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“Non c’è nulla di male se una persona cerca di confutare gli insegnamenti e le pratiche di un gruppo religioso che ritiene in errore”.
(Svegliatevi! 8 settembre 1997, pagina 6)

"Nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a seguire una forma di adorazione che considera inaccettabile o a scegliere fra le proprie credenze e la propria famiglia." (Svegliatevi! Luglio 2009 p.29)

mercoledì 20 marzo 2019

Il ricatto del perdono


Uno dei concetti primari nella teologia cristiana è quello del perdono. Ma vediamo cosa significa questo termine.

L'atto di perdonare, (Considerare un torto subito con indulgenza, rinunciando alla vendetta; dimenticare le offese) è un atto liberale, individuale, che non può (e non deve, o non dovrebbe) essere imposto. E' un'azione spontanea, che può essere indotta dalla condotta ravveduta di chi ha materialmente compiuto il torto, o da fattori esterni presi in considerazione dalla vittima. Tutto molto bello, ma...
...è quindi un atto che dovrebbe restare libero, del tutto scevro da qualsiasi costrizione.

«Il cristiano deve perdonare, perché è stato perdonato», ha esclamato tuttavia il Papa circa 3 anni fa.

Il cristiano sarebbe stato perdonato di cosa? Nella Bibbia è scritto in Romani 5:12 - Ecco perché, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte si è estesa a tutti gli uomini perché tutti hanno peccato.

Secondo la Bibbia l'essere umano si porterebbe appresso il pesante fardello del "peccato originale" dai tempi dei suoi primogenitori, Adamo ed Eva. 

Secondo la teologia cristiana, Dio, tramite la morte di Cristo, avrebbe gettato le basi per un perdono liberale ed unilaterale (ma alla fine sempre vincolato all'ubbidienza della persona).



Ho riflettuto a lungo su questo aspetto e mi sono posto delle domande. Ha senso questa dottrina del peccato originale e del perdono, o potrebbe essere stata creata ad arte da qualcuno?

Nelle pubblicazioni Watchtower, per spiegare il concetto di come il peccato originale si trasferirebbe da genitore a figlio, si prende ad esempio un simbolico genitore che contrae un grande debito senza saldarlo. A quel punto, per sollevare il genitore da quella colpa, il figlio dovrebbe impegnarsi per pagare lui quel debito.

Così il cristiano, sottomettendosi alla volontà di Dio, potrebbe - in teoria - indurlo alla benignità (come un figlio che agendo saggiamente si impegnasse per cercare di risarcire i creditori del padre), così che Dio stesso possa concedergli la vita eterna, secondo alcune dottrine una vita in carne ed ossa, secondo altre una vita in spirito.

Ora i problemi di natura logica sono 2:

- L'atto di disubbidienza non è transitivo - è assurdo incolpare qualcuno di un atto errato se quel qualcuno al tempo della trasgressione non era ancora nato. Nessun tribunale umano, ad esempio, condannerebbe per omicidio i figli di un assassino, nati anni dopo il reato, attribuendogli come unica colpa l'essere figli di un pregiudicato. La metafora del debito nei confronti di Dio non regge.

- Ereditare incolpevolmente l'imperfezione da un essere perfetto, compiere  un'azione forse sbagliata ma meno grave, e sottostare alla stessa pena (la morte) di chi ha compiuto quel gesto deliberatamente, nella "perfezione", non ha senso. 


In realtà, questa storia del peccato originale e dell'essere obbligati a perdonare perché si è stati già perdonati, è chiaramente una truffa psicologica.

Già di per sé contiene una prima evidente contraddizione:

  1. Devi perdonare perché Dio ti ha perdonato
  2. Devi ubbidire per ottenere il perdono di Dio
O è vera la prima affermazione (sono stato già perdonato) o è vera la seconda (forse sarò perdonato in futuro).

