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“Non c’è nulla di male se una persona cerca di confutare gli insegnamenti e le pratiche di un gruppo religioso che ritiene in errore”.
(Svegliatevi! 8 settembre 1997, pagina 6)

"Nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a seguire una forma di adorazione che considera inaccettabile o a scegliere fra le proprie credenze e la propria famiglia." (Svegliatevi! Luglio 2009 p.29)

venerdì 20 novembre 2015

Dissonanza cognitiva tra fede e ragione - parte 1



PARTE 1


PERCHE' MOLTI FRATELLI E SORELLE VANNO AVANTI PER LA LORO STRADA, CONTINUANDO A MOSTRARE APPARENTEMENTE FEDE, NONOSTANTE VENGANO TRATTATI IN MANIERA POCO AMOREVOLE DAI "PASTORI" E DA ALCUNI CONSERVI CRISTIANI? E' SOLO PERSEVERANZA CRISTIANA?


COSA SPINGE MOLTI AD ANDARE AVANTI COI PARAOCCHI, MAGARI PORTANDOSI DIETRO DANNI PSICOLOGICI ED EMOTIVI, SENZA RIUSCIRE AD AFFRONTARE LA VERA CAUSA DEI LORO DISAGI?


IN DUE GIORNI TRATTEREMO QUESTI ASPETTI ANALIZZANDO COS'E' E COME FUNZIONA LA DISSONANZA COGNITIVA.

La dissonanza cognitiva, 

cosa è, come funziona


La dissonanza cognitiva è un concetto introdotto da Leon Festinger nel 1957 in psicologia sociale, e ripreso successivamente in ambito clinico da Milton Erickson, per descrivere la situazione di complessa elaborazione cognitiva in cui credenze, nozioni, opinioni esplicitate contemporaneamente nel soggetto in relazione ad un tema si trovano a contrastare funzionalmente tra loro; esempi ne sono la "dissonanza per incoerenza logica", la dissonanza con le tendenze del comportamento passato, la dissonanza relativa all’ambiente con cui l’individuo si trova ad interagire (dissonanza per costumi culturali)............

Un individuo che attivi due idee o comportamenti che sono tra loro coerenti, si trova in una situazione emotiva soddisfacente (consonanza cognitiva); al contrario, si verrà a trovare in difficoltà discriminatoria ed elaborativa se le due rappresentazioni sono tra loro contrapposte o divergenti. Questa incoerenza produce appunto una dissonanza cognitiva, che l'individuo cerca automaticamente di eliminare o ridurre a causa del marcato disagio psicologico (ad esempio riduzione dell'autostima) che essa comporta; questo può portare all'attivazione di vari processi elaborativi, che permettono di compensare la dissonanza (e ripristinare l'autostima).
Un'applicazione esemplificativa di tali processi si può avere, ad esempio, quando un soggetto disprezza esplicitamente i ladri, ma compra un oggetto a un prezzo troppo basso per non intuire che sia di provenienza illecita. Secondo Festinger, per ridurre questa contraddizione lo stesso individuo potrà o smettere di disprezzare i ladri (modificando quindi l'atteggiamento), o non acquistare l'oggetto proposto (modificando quindi il comportamento).
Generalizzando, la dissonanza cognitiva può essere ridotta in tre modi:
  1. producendo un cambiamento nell'ambiente;
  2. modificando il proprio comportamento;
  3. modificando il proprio mondo cognitivo (ovvero il sistema delle proprie rappresentazioni cognitive e delle loro relazioni funzionali interne).

Esempi[modifica | modifica wikitesto]

La più nota versione di dissonanza cognitiva è espressa nella favola di Fedro La volpe e l'uva, nella quale la dissonanza fra il desiderio dell'uva e l'incapacità di arrivarvi, conduce la volpe alla conclusione che "tanto l'uva è acerba".
da wikipedia

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dal sito http://www.psicoadvisor.com

Capita spesso che nella vita di tutti i giorni sperimentiamo la difficoltà ad accettare che i risultati di scelte fatte non equivalgano alle nostre aspettative. In quel caso si entra sovente in uno stato di inquietudine conseguente alla incongruità che proviamo tra quello che ritenevamo giusto e che si è invece rivelato totalmente sbagliato: la dissonanza cognitiva.

