinto. La minaccia della WT di buttarli proprio in quel mondo “nemico”, porta panico.
Non mi meraviglia che alcuni tdg non sanno far fronte con la nuova libertà ottenuta - e improvvisamente "vanno in tilt" che come un adolescente in pubertá hanno voglia di provare tutto che in precedenza era proibito.
Per esempio ad una uomo che é stato imprigionato una vita dopo la libertá gli si da un addetto per assisterlo e aiutarlo a riabilitarsi nella vita e viene aiutato a risocializzare, viene lentamente preparato per la sua libertà.
INVECE per un Tdg un comitato giudiziario (processo di eliminazione) dura MASSIMO 7 giorni - e poi sei lì, Solo, e non sai dove andare, e che direzione prendere...
Verissimo ciò che dici caro sofferente.
EliminaMolti, una volta usciti, adottano un comportamento che normalmente viene additato dai proclamatori. Indottrinati come risultato dell'opera di Satana
Se la tua libertà non è responsabilizzata uscendo dai TDG rischi grosso ...è come tenere alla catena un cane per anni , se lo molli il cane rischia di creare danni ....dunque chi esce dai TDG deve trovarsi delle alternative sane ...più gente si mette nei guai e più la WT ne è ben felice ....basta vedere le esperienze ( torna conto ) che raccontano nelle TW... il TDG dopo un esperienza negativa torna a Geova come il buon figlio al prodigo, il resto tutti drogati , delinquenti e divorziati.
EliminaRflessivo te le raccomando proprio le esperienza raccontate nelle TG/Sv e nei discorsi vari. 90% bufale inventate di sana pianta, il resto 10% modificato a tal punto che non si capisce piu du chi sia, io ne so qualcosa.
EliminaSalvatore
( Dubbioso attivo )
RispondiEliminaSappiamo tutti come funziona all'interno dell'Organizzazione. La maggiorparte dei disassociati non tornano, riescono a crearsi una vita nel mondo e non hanno più bisogno del cordone ombelicale con la WTS. Ci sono poi casi sporadici, ritengo sinceri, di persone che sentono il bisogno della protezione della congregazione e fanno tutti i passi per tornare. Mi chiedo solo se cerchino Dio o il tornare alla vita tranquilla che comunque ti garantisce lo stare all'interno della Congregazione.
Le esperienze alle assemblee sono verosimili. I fratelli e le sorelle che raccontano qualunque esperienza l'hanno vissuta, su questo non ci piove, solo che chi sale sul Podio viene indottrinato sul Cosa Raccontare e sul Come Raccontarlo. Le famose "prove" delle assemblee servono a questo, per indirizzare anche persone sincere a modificare la propria vita nel "racconto" che dovrebbe servire ad edificare altri.
Il mondo non è cattivo come lo si descrive in sala e la sala non è buona così come ci insegnano.
Perchè una persona dovrebbe mollare una così bella organizzazione senza motivo? Questa è la domanda che i TDG che vogliono rimanere dentro dovrebbero farsi.
A parte alcuni elementi che decidono di fare di tutto e di più della propria vita e non hanno il più minimo interesse verso Geova o qualunque altro argomento religioso, tutti gli altri che lasciano o sono costretti a lasciare lo fanno perchè le cose assurde che si vivono all'interno lasciano delusi e amareggiati. Delusione e amarezza portano poi a mettere in discussione tutto ciò in cui credevi e ti accorgi che forse molte cose sono molto meno vere di come te le hanno raccontate.
La pedofilia è un cancro per ogni comunità. i TDG si fanno grandi e forti facendo proclami di pulizia morale, poi scopri che le porcherie ci sono anche all'interno della comunità e si preferisce glissare. Due anni fa fecero vedere al congresso il video di quell'ex seminarista che aveva subito abusi dai preti. Lo scopo era screditare la Chiesa e farci auto pubblicità come Comunità esemplare. Ma quanti realmente ci credono?
Le bufale sul sangue, le teorie assurde di certe scritture che si accettano più per comodità mentale che per ragionamento, l'assurdo e non cristiano provvedimento della disassociazione che rovina famiglie e rapporti umani.
Tutto questo in una logica divina cozza profondamente.
Ma i TDG convinti non sono capaci di pensare perchè vivono di quei tre o quattro mantra che hanno sentito in sala e in assemblea e allora coprono gli occhi anche davanti all'evidenza.
Quindi, se la religione dei TDG è così bella e salutare come mai ci sono così tanti abbandoni, voluti o non voluti? Forse perchè non è tutto oro quello che luccica.
Se facessimo una percentuale dei TDG che siamo, di quelli che conosciamo, delle storie che sentiamo all'interno delle nostre sale, ma quanti veramente son convinti di ciò che fanno e dicono? Quanti son felici?
Molti son felici perchè si trovano in un paradiso di protezioni e leccapiedismo, quindi non venendo toccati da "situazioni" strane non hanno motivo di mettere alcuna cosa in dubbio.
Quelli che subiscono, che vedono, che sentono, che si incuriosiscono allora scoprono cosa c'è realmente dietro a questa grande truffa.
Che è bella di facciata, solo che dietro è tutto putridume e falsità. Ma i TDG convinti fino a quando non ci sbattono la testa non vedono.
Le stesse esperienze che hanno i TDG li hanno : i cattolici , avventisti , gesuiti , francescani , anglicani , mormoni , pentecostali , battisti , luterani , mussulmani , buddisti , induisti , adoratori della madonna di mediugori , di padre pio , paolo brosio e più ne ha più ne metta.....ci sarebbero da fare migliaia di assemblee.
RispondiEliminaNei giorni scorsi in passeggiata, ho scorto e sentito i discorsi di 2 "sorelle" millenial poco + che 20enni, che si esponevano le loro perplessità su dova stava andando la WT! Riflettevo su come le donne sono avanti, rispetto agli uomini, i "fratelli" di pari età li avrei colti a parlare di calcio, sport, estate, ragazze ... mai del vissuto interiore x le novità in perpetuo in questi anni, a cui sono sottoposti.
RispondiEliminaInvece le donne lo fanno, un confronto continuo, sono un passo avanti anzi due! Critiche anche verso la WT. Peccato che poi venga castrata dal marito di turno, che sarà "lei a scegliere" (è innegabile) credendolo un compagno di vita, ma le diventerà solo un capo a cui ubbidire. Conosco mogli di nominati che hanno negli occhi una scritta che lampeggia "non l'avessi mai sposato!"
Comunque onore alle donne, fossero + considerate, per la forza che hanno sarebbe un mondo migliore.