Se ne potrebbe uscire con una terza affermazione:

   3. Devi perdonare altrimenti Dio non ti perdonerà

A questo punto potrei obiettare che, non avendo garanzia di ottenere un perdono finale, potrei sentirmi libero comunque di non perdonare.

(ricordo che si sta parlando del perdono IMPOSTO, del DOVER PERDONARE A TUTTI I COSTI qualcuno, non dell'atto compiuto in modo liberale e volontario)

Ma il vero tranello creato ad arte è questo:

Tu DEVI PERDONARE chi ti ha fatto un torto (un fratello in fede, l'anziano di turno, un prete) altrimenti Dio NON perdonerà te!

Il perdono diventa un ricatto!

Tu non hai nessuna facoltà di scegliere liberamente di perdonare o meno, perché qualcuno ti ricorderà che hai sulle spalle il fardello del peccato ORIGINALE, e se vuoi che questo fardello ti venga tolto, DEVI PERDONARE.

Questa storia del peccato originale diventa l'alibi perché il religioso di turno, il prete, il vescovo, l'anziano di congregazione dei Testimoni di Geova, possa abusare liberamente della sua autorità, imponendoti azioni e regole di ogni sorta.

Alla resa dei conti, quando le azioni scorrette di chi ti ha danneggiato verranno alla luce, qualcuno ti ricorderà che NONOSTANTE TUTTO, tu dovrai perdonare il tuo aguzzino, perché "qualcuno" ha già perdonato la tua gravissima colpa del peccato originale.

Un ricatto niente male, che instilla sensi di colpa, senso di inadeguatezza, e consente ai religiosi truffaldini di perpetrare il male a danno dei fedeli, avendo sempre in mano l'arma psicologica pronta a colpire!
In questo modo, religiosi di ogni fede potranno abusare della tua fiducia, tanto anche se un giorno fossero obbligati a rendere conto delle loro azioni, sulla loro vittima malcapitata (tu)  incomberà sempre l'obbligo di perdonarli.
















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29 commenti:

  1. un ragionamento un pò complesso, spero sia di facile comprensione

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  2. No no il ragionamento è c di facilissiam comprensione, tanto è vero che io già nel 1974 grosso modo gli feci le stesse obiezioni agli anziani che mi conducevano lo studio, anzio io ci andai ancora più pesante definendo dittatore il creatore bibblico o fai quel che dico io altrimenti verrai distrutto per ottorbe del 75 ad armaghedon andavano sù tutte le furie perdevano completamente il controllo.

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    1. ACCIPICCHIA che peccato ci avevi azzeccato tanto bene poi PATAPUNFETE la paura di armaghedon funziona sempre loro ne sanno una più del diavolo quando devono fare vittime

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  3. Leggendo questo post per me è inevitabile pensare a quello che ho letto nel bellissimo libro (che consiglio) "L'illusione di Dio" scritto dallo scienziato ateo Richard Dawkins. Quando parla del Cristianesimo, rispondendo che è un grosso passo avanti al sistema morale dello psicopatico trucidatore Jahveh, lui risponde:

    "Non c'è dubbio che gli insegnamenti di Gesù, o di chi parla per lui negli scritti dopo la sua morte, siano un passo avanti di civiltà. Però subito dopo tutto va a rotoli rovinosamente: tutto il cristianesimo si fonda sull'assurda dottrina sadomasocchistica di "San Paolo" che si inventa di sana pianta la Dottrina di Cristo come Redentore del Peccato originale. Gesù, scende sulla Terra con un obiettivo preciso, morire e soffrire per togliere il peccato originale fatto da Adamo ed Eva all'inizio della storia dell'umanità. Questo è semplicemente ridicolo! Se Dio Onnipotente voleva perdonare i nostri peccati, perchè non li ha perdonati e basta? Cosa voleva dimostrare? In questa storia lui è giudice, giuria, vittima e carnefice. Inoltre ormai la scienza è anche il credo cristiano è concorde che la storia di Adamo ed Eva è un'allegoria e non sono mai esistiti. Quindi volete farmi credere che Gesù Cristo è venuto a morire per il peccato di un uomo che non è mai esistito? Chiunque estraneo al credo cristiano risponderebbe: che stupide idiozie."