Questo accade perché la nostra mente è costantemente impegnata a far combaciare ogni pensiero, emozione ed esperienza fatta e non sostiene di buon grado che una di queste variabili non vada nella stessa direzione delle altre. Detto più sinteticamente: la nostra mente deve sentirsi sempre in armonia, la percezione di una dissonanza ci pone in una condizione di disagio ed insofferenza.


Concetto di dissonanza cognitiva nella fiaba “La volpe e l’uva”

Narra la fiaba di Esopo che una volpe voleva mangiarsi dell’uva che aveva visto alta su dei filari, ma non riuscendo a raggiungerla saltando, se ne andò brontolando fra sé e sé: “Tanto era acerba
La volpe mette in atto un autoinganno per ridurre la sensazione di scorno e delusione. Il senso apparente della conclusione dell’astuta volpe sembra: “Tanto era acerba, anche se l’avessi raggiunta non ne avrei tratto un piacere così grande. Perciò non vale la pena prendersela”.
Il ragionamento che però accade realmente, più o meno consapevole, è questo: “Quell’uva sembrava ben matura e succosa, ma siccome non sono riuscita a raggiungerla, per non sentirmi un’incapace mi convinco che fosse acerba”.
Un autoinganno consiste nel prendere dei dati di fatto, nel modificarli o distorcerli anche a costo di mistificarli, allo scopo di ricavarne maggiori sensazioni di autostima, serenità o soddisfazione.
È un processo che ognuno di noi compie di continuo senza rendersene conto. A nessuno piace sentirsi incapace, stupido, inadeguato, impotente o immorale. Perciò, costretti a confrontarsi con gli scogli aguzzi della realtà, gli esseri umani s’inventano convinzioni o atti di segno opposto per ridurre l’impatto e l’intensità delle sensazioni sgradevoli.

Qualche esempio di Dissonanza cognitiva

Chi ha il vizio del fumo
Ad esempio Paolo sa che il fumo gli fa male, ma è tentato di fumare (cognizione VS cognizione), oppure nonostante il fumo gli provochi delle conseguenze sulla salute, lo fa saltuariamente (cognizione VS comportamento).
Tuttavia affinché si generi una dissonanza che alteri significativamente l’equilibrio psicologico di Paolo non basta che vi sia discordanza solo tra due cognizioni, ma è necessario che tali cognizioni si traducano in azioni vere e proprie risultanti da una presa di decisione.
In particolare è nella fase post-decisionale che Paolo sperimenta una forte dissonanza in quanto si sente responsabile delle sue azioni e delle loro conseguenze, per cui ad esempio nonostante sia contrario al fumo, non rinuncia a fumare. Per giustificarsi userà termini del tipo
“Cos’è che non fa male a questo mondo? Il fritto, non fa male? E il mercurio nei pesci? E gli anticrittogamici? E ad andare in macchina, non si rischia grosso?” oppure “Tanto, smetto quando voglio.”
Chi è a dieta
Anna pesa quasi un quintale ed è alta 1,60. Inizia la dieta e puntualmente fallisce; questa situazione fallimentare costante le procura sgomento. Anna però non si arrende e decide di iniziare la dieta; è consapevole di dover rinunciare ai dolci che ama tantissimo. Ma nonostante è consapevole di dover stare alla larga da certe prelibatezze non rinuncia a quel dolce che la mamma ha lasciato in frigo. Per giustificarsi Anna userà termini del tipo “e’ uno solo, sono poche calorie” oppure “Tanto avevo intenzione di iniziare domani”
Gli psicologi non ne sono immuni
Alcune persone con problemi psicologici decidono d’iscriversi alle facoltà di psicologia animati dalla seguente convinzione: “Studiando a sufficienza, alla fine riuscirò a guarire anche me”
La tentata soluzione dello studiare psicologia si è trasformata nel riconoscimento ufficiale di poter aiutare gli altri, sulla premessa fallace e non dimostrata che: “Se sono in grado di aiutare gli altri, allora dovrò saper aiutare anche me stesso”.
Ed è proprio qui che casca l’asino, anzi l’autoinganno: saper aiutare gli altri non è automaticamente garanzia di saper aiutare se stessi. All’università il concetto viene ribattuto quasi ogni giorno, ma all’inizio lo studente lo nega: “Con me sarà differente”. Ma quando ormai, anno dopo anno, corso dopo corso, lo avrà capito davvero, sarà troppo tardi: gli mancheranno pochi esami per laurearsi e smettere ora sarebbe una sciocchezza.
E in amore?
È però in campo amoroso che l’autoinganno si mostra in tutto il suo affascinante potere. Infatti, per dirla con Proust: “L’amore è il più sublime degli autoinganni”.
Tutti abbiamo conosciuto persone che decidono di rimanere in una relazione ormai logora (“In fondo, l’amo ancora”) quando non ci sarebbe bisogno di essere psicologi per capire che la reale motivazione è la paura di affrontare un periodo di solitudine post-separazione, con le incertezze che ne conseguono.
Tutti i casi esemplificati finora sono autoinganni funzionali di tipo compensativo, ossia hanno la funzione di ristabilire un minimo di equilibrio e serenità. Si parte da una situazione di svantaggio e si ricorre all’autoinganno per “raccontarsela”, ovvero per illudersi più o meno benevolmente che il problema non esista o stia da un’altra parte. Ne sono esempio le razionalizzazioni, le minimizzazioni e svalutazioni, le deformazioni della realtà.

