L'esperienza umana

Questo articolo non ha diretta relazione con una specifica organizzazione religiosa, sono solo riflessioni personali (discutibili ed opinabili) che traggono spunto dalla mia esperienza di vita. Non corrispondono ad una "verità" universale, perchè sono solo frutto della mia limitatissima intelligenza.
Dopo essere stato indottrinato a dovere fin da bambino nel cattolicesimo, e da ragazzo nel geovismo, dopo aver "costretto" la mia mente a credere che esistessero sulla terra "scritti sacri" per la "salvezza", posso trarne, nel mio piccolo alcune riflessioni. Avevo già pubblicato un articolo simile tempo fa, solo per caso mi sono accorto che era presente nel blog a questo link.

Credo fermamente che sulla terra non vi sia assolutamente nessuna "contesa universale" per il dominio di Dio, poichè la terra non è neppure un miliardesimo di milionesimo di tutto l'universo.
Per fare un paragone con questa dottrina, sarebbe (per Dio) come se al G8 decidessero di chiedere alle formiche di un formicaio di schierarsi a favore o contro alcuni governi ... 

Inoltre, la terra non è sempre esistita, anzi la sua comparsa nell'universo è molto recente, e la comparsa dell'uomo ancora di più... è come se fossimo venutoi all'esistenza pochi secondi fa.
Il nostro pianeta è un granello di proporzioni talmente minuscole che è più piccolo della gran parte dei corpi celesti presenti nello spazio infinito. Assurdo pensare che possa essere al centro di una contesa universale, visto che poi anche la scienza ci dice che un giorno il sole si spegnerà (come anche le altre stelle fanno) e la terra finirà...

Inoltre, circa l'insegnamento della superiorità dell'uomo sugli animali, anche questa la ritengo una grande bufala.
Come esseri umani abbiamo un cervello apparentemente in grado di creare cose che un animale non può creare, ma non siamo affatto più sensibili degli altri animali.

Un cane, un cavallo, un delfino, è provato, vedono cose che noi non possiamo vedere, odono suoni che noi non possiamo udire, "sentono" cose che noi non possiamo sentire, ma hanno le nostre stesse emozioni in quanto a amore, dolore e paura.

Raramente mostrano sadica malvagità come l'essere umano, ed il pensiero che secondo certe "teologie" essi non abbiano un'anima o non "meritino" di vivere per sempre, dentro di me, l'ho sempre ritenuta una cosa assurda.

Piuttosto mi ha sempre solleticato l'idea contraria, e cioè che noi come esseri umani, non abbiamo nessuna "investitura divina" superiore alla loro, e nessuna prospettiva, come loro del resto.

Tutta la nostra presunzione di essere nelle grazie di un dio creatore che alla fine spedirà gran parte dell'umanità in un inferno di sofferenze, o (al meglio) ad un massacro ad armaghedon, finisce quando esaliamo l'ultimo respiro.

E' in quel momento che tutto il nostro orgoglio religioso, sia esso cattolico, protestante, da TdG o di qualunque altra natura, finisce!

Mi piacciono molto le parole del brano "Libera Nos Domine", dove in una ipotetica preghiera verso un dio sconosciuto, l'autore dice:


Da te, dalle tue immagini e dalla tua paura,
dai preti d'ogni credo, da ogni loro impostura,
da inferni e paradisi, da una vita futura,
da utopie per lenire questa morte sicura,
da crociati e crociate, da ogni sacra scrittura,
da fedeli invasati d'ogni tipo e natura,
libera, libera, libera, libera nos Domine

D'altra parte, se ci pensate bene, l'insegnamento religioso è sempre altamente contraddittorio. Alcuni si schierano a favore delle religioni a motivo delle apparenti "norme morali" che esse insegnerebbero. 
Queste "norme morali", se studiate bene, sono presenti anche nelle peggiori organizzazioni criminali, e servono per dare una parvenza di rispettabilità all'organizzazione stessa.

Ad esempio, nel codice di comportamento dei mafiosi, inteso come famiglie, c'è sempre il rispetto per i malati, per gli anziani, il rispetto del vincolo matrimoniale, delle tradizioni, della parola data... ma una "trasgressione" dell'aderente dà autorità ai "capi" dell'organizzazione di uccidere lui ed anche i suoi familiari innocenti.