    Il credo cristiano è il credo del sadomasocchismo: tutti siamo peccatori dalla nascita e dobbiamo farci perdonare. Perdonare da cosa? Non si sa, però dobbiamo soffrire perché siamo indegni! Se siamo cattolici, se non ci comportiamo bene finiamo all'inferno, se siamo TdG ad Armaghedon saremo distrutti se usciamo dall'organizzazione... già siamo a rischio se andiamo poco in servizio e saltiamo le adunanze, figurarsi di peggio! Il cristiano deve imitare il modello di Cristo (modello costruito da Paolo che non lo ha mai conosciuto) deve soffrire come un cane e deve perdonare sempre a prescindere. Nei TdG dove tutto è funzionale all'organizzazione è normale che i vertici (che sono i primi ad essere "atei") sfruttino questo concetto a loro favore per farsi perdonare tutto, anzi è l'adepto peccatore che è nel torto anche quando ha ragione. Sicuramente gli anziani sfruttano questi concetti a loro favore essendo l'autorità in Congregazione, ma spesso loro sono un'altro pezzo di ingranaggio e a loro volta subiscono la pressione del Viaggiante e così via...fino ad arrivare in cima alla catena alimentare i quali non devono rendere conto a nessuno e si sono dimenticati cosa sia il perdono... Perchè i loro pensieri sono alle belle ville e privilegi che toccano a chi sa la verità e sfrutta gli ignoranti e lecchini sotto di loro. La verità naturalmente è: tutto l'impianto dottrinale è fatto da miti e leggende e a voi creduloni sta bene essere sfruttati.

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    1. Stai tranquillo che oltre un certo "grado", nell'organizzazione non ci sono più vincoli morali. A meno di trasgressioni eclatanti e pubbliche, difficile che chi è ai vertici venga disassociato. Se ci sono attriti con un pari grado nel corpo direttivo, lo liquidano con una somma in denaro . perché tse ne vada e non apra bocca.

      Con Franz, che invece parlava in giro, per disassociarlo cambiarono le regole sull'ostracismo, create proprio per il suo caso.

      Sul tema del perdono, in effetti è così. E' una dottrina creata ad arte per annichilire le masse e fargli capire che senza "loro", i religiosi, non si può entrare nel "paradiso"

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  4. A proposito della venuta del Cristo sulla terra per il perdono dei peccati , ho sempre trovato contrastante questa scrittura di Giovanni cap 18 v 37 che dice : Per questo sono nato e per questo sono venuto nel mondo, per rendere testimonianza riguardo alla verità ......... Qui Gesù stesso fa capire chiaramente che la sua avvenuta , ha tutto un altro scopo che sacrificare la sua vita per perdonare i peccati del mondo , ma quello di dare testimonianza riguardo alla verità , ..........in questa affermazione di Gesù, il perdono dei peccati non centra un bel tubo .

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    1. Eh no, però... poi in altri passi gli si attribuiscono frasi che annunciano il suo sacrificio per il perdono dei peccati. Bevete il mio sangue e mangiate la mia carne, sono parole attribuite a lui, come la metafora della porta stretta e che sono pochi quelli che si salvano... nel corso dei secoli han creato un personaggio molto contraddittorio."Onora il padre e la madre", "se uno non odia il padre e la madre non può essere mio discepolo..."

      Poi arriva la dissonanza cognitiva che ci aiuta ad armonizzare queste contraddizioni create ad ARTE.

      Devi essere buono quando te lo dice la religione, ma devi essere anche cattivo e spietato se te lo dice la tua religione.

      Normalmente devi amare, devi amare chi ti fa del male (i tuoi capi religiosi) devi odiare l'apostata che ti porta lontano dalla religione nella quale soffri.