Festinger, il pioniere della dissonanza cognitiva

Il concetto si deve a Festinger e in modo semplice può essere riassunto così: quando un individuo mette in atto idee o comportamenti fra loro coerenti, si produce una situazione di assonanza cognitiva; quando invece le idee o i comportamenti attivati sono incoerenti, si produrrà dissonanza cognitiva; la dissonanza a sua volta provoca disagio, che la persona tenterà di ridurre modificando o l’idea o il comportamento, al fine di ripristinare l’assonanza.
L’indagine sperimentale della dissonanza cognitiva iniziò con la pubblicazione da parte di Festinger di Venti dollari per una menzogna, uno studio basato sul cosiddetto accordo forzato (forced compliance). Lo studio generò un mare di ricerche successive, tanto da rendere l’argomento uno dei più studiati (se non il più studiato) in psicologia di tutti i tempi.
Lo schema sperimentale era il seguente. A un gruppo di soggetti venivano offerti 20 dollari per dire una piccola bugia, ossia riferire ad altri soggetti ignari che un certo compito che si apprestavano a fare sarebbe stato interessante, quando invece era noiosissimo. A un altro gruppo di soggetti veniva assegnato lo stesso compito menzognero, ma la ricompensa era di un dollaro soltanto. Secondo la teoria comportamentista del rinforzo, all’epoca il paradigma dominante, avrebbe dovuto essere più convincente – e convinto – nel mentire chi riceveva 20 dollari. Invece il risultato fu l’opposto: chi ricevette un solo dollaro non solo risultò più convincente nel mentire, ma anche più convinto nel giustificarsi per aver dovuto dire una menzogna.
L’interpretazione del fenomeno di Festinger e collaboratori fu che la sgradevole sensazione del sentirsi disonesti, per aver dovuto mentire, poteva essere ridotta meglio da una ricompensa piccola anziché da una grande. Infatti, se la ricompensa era piccola significava tutto sommato che la menzogna non era così grave. Se invece ricevevo ben 20 dollari per mentire, cifra che 50 anni fa era ben più consistente di oggi, voleva dire che “la stavo raccontando grossa”. E alla maggior parte delle persone non piace dare o avere di sé l’immagine del contaballe.

Gli effetti della dissonanza cognitiva

Festinger ha individuato tre modalità che le persone mettono in atto per ridurre la condizione di incongruità psicologica:

a) cambiare uno degli elementi per renderlo più coerente con l’altro: ad esempio, se una persona scopre una dissonanza tra il suo attaccamento alla vita e un uso troppo disinvolto di alcolici o di sostanze potenzialmente cancerogene, assumerà un comportamento più coerente con il suo desiderio di vivere;


b) accrescere le ragioni che rendono il comportamento accettabile nonostante qualche incoerenza: ad esempio, di fronte alle ragioni che l’eccesso di alcool o di fumo danneggia parti dell’organismo, l’interessato sottolineerà che molti che sono inclini a tali abitudini non solo non vanno incontro a disagi fisici, ma hanno anche un vita longeva;