Nella Bibbia, il dio d'amore, è pronto a lapidarti, ucciderti (in passato fino alla settima generazione), o al peggio a farti sciogliere ad armaghedon facendoti "marcire gli occhi" nelle loro orbite (cit.).
Ed il presunto codice "morale" divino, chi avrebbe avuto mandato di redigerlo? Uomini che non vedono l'ora di dirti come devi vivere!

Come le regole all'interno dei Testimoni di Geova, del cattolicesimo, o di qualsiasi religione: ci sono UOMINI che pretendono di interpretare il contraddittorio libro della bibbia a loro uso e consumo, per poi infliggere odiose punizioni (tipo l'ostracismo ma nel medio evo anche la morte o la tortura) a chi non si adegua.

Anche in questo caso, "l'universo" (preferisco usare questo termine al posto di dio, che mi sembra ormai inadeguato) ha fatto le cose con sapienza: belli o brutti tutti dobbiamo in breve tempo spegnerci, al netto di ogni personale presunzione o cattiveria commessa.

L'ateo, il credente, il cattolico, il buddista, l'agnostico, possono indire conferenze, aprire dibattiti, ma alla fine le loro parole resteranno sempre foglie al vento.

Ricordiamoci che la religione, almeno quella monoteista, è rappresentata da personaggi che nella loro vita affiancano parole come "ama il tuo prossimo come te stesso" a "chi non odia padre e madre non è degno di me", per poi condannare chi fa "Còrban". Ci parla dell' "amore di Dio per i piccoli passeri" ma poi ci avverte che "è pauroso cadere nelle mani dell'iddio vivente".
Relega la donna ad essere inferiore (al netto di tutte le spiegazioni assurde dei TdG) impedendole di "parlare" alle riunioni religiose.

Ricordiamoci inoltre, per chi crede ad un prossimo giudizio divino di cui sarebbe "garante" il diluvio universale passato, che nella storia umana non c'è stato mai nessun diluvio universale. (vedi link)

Per chi volesse prendere la Bibbia a modello di virtù, ricordiamoci che nella Bibbia stessa è Dio a punire un assassino (Davide) uccidendogli il figlio neonato, ma lasciando in vita il trasgressore.

Mai nessuna legge umana è stata tanto assurda quanto crudele.

Per quanto riguarda la "creazione" e la presunta pace che in passato avrebbe regnato tra gli animali prima del diluvio universale, rileggiamoci questo articolo.

Non vi è mai stato sulla terra un periodo in cui esistevano solo erbivori, e le malattie biologiche sono esistite fin dalla comparsa della vita.

Studiamoci di tutti i congegni biologici che hanno sviluppato milioni di specie vegetali ed animali per nutrirsi di esseri viventi:
Piante carnivore, veleni mortali, trappole come ragnatele e simili... non sono frutto della presunta imperfezione della creazione dovuta al peccato adamico, ma realtà della vita sul pianeta terra.

Per quanto riguarda il nostro DNA sapevate che è quasi uguale a quello dei lombrichi e dei moscerini? (vedi link).

Che dire invece della presunta "vita eterna" spirituale? O della credenza nella reincarnazione?

Tutto ciò che abbiamo appreso ed è presente nel nostro cervello (ricordi, esperienze, abilità, intelligenza, affetti) ha stretta relazione con la nostra vita biologica. I successi nel lavoro, gli affetti, l'istinto di riproduzione, la capacità di creare oggetti o opere d'arte mediante l'uso delle nostre mani, non avrebbero senso separati dalla vita biologica.
Se la mia "anima", chiamiamola così, fosse poi destinata a fluttuare nell'universo per l'eternità, tutti i dati che abbiamo raccolto nella nostra vita biologica a che servirebbero? 

Ricordarsi per l'eternità del lavoro che svolgevamo in un ufficio, dei litigi coi nostri figli, del mal di schiena che ci perseguitava, dell'amico bisognoso o sofferente che non abbiamo potuto aiutare... avrebbe un senso?