      Lontano dal condizionamento mentale è così facile da capire, questo inganno. E' quando vai nei luoghi di culto e ripeti sempre gli stessi mantra stupidi che ne esci alquanto rincoglionito ed incapace di valutare

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    2. Matteo cap 20 v 28 dice : che è venuto per servire per dare la sua vita come riscatto in cambio di molti.........da notare che dice, molti , non tutti ! ....in armonia con Matteo cap 15 v 24 che dice: io sono stato mandato SOLTANTO alle pecore smarrite della casa di israele ......se 1+1 fa 2 ..cosa dobbiamo altro aggiungere ?

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    3. Quello del perdono è un argomento delicato.
      Il perdono che significa non nutrire odio, devastante per se stessi, è sicuramente un bene, nel senso che se non nutro odio salvaguardo il MIO fegato e il mio sistema nervoso.
      Se però vogliamo intendere il perdono come un atto dovuto a chi ci fa del male, diventa un lasciapassare per qualsiasi nefandezza, tanto poi l'offeso è costretto a perdonare, e finisce tutto a tarallucci e vino.

      Se perdono vuol dire continuare la propria vita senza curarmi del malvagio, mi fa bene alla salute; se vuol dire fare come se non fosse successo niente ed esentare il malvagio, obbligatoriamente, dalle conseguenze del male, ovviamente è un attentato alla mia salute psicofisica, perché il senso di giustizia non è soddisfatto.

      Io perdono perché non voglio che il pensiero di un malvagio mi distolga dalla serenità che mi è dovuta, ma non lo risparmierò dalla punizione; semplicemente non sarà una punizione mossa dalla rabbia o dall'odio, ma dalla giustizia, quindi non impulsiva o sproporzionata, se possibile.
      E bisogna tener conto, a parer mio, delle cattive intenzioni, della volontarietà e del pentimento.

      Ciò è più facile a dirsi che a farsi, naturalmente; e non so nemmeno se a tutti piace come soluzione; dico solo che io finora mi sono trovata bene così.

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    4. Condivido il post di Lelvira in toto;

      Ho ritrovato pace mentale e fisica da quando seguendo consigli biblici ho compreso che il perdono non significa essere vittima del tuo persecutore come indica Luca 17:3 ;
      E, di allontanarmi da persone e ambienti di chi manifesta comportamenti elencati in II Timoteo 3:1-5.
      Impegnandomi in attività sociali sono io a decidere ambienti e amicizie da frequentare e gestirmi di conseguenza.

      Per il perdono dei miei peccati genetici e il futuro che mi vuole riservare è una questione personale tra me e il mio Dio sulla base del sacrificio di Gesù Cristo , il quale circa 2000 anni fà ha abolito i sacrifici animali ed economici che si richiedevano per l'espiazione dei peccati.

      Le religioni hanno speculato per secoli sulla dottrina " del perdono dei peccati ";
      infierendo sui sensi di colpa delle vittime perché non riuscivano a perdonare il loro persecutore ;
      per secoli la Chiesa C.A.R.con l'istituzione delle indulgenze in cambio di donazioni mobili e immobili concedevano il perdono dei peccati ai loro adepti che si avrebbero conquistato il paradiso nell'aldilà!;
      organizzazioni religiose con continue richieste di denaro (anche se volontarie) da adulti e bambini per riempire le cassette delle contribuzioni nelle loro sale e Betel, anche con richieste di gioielli, immobili e assegni bancari gestite secondo il loro interesse.
      Richieste di attività cosiddette teocratiche non retribuite per mandare avanti una multinazionale con vari settori > religiosi >immobiliari > cinematografici, facendoti credere che così facendo si fà espiazione dell'innato peccato perche quello che dai e fai è a Dio il quale come premio per immeritata benignità ti farà vivere in eterno in un paradiso in cielo o sulla terra.
      Cambia la musica ma le note sono le stesse!