c) ridurre il livello di dissonanza: ad esempio, il diabetico a cui piacciono molto i cibi dolci potrebbe nutrirsi di questi cibi pensando a quanto sarebbe insopportabile la sua vita se dovesse rinunciare a questo piacere: “meglio una vita breve e piacevole che una vita lunga piena di rinunce”.
Possiamo affermare, pertanto, che la qualità della vita non dipende dalla presenza o assenza di autoinganni, ma dalla funzionalità degli autoinganni che ognuno di noi è in grado di scegliersi.
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Ma cosa accade quando la fede che professiamo di seguire è in contrasto con ciò che ci dice la ragione?


Domani pubblicheremo altre informazioni al riguardo









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42 commenti:

  1. Dissonanza cognitiva parte 1. Se ci meditiamo su, e se domani leggeremo la parte 2... capiremo tante cose !

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    1. Grandissimo John, grazie!! Attendiamo con impazienza la seconda parte!! :-) (Ax80)

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    2. Grazie a te, ma io non ho fatto nulla, solo un copia e incolla delle informazioni che ritenevo più utili. Ma sarà la seconda parte di domani che aiuterà qualcuno di noi a vederci più chiaro... Intanto, se ritenete le informazioni utili per qualcuno... divulgatele

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    3. E' un grande argomento. Credo che tutti noi, in piccola o grande parte, per poco o lungo tempo, abbiamo provato questa sensazione...e noi tg più degli altri, come vedremo...

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    4. perchè continuare ad andare in sala? scoprendo che i TDG, non sono diversi da altre religioni? Se poi non sono diverse da le altre, inizia la certezza, che sono tutte un magna magna! Sfruttare il bisogno di conforto, dell'essere umano e trarne profitto.
      Quindi il tdg pensa "se esco, vado dalla padella alla brace, tanto vale che resto qui"!

      Rispetto le scelte di chiunque, ma la consapevolezza di buttare la propria e unica vita, non l'accetto.

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    5. Perché rimanere? Perché ci piace la compagnia dei fratelli, dei parenti, ci piace coccolarci con qualche piccola bugia, abbiamo l'alibi per non impegnarci nel sociale, perché quando esco in servizio poi faccio la pausa caffè, perché do un'educazione ai miei figli, perché tanto contribuiscono il minimo, ecc.

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    6. Caro Navigatore io sono completamente d'accordo con tè ma ricorda che la wts si è inventato l'odioso sistema dell'ostracismo e quindi ora ci sono molti nostri fratelli tdg che con il cappio al collo sono costretti a condurre una doppia vita pur di non perdere gli affetti dei propri cari consanguinei anche loro tdgma non disperare che come dicono le sacre scritture ogni cosa sarà rivelata ciao

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    7. Se non ci fosse l'ostracismo, le sale del regno sarebbero semideserte!!
      Tanti credono in Dio, nella bibbia ma non nella wts, ma sano che se le van contro perdono tutto.
      La wts ha sempre criticato la chiesa cattolica per la vendita della fede cattolica per un piatto di riso nei paesi poveri, ma non guarda la trave che sta nel suo occhio!!
      Fabrizio

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    8. Pingo, concordo con te e il tuo discorso. Ma la realtà rimane, la vita è una. Sprecarla con la doppia vita, resta una scelta personale, molto sofferta, che si porterà strascichi, con la propria coscienza e dignità dell'individuo.
      Io mi chiedo, già è una botta tremenda scoprire che la WT non è quella che credevamo, aggiungici l'obbligo di rimanervi bloccati. Risultato hai sprecato completamente la vita.
      Il male minore è tagliare i ponti. Certo ci sono sofferenze temporanee da sopportare, ma tutto si supera. I parenti rimasti dentro, si autoregolano. LA VITA CONTINUA COMUNQUE.
      Io consiglio diventare irregolari, come ha detto quello del CD.

      Fabrizio, penso pure io che l0ostracismo agisce da freno.Anche nei gruppi neocatecumenali, vi è lo stesso trattamento. Se te ne vai, diventi trasparente, e se ti incrociano, fanno finta di nulla. Ma non è estremo come dentro la congregazione.