E se invece, come sostengono alcuni, noi fossimo anime o spiriti che si reincarnano... prima dell'esistenza dell'uomo, avremmo vissuto un eternità come spiriti senza incarnarci, o siamo stati prima creati da qualcuno? Con che scopo? Fare poi la fila per incarnarci in esseri biologici? 

Se gli uomini oggi sono miliardi, ma sappiamo che un tempo erano solo milioni, i miliardi di spiriti si sarebbero quindi messi in fila per prendere un corpo fisico? E anche gli animali sarebbero spiriti che si reincarnano periodicamente, ora in un moscerino, ora in un pesce?

E quando la terra verrà inghiottita dal sole, dove finiranno tutte le nostre anime? E gli spiriti che oggi si incarnano negli animali?

Queste ed altre mille domande ci lasciano brancolare nel buio.

Detto questo, cosa rimane?

Ad alcuni queste riflessioni terrorizzano. Abituati a rivolgersi ad un essere superiore per avere aiuto e protezione, certi pensieri li possono far cadere in uno stato di profonda depressione od apatia. La vita potrebbe sembrare non avere più senso, diventerebbe solo un periodo scandito dallo scorrere del tempo, verso la propria fine definitiva.

In questo senso gli animali, che si preoccupano solo del presente, sembrano avere la ricetta della felicità. Nessuna preoccupazione. E se la preoccupazione arriva anche per loro, a causargliela è quasi sempre l'uomo.

Tuttavia ciò che per alcuni questa riflessione può essere fonte di turbamento, se presa alla rovescia, potrebbe portare indubbi benefici.

Specie se insegnata fin dall'infanzia, questa visione della vita inviterebbe la persona a vivere secondo i propri istinti e le proprie inclinazioni.

In assenza di un supremo giudice il bambino inizia a capire che non esiste una verità assoluta ed un dogma a cui uniformarsi. Che l'opinione altrui vale, finchè esiste il rispetto reciproco nei pensieri e nelle azioni, come la propria.

Si potrebbe insegnare al bambino che amare e fare del bene non è un requisito senza il quale qualcuno (Dio) lo punirà, ma un requisito che lo farà vivere senza stress ed in salute.
Che tutto ciò si ripercuoterà sulla sua vita futura. Che non deve aspettarsi nulla dal prossimo, ma che facendo qualcosa per gli altri si sentirà più felice.
Che, al contrario, il delinquere, lo condurrà verso un'esistenza triste e senza scopo, piena di ansie e preoccupazioni.

Questo non sarebbe garanzia di un mondo perfetto, ma sarebbe sicuramente molto meglio dell'odio che ci instilla la religione per chi "non fa la volontà di dio".

La morte non farebbe più paura, perchè non arriverebbe l'ansia di finire in inferno o in purgatorio, o di perdersi il paradiso sulla terra per qualche errore commesso, mentre altri se la spasseranno senza di noi.

E, senza alcuna dottrina a cui fare riferimento, potrebbe venirci anche il pensiero che se prima non esistevamo, ed oggi esistiamo, una volta tornati nell'inesistenza, chissà, potremmo tornare a vivere, magari in un contesto migliore.

Il tutto senza religione, senza dogmi, senza karma da inventare, spiriti da adorare, culti da sostenere, regole da osservare, organizzazioni da finanziare.

Perchè l'universo è giusto e ti livella: per chi soffre, la morte è una liberazione, per chi se l'è spassata è la fine della festa.

Ciò che prima mi terrorizzava adesso mi appaga, ciò che prima mi inquietava adesso mi rasserena.

L'uomo, in pace con se stesso, gioisce del bene che può fare, senza aspettarsi nulla in cambio. Contempla la natura, finisce di arrabbiarsi perchè tanto sa che prima o poi, le ingiustizie e chi le pratica finiranno.
E chi soffre smetterà di soffrire.

E l'universo rimescolerà le carte e poi ne distribuirà per un nuovo giro. Il giro della vita. Il giro dell'esistenza. Il giro della coscienza.

sotto: i pilastri della creazione dove, secondo alcuni, l'energia si converte in materia

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