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  5. Logica perfetta John, bisognerebbe però ricordare riguardo al concetto di peccato originale due fattori importanti 1) il concetto di peccato originale nell'ebraismo è molto diverso da quello cristiano, 2) Genesi contiene simbolismi e non andrebbe interpretato letteralmente.
    Che poi il tutto venga strumentalizzato come darti torto!

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    1. Sono d accordo con lelvira , perdonare reca benefici a noi stessi ..ma sempre se ci si riesce e mai essere obbligati a farlo ...Comunque in luca cap 17 v 3 ..è chiaro ..che il perdono deve avvenire solo se uno si pente ....questa scrittura non rende obbligo il perdono senza il pentimento...poi va be ..nella bibbia troviamo di tutto e di più e il suo contrario.

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    2. @A.A. lungi da me voler costringere altri a mutare le loro opinioni, è indubbio che la dottrina del perdono (che trae origine da quella del riscatto) va a mettere un cappio al collo alle masse di credenti.

      Se tu nasci con un grande debito da espiare, basta solo l'avvoltoio di turno che ti spieghi come espiare la tua colpa. Che ovviamente comporta azioni sempre a suo favore: soldi ed ubbidienza!

      Chi infatti tenta di espiare il suo debito (il suo peccato o presunto tale) da solo, non ha nessun parametro che lo rassicuri di aver agito correttamente. Ha bisogno sempre di un giudice umano che approvi il suo operato.
      E' una dottrina perfetta per assoggettare le masse al controllo di poche persone che si elevano al di sopra del "gregge"

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    3. Gli ebrei non hanno accettato il messia Gesù Cristo perchè deludeva le loro aspettative e non centrava nulla il riscatto, il loro concetto di peccato è diverso dal nostro.
      Questo per dire che sarebbe un errore limitare o monopolizzare il riscatto come se fosse un ricatto, per fare una metafora e come voler limitare l'aria che respiri solo a chi è ambientalista, magari arriverebbero anche a tassare l'aria che respiri, ma l'aria è di tutti.
      Naturalmente si fa per parlare neanche io voglio mutare le opinioni, anzi ho trovato molto interessante questo post sul perdono.

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    4. Ma poi basta riflettere su questa vita ...non abbiamo deciso noi di nascere ,non abbiamo deciso noi di nascere in carne ed ossa su questo pianeta , in che epoca nascere , in quale famiglia nascere e quale educazione ricevere , non abbiamo deciso noi di nascere imperfetti con questi istinti ereditando una colpa non commessa ,......ma di che cosa dobbiamo pentirci ?

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  6. Sono assolutamente d‘accordo che questa storia del perdono obbligatorio diventa l‘alibi per imporre azioni di ogni tipo, che poi alla fine significa avere il controllo sulle azioni altrui. Anzi a volte si trasforma in vera e propria follia. Tempo fa lessi l‘esperienza di un ragazzo su un sito in tedesco che mostra fin dove si può arrivare. Questo ragazzo aveva subito abusi sessuali da un componente della congregazione; andò dagli anziani e fu fatto un comitato giudiziario. Il colpevole "si pentì“ e se la cavò con una riprensione. Il ragazzo in seguito a questa vicenda si dissociò. I genitori prontamente lo ostracizzarono e il nonno a cui era molto legato fece lo stesso. Un giorno questo ragazzo telefonò al nonno chiedendo come poteva trattarlo in questo modo; lui era la vittima, non era comprensibile che non poteva rimanere in un‘organizzazione dove una persona del genere l‘aveva fatta franca? La risposta fu: lui si è pentito e Geova lo ha perdonato, perciò anche tu hai il dovere di perdonarlo!