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    9. Tranquilli, è solo questione di tempo e la bolla di sapone scoppierà! Le avvisaglie si vedono ogni dove. La crescita rallenta anno dopo anno. Ormai stiamo entrando nella fase di stagnazione, poi ci sarà il disfacelo!

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    10. Nei paesi occidentali siamo a crescita un per cento, ovvero poco più dei figli, vedremo, penso anch'io inizi la stagnazione di adesioni, e la decrescita di contribuzioni.

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    11. ciao Lucio spero che mi permetti di fare una riflessione per quel che riguarda la tua partecipazione a frequentare la sala del regno io penso che se non vi fosse la tagliola dell'ostracismo e quindi non perderesti tutte le amicizie e e il parentame tdg non parteciperesti pià alle adunanze e poi io faccio una riflessione personale ma diciamoci la verità scusa ma che fratello è una persona che mi frequenta solo perchè si frequenta una sala con tutti gli annessi e connessi e poi da un giorno all'altro se vengo disassociato divento trasparente io sinceramente di questi fratelli non saprei proprio cosa farmene con questo mio commento spero di non aver offeso nessuno e anzi spero dii far si che ci sia una riflessione e guardarsi dentro di sè John se ritieni che sono andato oltre censura

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    12. Navigatore, non so quanti anni hai, ma di solito quando si è giovani tutto è bianco o nero, invece con gli anni... tutto inizia a essere una scala di grigi, e quindi si riesce bene a conciliare un po tutto. La famiglia e gli interessi personali, la religione... tutto e nulla! L'essenza del vivere: avere tutto e avere nulla! Ca c'est la vie!

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    13. Pingo, io sono uno che pensa controcorrente da sempre, pur essendo nella vita uno "regolare", infatti sono sposato e anziano di congregazione. La disassociazione così com'è la ritengo non scritturale. Sul sangue finché sono io va bene, ma non posso essere io a prendermi la responsabilità per i miei figli minori. Sono critico su molte cose, ma vado avanti, penso che se questa è l'organizzazione che Dio usa un po alla volta le cose cambieranno e si aggiusteranno. Altrimenti?... non cambio religione, sono troppo pigro, piuttosto agnostico. Qualcuno mi giudica ipocrita? E chi non lo è?... Quante volte chiediamo degli altri e non c'è ne frega nulla?... scusa la franchezza! Io cerco di trattare tutti bene e penso di farlo, infatti non ho nemici. Nella congregazione ho sempre cercato di aiutare i fratelli, anche nei CG, e la nomina mi è piovuto addosso perché non la cercavo. Come diceva Martufello "Di più nin so! "
      Se puoi ritorna alla congregazione, e se qualche anziano si è mostrato "non adatto", cerca qualcuno che ti possa aiutare nel ritorno. Non è facile, lo so. I miei migliori auguri.

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    14. Lucio, apprezzo il tuo commento da persona matura e, sopratutto, con quella benignità che appartiene al Cristo. Tu sei parte integrante dell'organizzazione, non giudichi con severità commenti davvero "oltre le righe" che in qualche caso sono stati pubblicati. Non ti senti tirato in ballo quando vengono palesate le mancanze dell'organizzazione, al punto da considerarla molto lontana da Dio. Qualcuno ti considera ipocrita, qualcuno dice che sei complice della malafede di chi dirige. Tu vai tranquillo per la tua strada a testa alta, credendo di fare la cosa giusta ed attenendoti ai tuoi principi.
      Grazie della tua partecipazione, è un piacere meditare sulle tue riflessioni, come su quelle di tutti voi !

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    15. Lucio, ti stimo fratello!
      Io ho trovato il mio equilibrio e sto ragionevolmente bene, apprezzo chi sta dentro e chi sta fuori, se lo fa con sincera convinzione e sincerità.
      Uno decide per un po' di agnostica e consapevole ipocrisia, un altro crede che per lui sia meglio starsene a casa...Cristo è morto per tutti e due.

