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“Non c’è nulla di male se una persona cerca di confutare gli insegnamenti e le pratiche di un gruppo religioso che ritiene in errore”.
(Svegliatevi! 8 settembre 1997, pagina 6)

"Nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a seguire una forma di adorazione che considera inaccettabile o a scegliere fra le proprie credenze e la propria famiglia." (Svegliatevi! Luglio 2009 p.29)

martedì 1 agosto 2017

I Testimoni di Geova hanno permesso ad un pedofilo di interrogare le sue vittime




I Testimoni di Geova sono stati seriamente criticati dalla Charity Commission per aver permesso ad un pedofilo di interrogare le sue vittime.

Il rapporto della Commissione afferma che le donne hanno dovuto subire “inopportuni ed umilianti interrogatori“.

E Jonathan Rose le ha sfidate durante un incontro con gli Anziani della Chiesa, dopo essere stato rilasciato dal carcere.




Una dichiarazione dei Testimoni di Geova dice che “appropriate restrizioni” vengono imposte a chiunque sia colpevole di abuso.

Rose è stato condannato nel 2013 per un precedente abuso sessuale di due ragazze, di età compresa tra cinque e dieci anni, e condannato a nove mesi di carcere.

Sia lui che le ragazze, all’epoca degli abusi, erano membri della Congregazione di New Moston, a Manchester.

Al momento della sua condanna, Rose era un Anziano dei Testimoni di Geova.

Ha presentato appello contro la sua espulsione dalla religione, una procedura nota come “disassociazione”.

Per decidere del suo destino, un gruppo di Anziani aveva convocato le due donne ad una riunione presso la Sala del Regno, insieme a una terza donna che aveva asserito di essere stata assalito da Rose negli anni ’90, dice la relazione.


leggete l'intero articolo al link:  https://jwanalyze.wordpress.com/2017/07/27/i-testimoni-di-geova-hanno-permesso-ad-un-pedofilo-di-interrogare-le-sue-vittime/











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9 commenti:

  1. Purtroppo questa eventualità non viene esclusa dal libro KS in uso agli anziani.

    Il KS dice a pag 73:

    Se l’accusato nega l’accusa, gli anziani che investigano dovrebbero cercare di organizzare un col- loquio a cui siano presenti sia lui che l’accusatore. (Nota: Se l’accusa riguarda abusi sessuali su un minore e la vittima e` tuttora minorenne, prima di organizzare un colloquio con il minore e il presunto molestatore gli anziani dovrebbero contattare la filiale). Se l’accu- satore o l’accusato non sono disposti a incontrarsi con gli anziani, oppure se l’accusato continua a negare l’accusa dell’unico testimone e la trasgressione non e` stata dimostrata, gli anziani lasceranno le cose nelle mani di Geova.

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    1. Quanti conoscono queste procedure ? Per non rischiare di recare biasimo sul buon nome del organizzazione hanno messo in piedi un sistema omertoso facendo passare la pedofilia non come un reato gravissimo , ma quasi come un semplice peccato della carne , lasciando tutto nelle mani di Geova anziche nelle mani degli investigatori e della giustizia..Romani Cap 13 v 4.

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    2. siamo alle solite, si tiene a cuore solo il buon nome della congregazione. Cosa accade all'offeso, come si sente, che strascichi provocherò in un offeso che gli viene preclusa una guida specialistica e vivrà in futuro, rimane in fondo a tutto.

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    3. Notare bene: "se L'ACCUSATORE o l'accusato non sono disposti ad incontrarsi con gli anziani". Quindi una donna o un bambino, o una bambina, violentati, perchè la congregazione agisca, devono affrontare il loro stupratore faccia a faccia in un tribunale interno composto da soli uomini adulti. Questo incoraggia o scoraggia le vittime a farsi avanti? La sapienza divina...

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  2. Ci hanno sempre insegnato che l'albero buono dona frutti buoni....se tanto mi da tanto.....qualche riflessione sorge spontanea....
    Molti sanno come stanno le cose ma hanno paura a parlare per i soliti ricatti morali....

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  3. Ma la cosa da sottolineare è che queste donne poi hanno reso pubblico questo "incontro" (e magari l'hanno pure denunciato alle autorità).
    Perchè gira che ti rigira la questione è sempre quella: perchè i genitori delle vittime minorenni non denunciano immediatamente? a maggior ragione se una vittima di violenza carnale è già adulta, perchè non denuncia subito i/il "fratelli/o in fede"?
    Se non si denuncia perchè si pensa di "tradire" il proprio "Creatore" salvifico oggetto della propria adorazione (quindi feticismo) hai voglia di biasimare gli amministratori del culto. Essi badano al loro business del traffico di indulgenze al fine che esso continui senza problemi giudiziari e legali di sorta.
    La cosa deve partire dai diretti interessati. Solo da loro. Nessuno potrà mai aiutarli veramente se essi non si fanno avanti.

    Ramiro

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    1. Sul perchè le vittime o le famiglie non sempre denunciano, o almeno non subito, vi invito a leggere le considerazioni di una vittima di pedofilia:

      https://jwanalyze.wordpress.com/2017/06/20/australian-royal-commission-bcb-condivide-maggiori-dettagli-della-sua-storia/

      Riporto solo una frase:

      "In conclusione, le accuse di abuso sessuale sui minori dovrebbero sempre essere segnalate alla polizia, in modo che gli esperti possano svolgere il proprio lavoro: medici, uomini di legge, consulenti. Questo è quello che sono addestrati a fare. Dire che sono coloro che hanno subito gli abusi che devono denunciare significa ignorare la prospettiva della vittima che è stata mentalmente, emotivamente e sessualmente abusata e non ha la capacità di pensare o di ragionare chiaramente o persino di conoscere i propri diritti."

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    2. Sono passati dal "non denunciare" al "non consigliate di non denunciare se è volontà della vittima farlo".
      A breve queste saranno informazioni obsolete (per loro), mentre tra un paio d'anni saranno solo "cattive menzogne".

      Un pò come la farsa dei trapianti...

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    3. Le vittime di abuso o i famigliari non denunciano anche per non recare danno alla congregazione locale e mondiale, e per non sollevare polveroni che attirerebbero i media. Capita anche quando qualcuno si fa male in sala del regno, difficile che si avvalga della assicurazione, resta tutto in -famiglia- o suona meglio, in -famigghia-.

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