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    1. Roba da pazzi. Tipici ragionamenti d testimoni di Geova

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  7. Mi aggiungo al coro e dico che è davvero una bvella riflessione. I commenti equilibrati come quelli di lelvira e di altri, mostrano che è un rptema serio e avvincente che andrebbe ancora approfondito. Bravo John, e bravi tutti

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  8. Il perdono WT è una coperta troppo corta, un'interpretazione che si allarga e si restringe ad hoc e secondo i loro interessi primari.
    Perché, per contro, un peccatore che si dichiara pentito deve affrontare la loro santa inquisizione, la triade del comitato giudiziario, fatta da uomini che sta lì a decidere se è 'davvero pentito' e se gli altri devono perdonarlo oppure no?
    Il perdono non è un atto dovuto alla luce del sacrificio di Cristo?
    Oppure è a discrezione di qualche uomo?
    I proclamatori devono perdonare a loro volta ma chi comanda no, ha facoltà di punire in nome di tutti?

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  9. Ultimamente mi sembra di aver compreso un aspetto che mi era da sempre sfuggito. Devo premettere che Paolo, nei suoi scritti, riteneva di esprimere la propria opinione e che i primi “cristiani” a conoscere la bibbia furono cattolici quando la chiesa romana decise tra centinaia, quali libri dovesse contenere la bibbia. Detto questo lascerei in disparte tutta la bibbia e mi soffermerei unicamente sulle parole di Gesù,che fuori dal contesto costruito ad arte, racconterebbero tutt'altra storia, compresa quella relativa al perdono.

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  10. Complementare al tema del perdono, occorre anche considerare il suo contrario ovvero la Vendetta.
    Per avvalorare ciò che dice Ielvira, che condivido, riporto cosa raccontava George Orwell nel 1945, da corrispondente di guerra, riferendosi alla scena in cui un ebreo, alla fine del conflitto, con un forte calcio colpì la gamba rotta di una SS accasciata a terra:

    "Sa il cielo tutte le cose di cui quest’uomo avrebbe voluto vendicarsi; con ogni probabilità la sua intera famiglia era stata sterminata.
    In fondo, anche un violento calcio dato con freddezza a un prigioniero è cosa insignificante, paragonata alle atrocità commesse dal regime hitleriano.
    Tuttavia, questa scena e molte altre a cui ho assistito in Germania, più volte mi hanno reso evidente che l’intero concetto di ritorsione e castigo è un infantile vaneggiamento.
    A rigor di termini, non esiste affatto qualcosa come la ritorsione o la vendetta.
    La vendetta è un’azione che si vorrebbe compiere quando e proprio perché si è impotenti: appena questo sentimento di impotenza scompare, svanisce anche il desiderio di vendicarsi.
    Chi, nel 1940, non avrebbe fatto salti di gioia all’idea di vedere gli ufficiali delle SS presi a calci e umiliati?
    Eppure, appena diviene possibile, ciò appare soltanto patetico e ripugnante".

    Trovo bellissimo questo racconto che evidenzia la fragilità del concetto di vendetta, e sottolinea che forse, in certe condizioni, parliamo di perdono, ma forse e più probabilmente, sarebbe meglio dire che non si è più in una condizione di impotenza, e che quindi è venuto meno il desiderio di vendetta.

    Comunque i film con il tema della vendetta, a me piacciono tantissimo, ma diciamocelo: alla fine nessuna vendetta annulla gli effetti dall’azione che l’hanno causata.

    Ora, per alzare il tiro come mia consuetudine, paragoniamo il brano, con Romani 12:9 dove Geova dice: ... non vendicatevi, ma fate posto all’ira; infatti è scritto: “‘LA VENDETTA È MIA; IO RIPAGHERÒ’, dice Geova”.

    Il dio minaccioso, si riserva di compiere un atto patetico e ripugnante pur non essendo mai stato in una condizione di impotenza.
    L’assurda affermazione lo squalifica in pieno dal ruolo che copre.
    Un’altra delle numerosissime dimostrazioni, che l’unica scusa che ha dio, è quella di non esistere.