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    16. ma l'organizzazione non è malvagia o non veritiera, sono gli uomini che la contaminano, cosi come le congregazioni, ci sono congregazioni dove ci si vuole bene, si collabora per predicare, ognuno non invade il campo dell'altro, ed altre dove campeggia la scritta"lasciate ogni speranza o voi che entrate", poi rispetto alle disposizioni del cd operiamo secondo coscienza, vuoi chiamare un disassociato, fallo con accortezza, se ritieni opportuno, non vuoi contribuire, non lo fare, vuoi predicare in modo informale, con atti di benignita e usando solo le sacre scritture, fallo...vivere bene o nuotare per non affogare nel letame spirituale che ha pervaso la santa org. di dio, questa è la priorita'.

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    17. Bel commento Marcus, sono d'accordo con quanto scrivi, solo la prima frase secondo la quale l'organizzazione non sarebbe malvagia o veritiera la trovo forviante, nel senso che essa è fatta da uomini e quindi manifesta l'atteggiamento prevalente in questi. Io dalla mia esperienza posso confermare che vi sono delle congregazioni dove si vive bene. Quello che purtroppo quasi sempre viene a galla è una certa ipocrisia che si fa sistema. Peccato che questa fosse una caratteristica dei farisei.

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    18. io invece mi chiedo che senso ha un'organizzazione con questi schemi, dove si da più valore alla forma che alla sostanza.
      Ho lasciato la chiesa cattolica perché non sopportavo riti e cerimonie e li ritenevo indegni di un Dio intelligente...ritrovare qua, sotto mentite spoglie, la stessa esteriorità... boccaccia mia statti zitta...

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    19. infatti lucio io ho scritto che sono gli uomini che l'hanno contaminata, io personalmente considero il cd come presenza di uomini alternatasi nel corso del tempo, mi aspetto che tra qualche anno ci sara qualcun' altro a lasciare pure lui il segno, da russel, forse piu illuminato, al nuovo cd piu cavilloso, la luce , l'unica luce , e stata la liberta dai falsi insegnamenti, il resto disposizione umane eccessive, quasi quanto la legge mosaica, utili a quantificare e giudicare il valore di un testimone dal titolo e ore, distribuzione della letteratura, sistema piramidale tipo amway, folletto, herbalife, si puo vivere nell'org. anche facendo 100 ore al mese ma con la gioia di dare, spontanea, senza fregiarsi del titolo di ps, ci si puo confrontare con la bibbia senza usare sti video, orribile, mi sembra tanto falsa sta testimonianza elettronica, io agisco cosi, gli altri mi guardano come un alieno, o mi definiscono un proclamatore disinvolto, beh io rispondo che bisogna essere veri

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    20. che bella la liberta', essa e' arricchimento, favorisce l'amore sincero, non abbiamo ideali nellla nostra fede. ne motivazioni, solo l'incombere della fine, e il guardarsi alle spalle, per non farsi pugnalare, un' espressione di troppo e bam, oppure se non sei sempre con loro (adesso, non so da voi, si fanno dei raduni in case private, garage etc., una volta al mese per ascoltare lo streaming, ci deve andare tutta la congr. poi si fa una festa, gli anziani hanno detto dal podio di non mancare perche' dobbiamo stare tra noi e non con altri, amicizie solo con i componenti della congr. lol) sei consigliato e guardato a vista, assurdo, la politica di regime e gia in atto.

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    21. Ciao Lelvira iltuo commentodel 21:11:ore 14:14 mi ha fatto fare una gran risata scusa anche se la cosa è tragica rendersi conto di aver cambiato organizzazione per poi in effetti capire che non si è cambiato niente sappi che ci snon passato prima anche io e la delusione è tanta ma oramai per me ho assorbito il colpo e me ne sono fatta una ragione ma di ritornare alla wts se lo possono sognare diversamente non riuscirei a guardarmi allo specchio la mattina ciao ti saluto con molta stima

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  2. Bisognerà capire come aiutare gli altri che hanno questa dissonanza cognitiva. Io la chiamerei dissonanza cognitiva indotta xké è creata apposta da alcuni che piace avere gli uomini sottomessi.

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    1. Caro Apostolo Giovanni con calma una volta scoperto l'inganno ogniuno ha i suoi tempi con calma pace a tutti

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  3. L'argomento è molto interessante e molto pratico, tutti noi ne siamo protagonisti o vittime ogni giorno, vedi esempi dieta o abitudini salutistiche. Diciamolo pure che qualche bugia detta a se stessi aumenta la nostra autostima.
    Detto questo c'è il capitolo verità. Qui tutti noi qualche bugia c'è la diciamo e le diciamo. Un esempio semplice semplice: quando non essendo riusciti a prepararci per l'adunanza sottilineiamo qualcosa velocemente... giusto per l'occhio altrui.

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  4. Lo studio della psicologia ancorchè di tipo divulgativo e non scientifico può essere di grande aiuto e sollievo per molti che oggi riconoscono di aver vissuto dentro una bolla, qualunque essa sia. Capire la differenza tra un recinto (religio da cui religione) e una gabbia è fondamentale.

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    1. infatti demetrio...ogni organizzazione cerca di re-ligare, cioè chiudere in un recinto...e guai a chi tenta di uscire...l'avete sentito anche voi quel discorso in cui, nello schema, compare una frase orrenda: " si sa di cani che hanno sbranato le pecore che si allontanavano dal gregge"...si sentono legittimati...

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  5. Se ho capito bene è dissonanza cognitiva è anche quando l'anziano che sbaglia, però per non perdere la faccia trova qualche scusa o dice: "anche io sono imperfetto" pur sapendo che non è una questione di imperfezione ma ha voluto intenzionalmente sbagliare magari compiendo un atto di favoritismo. Però la differenza è che quando sbaglia lui non gli succede niente, però quando sbagliano gli altri, le cose cambiano.

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    1. eh Iared, io lo dico sempre, siamo tutti uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri...
      però se era per questo non ci facevo caso, ne ho viste troppe e non giudico queste miserie.
      Quello che non mi piace è crearsi Dio a nostra immagine e somiglianza...e cercare di attribuire a Lui il nostro squallore, per non ammettere le responsabilità...dissonanza cognitiva è anche questo, forse.

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  6. A proposito di dissonanza...
    Il colmo per un testimone che ha fatto l'obiettore di coscienza?
    Non poter obiettare in congregazione, sebbene in coscienza non abbia ben capito... qualche esempio: generazioni sovrapposte, disassociazioni, schiavo fedele e discreto (profezia o parabola?), questa generazione, 1914, 144.000, ...
    Giusto per farvi fare un sorriso! :-)

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    1. Caro Lucio mi fa piacere per te che nonostante hai la consapevolezza che nella wts ci siano tante icongruenze e tante contraddizioni con conseguenze nefaste in alcuni casi riesci nonostante tutto a essere equilibrato io invece essendo che ho iniziato a non frequentare più la sala da circa 20 anni e non avendo nessun familiare stretto tranne d 2 nipoti dentro con i qusli ho un ottimo rapporto non aprendo mai il discorso sulla religione e nel frattempo avendo visto con i miei occhi delle cose che trà i tdg che non si differenziano per niente dal cosidetto mondo e non stò quà a scendere nei particolari in quanto sono troppo pesanti e tù come anziano puoi immaginare a quali cose mi riferisco avendo trà le mani le circolari che i normali proclamatori non devono leggere e quindi proprio non ci riesco ad andare contro quello che ho scoperto nel frattempo non avendo più freni mentali ma non solo tramite web ma direttamente e per quel che concerne il sangue il problema l ho dovuto affrontare personalmente e dopo che già da un pò di anni che non frequentavo più la sala e io disposi che ladddove vene fosse bisogno io firmai per il consenso e poi dopo ho scoperto che c'è un vero e proprio biss niss e non lo dico i ma fatti di cronaca tramite il tg3 e anche all'interno della famiglia di mia sorella che da 9 anni è scomparsa a causa di un tumoree proprio in quel frangente ho capito in che consiste il biss niss e quindi è un fatto non per sentito dire e mi fermo qui sennò mi sbilancio troppo e posso cadere e quindi non riesco proprio ribadisco a rientrare in sala se conosci qualche anziano che si occupa dei cs e è un tuo vero amico consapevole ti potrebbe spiegare un pò come stanno le cose ciao e complimenti per la tua purezza d'animo

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  7. Penso in oltre che non è vero ci sia un calo contribuzioni. Chiedo agli altri utenti se dalle parti vostre ci sia. Dalle zone mie no!