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  11. Ricordo quando alle adunanze venuva trattato l"argomento perdono: i ragionamenti erano assurdi, rivelando ignoranza e stati nevrotici (e poca sincerità).

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  12. Non fare agli altri quello che non vorresti che gli altri facessero a te ( confucio)...se si applicasse questo principio non ci sarebbe bisogno del perdono ....il perdono è un sistema per dare un freno al essere umano , perchè o si no sarebbe una guerra di continuo ...la vendetta è mia e io ripagherò dice Geova?........tanti sono morti facendo soffrire gli altri senza scontare nessuna pena ..in che modo Geova ricompensa ? li fa risuscitare e gli fa scontare il carcere ? ....be non sarebbe male come idea . (-:

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  13. È interessante che nelle scritture ebraiche quando si parla della imperfezione umana non viene mai fatto alcun collegamento ad Adamo e alla sua trasgressione come causa del nostro stato di imperfezione.
    E nei Vangeli...a parte la scrittura di Matteo (aperta a molteplici interpretazioni) che già qualcuno ha citato, non vi è alcun insegnamento concreto in cui Gesù si ponga quale sacrificio riparatorio del peccato Adamico.

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  14. IL perdono è una bella ipocrisia.Le religioni ne hanno fatto un qualcosa da mostrare come eisibizione di buonismo.Personalmente non credo alle menate del riscatto e del perdono.Andate poi a dirlo a quelli che hanno subito violenza e atrocità perpetrate da ideologie folli,di dittatori assassini.Personalmente io metterei al muro questi animali,che sono bestie deviate,quando una bestia folle e cretina crea strage o uccide,va eliminata senza porsi problemi di sorta.Le religioni usano sempre lo stereopato di Cristo e altri super eroi buonisti,guardateVi gente dai buonisti e dalle loro puzzolenti troiate che servono solo a coprire le malfatture da loro commesse.Basta guardare quel signore,figura schifosa di terrorista che adesso gioca a fare il pentito vedrete che alla fine tanti coglionacci col perdono in cor,ce lo faranno vedere circolante tra la gente,con buona pace da chi è stato accoppato,in Italia poi!!!!!!!!!!!

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  15. Quando si fa parte di una comunità o congregazione, se vi succedono inspiegabili situazioni di cui non vi sapete spiegare il motivo di perché tanto accanimento, fraintendimento, attribuzioni di falsi motivi nei vostri confronti probabilmente vi sta capitando quello che solo dopo alcuni anni ho scoperto avveniva a mia insaputa , che, qualcuno con nome e cognome tramava alle mie spalle , addirittura fingendo di essermi "amico" "fratello " e " pastore" per carpire i miei lati deboli e portare a termine il suo perfido lavoro per annientarmi emotivamente e socialmente dalla comunita - congregazione affinchè sparissi dal suo universo perche mi riteneva un pericolo per la sua ascesa teocratica autoritaria.
    E di pentimento e scuse nemmeno a pensarci ! È chiamali fratelli ! Forse è piu appropriato Caini!

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    1. Gimmy ..di questi personaggi il mondo ne è pieno che siano TDG e non ...poi aggiungigli il sistema teocratico farisaico e questi signori danno il meglio di se.

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  16. Buongiorno, per chi non lo avesse saputo segnalo un interessante, nuovo articolo di Victor su jwanalyze. Si trova a questo link https://jwanalyze.wordpress.com/2019/03/26/aspettare-geova/#more-48384 Il titolo è "aspettare Geova". Buona lettura! Rinnovo i miei complimenti a John per gli entusiasmanti risultati raggiunti dal blog. Segnali di un risveglio sempre più vasto.

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  17. Lo letta ...che poi sono stati trattati solo alcuni argomenti...ebbene, l unica risposta del anziano era ..Abbi fede in Geova !.........ma se quelle riflessioni gli vengono fatte in servizio, che gli risponde abbi fede in Geova? ......beata ignoranza.

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