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  8. La WTS con i suoi metodi crea delle dissonanze cognitive massicce, difficili da troncare.
    Che lo faccia in buona fede o meno non conta: se frusto mio figlio a fin di bene non sto compiendo una buona azione.
    La dissonanza cognitiva é quanto di piu´ distruttivo ci possa essere per la psiche e per l´animo umano, ti priva dell´identitá e ti fa sprofondare.
    Dovrebbe essere considerata un reato.

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    1. La dissonanza cognitiva è un concetto introdotto da Leon Festinger nel 1957. Essa consiste in quel fenomeno secondo cui quando delle cognizioni (credenze, conoscenze, opinioni su di sé, gli altri o il mondo) sono in contrasto tra loro e/o con un comportamento, emerge uno stato di disagio psicologico che conduce all'elaborazione di vari processi al fine di ridurlo.
      Ad esempio una persona può ritenere fortemente ingiusto il barare, ma è tentato dal farlo (cognizione VS cognizione), oppure nonostante avversi il barare, lo fa saltuariamente (cognizione VS comportamento).

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    2. Caro utente, apprezzo il tuo intervento, ma se leggi bene devi capire meglio cos'è la dissonanza cognitiva. Non ha nulla a che fare con i reati, ma è un processo della nostra mente

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    3. Intendevo che dovrebbe essere un reato causarla perché ci sono motivi scatenanti

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    4. E un po come il plagio: difficile da definire e giudicare. Noi abbiamo la fine, i cattolici l'inferno, gli atei il caso, gli agnostici l'insicurezza. Ciascuno cerca una ragione dove forse una causa non c'è.

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    5. La dissonanza cognitiva viene compensata dal nostro cervello ogni giorno, per tutto quello che ci accade in famiglia, sul lavoro, nel tempo libero. E' un meccanismo mentale che ci sprona sempre ad andare avanti nonostante tutto.
      Una volta esisteva il reato di plagio. E' stato eliminato perchè difficilmente dimostrabile. Nella vita siamo plagiati da tutto: educazione, scuola, televisione, cultura. Come fai a dimostrarlo? L'unica cosa che puoi dimostrare, è dire alle persone la verità circa e cose in cui credono (o semplicemente mostrare un altro punto di vista, se la verità non è dimostrabile)
      Poi starà a ciascuno di loro decidere a cosa credere

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  9. Si distaccato ho capito il senso del tuo intervento!

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  10. Se mi viene data la possibilitá di scegliere cosa fare la dissonanaza sará minore perché ho modo di essere me stesso; se invece mi ritrovo costretto a prendere decisioni in base a cio´che si aspetta la massa, saro´piu´ facilmente lacerato dalla mia dissonanza cognitiva, appunto "disssonanza" quindi uno stato mentale NON armonioso.

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  11. (Ax80) Non sapevo in quale sezione inserire l'esperienza che sto per raccontare, ho scelto questo argomento perché mi sembrava il più adatto tra tanti, anche se forse non c'entra direttamente. Ieri ho avuto ospiti a pranzo, persone "non testimoni". Ad un certo punto si è parlato di un argomento, toccando aspetti per cui mi sono un po' alterato, durante la conversazione. Niente di serio, infatti è finita lì. Stamattina vedo una mia familiare Testimone, che ieri era presente. Neanche il tempo di un saluto, che subito attacca la ramanzina su quanto le mie esternazioni un po' alterate siano state inopportune davanti a quelle persone, perché "noi siamo testimoni di Geova e dobbiamo sempre dare buona testimonianza". Ora il torto non sta certamente nel voler essere dei buoni esempi, cosa che tra l'altro distingue anche molte persone di altre religioni, ma "quest'ansia da perfezione" che è uno dei tanti elementi psicologicamente destabilizzanti indotti dalla wt, l'immagine del testimone di Geova sempre perfetto e impeccabile da anteporre sempre e comunque alla nostra identità personale, di fatto soffocandola e creando conflitti. Un gioco da burattinai che crea tante maschere costruite e non sempre pienamente autentiche, un gioco a cui ho deciso da tempo di non prestarmi più. Un saluto a tutti voi.

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